mercoledì, marzo 31, 2010

Nasce la fondazione ITS. Integrare istruzione, formazione e lavoro per lo sviluppo del "Made in Italy"

E’ stata costituita il 22 marzo a Civitanova Marche la “Fondazione Istituto tecnico superiore”(ITS) per le nuove tecnologie e per il “Made in Italy” che opererà nel campo della formazione post-superiore. L’atto è stato sottoscritto dai rappresentanti dei 35 Enti pubblici, scuole, associazioni e imprese.
Per la provincia di Macerata, una tra le Amministrazioni locali promotrici, è intervenuto il presidente Franco Capponi il quale, sottolineando i vantaggi che un ITS sul territorio può portare sia per il settore scolastico, sia per quello imprenditoriale, ha detto: “Tanti giovani potranno acquisire una formazione tecnico-superiore di forte valenza scientifica, in grado di essere spesa con maggiore successo nel mondo del lavoro. Inoltre l’ITS, formando tecnici altamente qualificati per le imprese del territorio, permetterà anche lo sviluppo di tecnologie innovative utili ai processi produttivi e ai prodotti”.

Gli Enti
Tra i soci fondatori, oltre alle Provincie di Macerata, Fermo e Ancona, figurano le associazioni degli industriali di Fermo, Macerata e Ascoli Piceno, l’Anci (Associazione nazionale calzaturieri), ben 13 calzaturifici del distretto, due note aziende di Recanati che operano nell’illuminotecnica e nei termosanitari, la “Scam-Laboratorio tecnologico” di Civitanova Marche. Tra le Amministrazioni pubbliche ha aderito come socio fondatore anche il Comune di Porto Sant’Elpidio, dove la fondazione avrà la sua sede legale. Per il settore accademico e scolastico sono soci fondatori, oltre all’Itis Montani, l’Ipia “Ricci” di Fermo, l’Itcg “Corridoni”, l’Ipsia “Corridoni” di Civitanova Marche, l’Itis “Volterra” di Ancona, l’Itis “Mattei” di Recanati, l’Università Politecnica delle Marche e le Università degli studi di Camerino e Macerata.
Le attività della fondazione coinvolgeranno prevalentemente il territorio maceratese, dove è prevista la realizzazione di due corsi di alta formazione che vedranno la collaborazione fra imprese e scuole, avviata da diversi anni nel settore calzaturiero grazie anche all’attenzione che Confindustria Macerata ha dedicato alla formazione. Nell’ultimo anno 2.200 studenti sono stati coinvolti in attività di orientamento e negli stage; invece 2.800 lavoratori occupati hanno partecipato a iniziative di riqualificazione e formazione finanziate in parte tramite Fondimpresa, in parte dal Fondo sociale europeo (erogato da Provincia e Regione).

L’obiettivo
Secondo l’Assessore Andrea Blarasin è necessario investire sulle persone per rilanciare la competitività, con l’obiettivo fissato sull’innovazione, incentivando le misure per innovare e trasferire tecnologie alle imprese ed evitando di attivare corsi inutili e infruttuosi. “ I percorsi formativi – puntualizza Blarasin – devono essere mirati da un lato a riqualificare la professionalità, dall’altro a creare reale occupazione per chi cerca un lavoro e per chi l’ha perso”. Dello stesso parere è anche Lucia Dignani, presidente del gruppo giovani imprenditori di Confindustria, che afferma: “La formazione favorisce lo sviluppo migliorando le performance delle imprese e salvaguardando anche i lavoratori ‘deboli’, spesso a rischio emarginazione, a causa di competenze inadeguate e senza percorsi di aggiornamento professionale”.
Le iniziative, che devono tener conto delle esigenze del territorio, devono integrare il sistema dell’istruzione con quello della formazione e del lavoro. Considerate tali esigenze, la “Fondazione ITS per il Made in Italy” ha indicato tra i propri obiettivi quello di assicurare l’offerta di tecnici superiori a livello post-secondario, cioè formare figure che rispondano alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato in base al settore di riferimento.
Gli studi tecnici superiori sono stati previsti nelle linee guida di riorganizzazione del sistema di istruzione superiore. Questo per contribuire alla diffusione della cultura tecnica e scientifica e a sostegno delle misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo”.
A questo proposito, l’Assessore all’istruzione Nazareno Agostini afferma: “E’ fondamentale offrire agli insegnanti e agli studenti opportunità di conoscenze per far fronte ai cambiamenti del mondo del lavoro”.

giovedì, marzo 25, 2010

Prospettive e opportunità: l'artigianato artistico offre possibilità di lavoro ai giovani

Presso la Sala consiliare Guizzardi della Camera di Commercio maceratese si è svolto il convegno dal titolo “Prospettive e opportunità delle imprese dell’Artigianato Artistico”, organizzato da Confartigianato Imprese Macerata. Tra gli intervenuti hanno partecipato all’incontro gli Assessori provinciali Andrea Blarasin (Lavoro, Formazione e Politiche giovanili) e Luigi Gagliardi (Attività produttive).
Nel corso della relazione sono stati esposti i canali attraverso cui si trasmettono le competenze professionali e artistiche alle nuove generazioni, i problemi incontrati dalle imprese nello svolgimento dell’attività formativa e i rapporti esistenti tra la formazione dei giovani e le prospettive di sviluppo dell’artigianato artistico nel territorio maceratese. Si sono anche evidenziate difficoltà nell’accesso al credito e nel reperimento di fondi, nella ricerca del personale e nel sostegno per l’inserimento di apprendisti che consentano la continuità dei mestieri, oltre a una eccessiva burocrazia.
Secondo Confartigianato questo settore deve essere valorizzato, sostenuto e protetto dal rischio di estinzione attraverso la sensibilizzazione degli Enti locali, finalizzata a una maggiore concretezza degli interventi, attraverso la programmazione di eventi volti alla promozione di queste aziende e, non ultimo, tramite la valorizzazione della formazione attuata all’interno delle botteghe.
In tale modo, diventando soggetti di alta formazione professionale, le botteghe di artigianato artistico riusciranno a tramandare tutte quelle importanti tradizioni che identificano il nostro territorio.

L'intervento dell'Assessore Andrea Blarasin
L’importanza del sostegno alle imprese di artigianato artistico, settore prezioso per il suo valore didattico, storico e culturale è legata alla valorizzazione dei centri storici, fondamentale di fronte alla concorrenza dei centri commerciali. Centri storici che devono diventare centri di shopping di qualità, supportati anche da una logica di rete commerciale.
Come avvicinare i giovani alle botteghe? In questo l’alternanza scuola-lavoro è un progetto sicuramente valido. E’ infatti necessario che la scuola incentivi il recupero della storia del nostro territorio e favorisca l’ingresso dei giovani nelle botteghe artigiane artistiche, affinché conoscano il lavoro degli artigiani nei vari settori, apprezzino il fascino di questi mestieri e tutti i valori connessi.

La scheda
I dati sono estratti dalla ricerca “Dalla formazione sommersa alla formazione in affiancamento: percorsi formativi per la tutela e la diffusione dell’artigianato artistico”, uno studio imperniato sui processi di formazione sommersa che avvengono nelle botteghe d’arte della provincia di Macerata, realizzato dall’Ente RF Sviluppo in collaborazione con Confartigianato Imprese Macerata.
Su 11.754 aziende artigiane 320 si occupano di artigianato artistico (incidenza del 2,7%);
Su 29.385 lavoratori occupati nell’artigianato sono 1.046, compresi i titolari, quelli del settore artistico (incidenza del 3,5%);
236 sono imprese individuali, 27 hanno da 1 a 3 addetti, 43 hanno da 4 a 19 addetti, 14 sono oltre i 20 collaboratori.

Tipologia di lavorazioni

Restauro 118; tessile e abbigliamento 31; ferro e metalli 23; orafi e gioiellieri 23; pelle 22; legno 20; vetro e ceramica 18; marmo 8; fotografi 6; vimini 5; tappezzeria 4; calzature 3; strumenti musicali 2; legatoria 1; settori ibridi 16.

mercoledì, marzo 24, 2010

Artigianato e territorio: più conoscenza dei vecchi mestieri

Durante il convegno organizzato da Confartigianato Imprese Macerata su Prospettive e opportunità delle Imprese dell’Artigianato Artistico, Giuliano Bianchi, Presidente Cciaa Macerata ha detto: “In tempi di globalizzazione il rischio di perdere le radici che ci legano al territorio, ai suoi saperi e alle sue bellezze, è forte. I mestieri artistici sono l’ancora alla nostra storia e cultura. Un’ancora che non va perduta e che è tutt’uno con i prodotti che i nostri artigiani producono e vendono, elevando il valore delle nostre eccellenze. In questo senso è fondamentale attuare un percorso di valorizzazione del settore, da attuare in rete e che abbia come obbiettivo primario la conoscenza di questi mestieri da parte dei giovani. Un’azione che implica la sensibilizzazione delle famiglie e la valorizzazione degli artigiani quali attori e protagonisti di un lavoro utile e ricco di significato”.

sabato, marzo 20, 2010

Un coro per rivalutare bellezza e tradizione: l'assessore Andrea Blarasin incontra il professore Stefano Zecchi e il giornalista Marcello Veneziani

Il teatro della Filarmonica ha ospitato in date diverse due grandi personaggi del mondo della cultura: il giornalista e scrittore Marcello Veneziani e lo scrittore e professore di Estetica Stefano Zecchi. Viene da chiedersi: cosa hanno a che fare due filosofi come Stefano Zecchi e Marcello Veneziani con il mondo del lavoro? Aristotele affermava che si possono definire “attivi al più alto grado coloro che esercitano una attività di pensiero” e se poi questo pensare costituisce un modo per “ripensare” il lavoro non si può non tenerne conto. Secondo i due maitre à penser, bellezza e tradizione sono gli ideali su cui si devono fondare le azioni umane. La bellezza non è solo l’armonia che contraddistingue l’arte o la natura, ma è l’essenza delle cose, un punto di riferimento della capacità degli italiani di essere creativi che si manifesta in più settori, soprattutto nel lavoro dell’artigianato.
Qui la pratica e la teoria si fondano a vicenda; il sapere della tradizione e l’abilità della mano si uniscono per creare oggetti di ogni genere: una tazza dipinta, un oggetto in ferro battuto, un ricamo. Esiste un legame tra materia e forma, funzione e creatività che solo l’artigiano conosce bene e da cui nasce la bellezza dell’oggetto prodotto. Non si tratta solo di una semplice riproduzione di oggetti ma della capacità di far rivivere la memoria attraverso la manualità, quel sapere artigianale che da forma alle idee, che tende sempre alla perfezione perché riconosce che poteva esser fatto meglio anche ciò che si è fatto bene. Qui parliamo di una bellezza che non è effimera o legata alle tendenze del momento, ma una bellezza che va al di là del tempo.
Soprattutto la nostra Regione è dominata da una cultura umanistica più ricca che altrove, che ha influenzato la nostra capacità manifatturiera con la creazione di oggetti che vanno al di là delle mode. Un esempio su tutti può essere la poltrona Vanity Fair della Poltrona Frau di Tolentino, simbolo dell’eccellenza dell’artigianato italiano nel mondo. La poltrona, dal 1932, anno di nascita della Vanity, è realizzata da veri artigiani con un lavoro che va dalle 4 alle 6 settimane. Un lavoro che si distingue per pazienza, tenacia e disciplina, perché non c’è bellezza senza fatica. Questo dimostra la straordaria manualità nell’arte di lavorare la pelle nella fabbricazione delle poltrone ma anche delle scarpe, altro comparto artigiano dove siamo leader. L’Italia è il “Bel Paese” per definizione, una bellezza che non va solo custodita ma rinnovata: insieme alla tradizione, il bello è uno degli ideali a cui dobbiamo tendere per vincere la competizione globale.
L’assessore Andrea Blarasin afferma che non solo per le grandi industrie, ma l’apporto creativo è fondamentale anche per le piccole imprese, perché solo così riescono a compensare alle dimensioni e a competere sullo scenario mondiale. “L’artigianato d’arte, come la ceramica per esempio, è un’esperienza estetica annientata e spesso ridicolizzata dalla modernità, che l’ha sostituita con la serialità dei prodotti industriali”, spiega il professor Stefano Zecchi. Da queste considerazioni nasce la necessità di preservare uno dei caratteri dominanti della nostra identità: la tradizione. “Oggi la tradizione – afferma Veneziani – è l’unica vera trasgressione e non è solo un legame con il passato ma è il senso della continuità”. La tradizione è una grande fonte di ispirazione e deve suggerirci nuovi modi di pensare, di osservare e fare. Il rapporto tra storia e innovazione passa nel richiamare oggetti del passato, ripensarli e riadattarli con materiali più moderni.
Tradizione e bellezza, qualità e passione, sono questi gli elementi che fanno sentire orgogliose le (piccole) imprese nel momento di imprimere sul proprio prodotto: “Made in Italy”.

Nazzarena Luchetti

martedì, marzo 16, 2010

Ministero della Gioventù e Upi: "Tre milioni di euro per mille e una giovane idea"

Futuro e politiche per le nuove generazioni. E’ stato questo il tema del workshop che si è tenuto lo scorso febbraio a Roma. L’evento è stato promosso dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, insieme con l’Unione delle Province Italiane ed è stata una occasione di confronto e approfondimento collettivo tra esperti in questioni giovanili e i rappresentanti delle istituzioni. All’incontro ha partecipato l’Assessore alle Politiche del Lavoro Andrea Blarasin che sostiene l’importanza di interventi organizzativi a favore dei giovani.
Durante l’incontro è stata presentata l’iniziativa “Mille e una giovane idea” a cui sono destinati 3 milioni di euro per progetti proposti dalle Province a favore dei giovani, il cui bando sarà emanato in aprile. E’ una iniziativa che si colloca nel contesto più ampio di un impegno pluriennale che Upi sta portando avanti con il Ministro della Gioventù attraverso l’iniziativa “Azione Province Giovani”, un segnale che vuole mettere l’accento sull’attenzione che il sistema delle Province riserva alle nuove generazioni.
Il Ministero della Gioventù non può che operare nella direzione di una società che si adegua al mercato del lavoro mentre questo cambia. La precarietà del lavoro giovanile e il rischio di esclusione sociale devono essere affrontati con azioni generali capaci di comprendere ambiti diversi. L’obiettivo è quello di creare imprese e, in generale, di valorizzare il potenziale dei giovani nella loro scommessa sul futuro. “ Le politiche giovanili – ha precisato il Ministro Giorgia Meloni, intervenendo al convegno – devono essere lette come una opportunità di mettere in campo strumenti a favore dei giovani, in rapporto con Regioni, Province e Comuni, perché così si possono intercettare meglio le necessità dei giovani”.
Le Province hanno un ruolo fondamentale nel coordinamento delle politiche per i giovani, perché si occupano di istruzione, di formazione professionale, di lavoro, di ambiente e di sviluppo. Temi questi su cui partire per mettere in campo strumenti e competenze capaci di permettere ai giovani di crescere e competere nella nuova società globale. “La nostra idea non è quella di distribuire tanti aiutini – continua ancora Giorgia Meloni – ma di mettere in moto l’ascensore sociale e rimuovere gli ostacoli che impediscono una vera mobilità sociale e fanno sentire il giovane inadeguato.” Bisogna quindi fare spazio a tutte quelle scelte che sappiano interpretare le necessità dei giovani, fornire la giusta motivazione facendo capire loro che anche a trent’anni si possono realizzare cose importanti. “La Provincia di Macerata si è già attivata - puntualizza l’Assessore Blarasin – e sono allo studio diversi progetti, in grado di coinvolgere il nostro territorio e le sue realtà sociali. Questo perché soprattutto nei momenti di crisi è fondamentale responsabilizzare le generazioni più giovani di fronte alle sfide della società contemporanea, quando il coraggio e la creatività possono effettivamente fare la differenza”.

lunedì, marzo 15, 2010

Alla ricerca del lettore perduto.


di Nazzarena Luchetti

Il libro forma, istruisce, consola, sviluppa il senso critico e logico, è uno strumento prezioso per aprire la mente e arricchire il linguaggio: una persona che non legge o legge poco possiede un linguaggio con vocaboli ridotti. Perché allora gli italiani leggono poco? Per noia e mancanza di tempo, queste sono le risposte emerse dell’indagine svolta dall’Associazione Italiana Editori.
Secondo i dati forniti dall’Aie, infatti, nel 2009 solo il 45,1% degli italiani ha letto almeno un libro. Gli appassionati del libro, i lettori abituali che leggono più di 12 libri l’anno, sono il 15,2%. Tra i 25 paesi dell’Unione Europea l’Italia si confina al 19° posto.
In altre parole, la lettura non è certo l’attività preferita degli italiani e se proprio si deve leggere, la maggior parte preferisce farlo in vacanza o quando non ci sono programmi da guardare in tv. Consoliamoci, perché rispetto al 2008 siamo cresciuti di qualche punto. Dai dati emerge che leggono più donne che uomini e il titolo di studio influisce molto sui livelli di lettura: laureati e diplomati leggono di più.

Le librerie della provincia maceratese

Da una inchiesta fatta in provincia di Macerata risulta che le cose vanno un po’meglio rispetto al resto d’Italia. Crescono i lettori soprattutto giovani e viene confermato l’alto numero delle donne che leggono. Roberto della libreria Mondadori di Matelica fa notare che il genere più gettonato è la narrativa a cui fanno seguito saggistica e fantascienza. Cresce inoltre la propensione ad acquistare manuali e guide. Simona, titolare della “Bottega del libro” di Macerata, afferma che i suoi clienti sono persone affezionate, le vendite ci sono non perché cresce il numero dei lettori ma perché chi legge lo fa sempre di più e acquista più libri. Osserva, inoltre, che spesso sono i genitori ad acquistare i libri per i loro figli assecondando più i loro gusti che quelli dei ragazzi. La famiglia e gli insegnanti ricoprono un ruolo fondamentale nell’educare alla lettura i giovani: se non amano i libri difficilmente possono trasmettere la passione per la lettura. Il piacere di leggere deve essere trasmesso fin dall’infanzia. Il progetto “Nati per leggere”, che nasce dall’accordo tra i bibliotecari e i pediatri, mira a promuovere lo sviluppo non solo affettivo ma anche cognitivo con la lettura ad alta voce ai bambini da 6 mesi a 6 anni per educare alla lettura. Non si discute sull’importanza di incentivare a leggere ma è la proposta che manca, fa notare Simona. Dello stesso parere è anche la Libreria “Arcobaleno” di Civitanova che auspica incontri con le scuole per promuovere la lettura e l’attrazione per i libri, la capacità di presentare i libri non solo come fonte di sapere ma come ricchezza per la vita.
Servono iniziative per incentivare la lettura e soprattutto trasformare il libro in un piacere affinché il valore della lettura non sia relegato solo nell’ambito culturale. E’ un messaggio per le istituzioni locali perché promuovano strumenti per facilitare gli incontri tra scuole e librerie, per educare alla lettura, per costruire un rapporto tra studente e mondo dei libri che non sia solo occasionale.
Così si promuove la formazione, e pure il commercio, con il ritorno economico dalla vendita dei libri.

Ridare valore al tempo
Le case editrici devono promuovere la lettura, abbandonando quell’atteggiamento autoreferenziale di chi possiede la verità e disdegna chi non legge. Educare alla lettura vuol dire ridare valore al tempo; per dirla con Marcel Proust, occorre ritrovare il tempo, perduto in piaceri vani e inconsistenti e ridargli un valore più autentico. Non solo il tempo ma anche la lentezza, perché la lettura di un libro rifiuta la fretta. A differenza della velocità di Internet, i libri danno il tempo di interiorizzare, capire e memorizzare. Non multa sed multum, dicevano i latini: non la lettura di tanti libri ma la profondità e la comprensione di pochi testi ma buoni.

Libro elettronico o stampato?
Ritornando al libro, ci si chiede se l’e-book, il libro in formato elettronico, soppianterà il testo stampato; non sembra per ora una ipotesi credibile, non fosse altro perché i libri fanno arredamento. Ma ci sono altri motivi per cui un libro stampato non può essere sostituito con uno elettronico: il piacere di toccare la carta, lo spessore, la patinatura, la copertina di un libro, scriverci sopra, la dedica sotto il titolo, gli appunti a piè pagina. I lettori più incalliti sanno che queste caratteristiche fanno parte del piacere di leggere. Comunque, eBook o iPad che siano, è la forma che muta, non la sostanza; importante è (ri)scoprire il valore della lettura e il potere del libro che avvince e seduce, al punto da far dire a molti: questo libro mi ha cambiato la vita.

UN PO’ DI STORIA
I romani amavano leggere, attività considerata non solo stimolante ma altamente qualificante. Leggevano ovunque perfino alle terme. Il detto mens sana in corpore sano voleva dire che le terme non erano solo luoghi per la cura del corpo ma anche un tonico per la mente. All’interno delle terme c’erano tavoli per consultare i libri. Era ancora lontana l’epoca di Gutemberg: per soddisfare il mercato romano dei lettori, i libri venivano copiati a mano e l’equivalente della macchina da stampa erano gli schiavi, che trascrivevano le opere di Virgilio, Orazio, Ovidio su fogli di papiro o pergamena.
Per la formazione dei ragazzi, oltre alle diverse figure che si occupano della loro educazione e istruzione, c’era il librarius che si occupava di perfezionare i giovani nella lettura e nella scrittura.
Per i romani più facoltosi possedere una biblioteca era segno di prestigio e distinzione sociale; non bastava avere molti sesterzi ma occorreva sviluppare abilità oratorie e intellettuali per arricchire il proprio status sociale.
Accanto alle biblioteche private, che comunque venivano messe a disposizione di chiunque volesse servirsene, c’erano quelle pubbliche; tra le più famose la biblioteca di Traiano, di cui se ne possono vedere ancora oggi i resti. Ovviamente erano numerose anche le librerie (tabernae librariae) dove i lettori si incontravano per informarsi e fare critica, che non era solo letteraria ma riguardava tutti gli aspetti della civitas.

ATTUALITA’
Non solo musica e foto, anche i libri, nell’epoca del web 2.0, hanno i loro social di riferimento. Library thing e soprattutto Anobii, sono le piattaforme più importanti per lettori accaniti, che permettono di condividere sul web tutto ciò che riguarda il mondo dei libri.
Anobii è una bussola per orientarsi in un oceano di libri: permette ai propri iscritti non solo di condividere il piacere di leggere ma di creare una propria biblioteca, consentendo di cercare nuovi testi all’interno delle librerie virtuali degli altri utenti. Una biblioteca universale digitale con milioni di libri in 14 lingue diverse, una piazza virtuale dove le persone si scambiano opinioni, idee, facendo anche affari perché si possono vendere e acquistare libri. Ma soprattutto si scrivono recensioni sui libri letti. E qui viene il bello perché l’Italia, che non brilla per numero di lettori, fra i 55 paesi che compongono il social, è il paese più rappresentato. Va bene che siamo un popolo dalla chiacchiera facile ma per giustificare tante recensioni i libri debbono per forza essere letti. “I ragazzi – spiega lo scrittore Nicola La gioia – preferiscono consigliarsi i libri tra loro piuttosto che aspettare l’ennesima recensione, fatta dall’élite intellettuale solo per gli addetti ai lavori, capace di accostarsi a un libro come a un topo morto”. Le recensioni fatte dagli utenti, proprio perchè si basano sulla condivisione, testimoniano davvero la passione per quel libro, perché lo hanno amato o odiato, i passi più significativi, i perché dell’acquisto; nella recensione è trasmessa non solo la trama del libro ma l’esperienza autentica di chi l’ha letto. Più condivisibile di così…

sabato, marzo 13, 2010

Giovani in prima linea per contrastare il consumo di droga. Sinergia tra Provincia, Istituti scolastici e Guardia di Finanza

Anche alla luce dei recenti fatti di cronaca verificatisi nel territorio maceratese, cresce sempre più l’attenzione al problema della droga. Una piaga che, senza scadere in ridondanti e banali considerazioni, interessa in maniera concreta e preoccupante i nostri giovani, purtroppo fin dalle scuole medie. Proprio per questo si stanno moltiplicando in Provincia le iniziative di sensibilizzazione e prevenzione contro l’uso di droghe. Con questo intento, attraverso un incontro con gli studenti dell’Istituto professionale “Bonifazi”di Recanati, si è dato il via ad una nuova campagna di informazione sulle conseguenze devastanti del consumo di sostanze stupefacenti, promossa all’interno delle scuole superiori dalla Provincia di Macerata (assessorato alle Politiche giovanili) con la collaborazione della Guardia di Finanza. L’iniziativa proseguirà settimanalmente fino a tutto il mese di aprile, coinvolgendo complessivamente ben otto Istituti scolastici.
Il presidente della Provincia, Franco Capponi, e l’assessore Andrea Blarasin – presente anche l’assessore all’Istruzione, Nazareno Agostini – hanno illustrato l’iniziativa in una conferenza stampa a cui sono intervenuti anche il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Francesco Canuti, e il Maresciallo del Servizio antidroga, Gianluca Montelpare.
Gli incontri programmati nelle scuole superiori prevedono un’attività di informazione da parte di agenti della Guardia di Finanza appositamente preparati. Dopo una prima fase di colloquio e di relazione con i ragazzi, in cui si chiariscono la composizione e gli effetti dannosi delle varie tipologie di droga - e anche dell’alcool – si svolge negli stessi spazi scolastici messi a disposizione una dimostrazione pratica antidroga con l’ausilio dei cani del gruppo cinofilo.
Per contrastare il consumo di droga – è stato rimarcato dagli amministratori provinciali – occorre attuare programmi di prevenzione rivolti alle scuole e alle famiglie, favorendo politiche integrate tra le istituzioni locali di informazione e formazione dei giovani. I prossimi incontri nelle scuole sono previsti il 18 marzo all’Itis “Divini” di San Severino e il 25 all’Ipia “Rosa” di Sarnano. Poi, ad aprile, il giorno 8 proseguiranno all’Istituto d’Arte “Cantalamessa” di Macerata, il 15 all’Alberghiero di Cingoli, il 22 al “Filelfo” di Tolentino e, infine, il 29 aprile all’Ipia “Rosa”, sempre di Tolentino.
Un’occasione per dimostrare che, attuando le giuste sinergie, è possibile contrastare concretamente questo drammatico fenomeno.

tratto da “Emmaus” del 13/03/2010

mercoledì, marzo 10, 2010

"Contro la droga più informazione nelle scuole"


di Andrea Blarasin

Combattere l’uso di droga e alcol da parte dei giovani è un punto fermo nei nostri interessi, perciò abbiamo impegnato la Giunta provinciale a intraprendere in tutte le scuole superiori del nostro territorio una estesa campagna d’informazione e di sensibilizzazione sulle conseguenze del consumo di sostanze stupefacenti.
Questo intervento formativo vedrà la collaborazione dell’Unità Cinofila del Comando regionale della Guardia di Finanza di Ancona, non nuova a tali iniziative avendo già realizzato con successo una serie d’incontri presso le scuole seguiti da dimostrazioni pratiche con l’ausilio di cani antidroga. L’iniziativa è partita per il costante aumento dell’uso di droga proprio a scuola da parte degli adolescenti, i quali ne sottovalutano del tutto gli effetti devastanti che provocano danni durevoli, spesso irreparabili (in particolare danni da dipendenza e da psicosi), su chi ne fa uso personale.
Sono spesso correlate a quelle della droga le problematiche portate dalla dipendenza da alcol, che rappresentano un ulteriore rischio per la salute fisica e mentale delle giovani generazioni. Per contrastare tale preoccupante fenomeno è necessario attuare interventi di sostegno a più livelli, partendo sia dalla famiglia che dall’ambiente scolastico, avviando politiche sia di formazione che d’informazione rivolte ai giovani, attraverso strumenti incisivi di prevenzione sull’uso delle sostanze stupefacenti.
Le Istituzioni pubbliche hanno il dovere d’intervenire a tutela di tutti i cittadini, così come sta facendo la Provincia di Macerata, in particolare delle giovani generazioni, le più indifese ed esposte in questa società così povera di valori.
Un incontro è già avvenuto presso l’Ipsct Bonifazi di Recanati il prossimo è l’11 marzo presso il “Leonardo da Vinci” a Civitanova, poi il 18 marzo all’Itis “Divini” di San Severino e, a seguire, Sarnano, Macerata, Cingoli e Tolentino.

Da "Il Resto del Carlino" del 10/03/2010

martedì, marzo 09, 2010

"La formazione aiuta lo sviluppo". Dignagni: "Riqualificare il personale per crescere"


di Franco Veroli

UN MONDO sempre più complesso richiede competenze sempre più elevate e aggiornate. L'obbiettivo di investire sulle persone, e quindi integrare il sistema dell'istruzione con quello della formazione e dell'orientamento, è dunque strategico. Non a caso, dunque, la Confindustria di Macerata è da anni attiva su questo terreno. “La formazione favorisce lo sviluppo migliorando le performance delle imprese e salvaguardando anche i lavoratori ‘deboli’, spesso a rischio emarginazione, a causa di competenze inadeguate e senza percorsi di aggiornamento professionale", spiega Lucia Dignani, presidente del gruppo giovani imprenditori di Confindustria con delega a scuola e formazione.

"RIQUALIFICARE e accrescere la professionalità - continua - vuol dire offrire nuove opportunità di lavoro alle persone e nuove energie competitive alle aziende". Da questo punto di vista la provincia di Macerata può essere considerato un laboratorio privilegiato. "Grazie anche al ruolo di promozione e coordinamento svolto da Confindustria, qui da noi da anni lavoro insieme scuole, imprese, Provincia, Camera di Commercio, Ufficio scolastico, Fondazione Carima e Università: per migliorare la qualità della formazione e diffondere la formazione continua nelle imprese, coinvolgendo migliaia di giovani".

E, INFATTI, solo nell'ultimmo anno, gli studenti coinvolti in attività di orientamento e negli stage sono 2.200; sono invece 2.800 i lavoratori occupati che nel 2009 hanno partecipato ad iniziative di riqualificazione e formazione finanziate in parte tramite Fondiimpresa, gestiti da Confindustria, Cgil, Cisl, Uil, in parte dal Fondo sociale europeo (erogato dalla Provincia e Regione). Risultati che non vengono a caso. "Con le attività del nostro progetto scuola, frutto di una collaborazione avviata quasi trent'anni fa con l'allora provveditorato agli studi e altri enti e istituzioni - evidenzia la Dignani - vogliamo offrire ai presidi, agli insegnanti, agli studenti e alle loro famiglie, opportunità di conoscenza e confronto per meglio comprendere le esigenze della realtà imprenditoriale e i complessi cambiamenti in atto nell'economia e nella società". L'impegno del 2010 è ambizioso: si vuole coinvolgere tutte le scuole della provincia finalizzando le esperienze fino ad oggi acquisite. Esperienze che hanno dato frutti importanti. "Da anni nel nostro Istituto si attivano corsi sulla base di progetti finanziati con il fondo sociale europeo", spiega Enrico Foglia, presidente dell'Istututo tecnico commerciale e geometri "Corridoni" di Civitanova.

SI TRATTA di iniziative rivolte a soggetti già diplomati o che non trovano un lavoro, che producono esiti positivi: chi è in cerca di occupazione riesce a trovarla e chi già ce l’ha riesce a riqualificarsi professionalmente in modo efficace. Sono corsi che si tengono di pomeriggio, di norma dalle 16 alle 20 e che vedono coinvolti alcuni docenti dell’Istituto e altri provenienti dal mondo delle professioni e dell’impresa. La loro efficacia e validità è dimostrata dalla crescente richiesta di poterli frequentare: quest’anno, per un corso sulla contabilità, a fronte di 15 posti disponibili abbiamo avuto 95 richieste di partecipazione”. Certo è che bisogna ottimizzare le risorse disponibili, peraltro meno consistenti di un tempo.

SERVE una formazione molto qualificante e mirata – sottolinea Andrea Blarasin, assessore provinciale alla formazione e lavoro – Bisogna fare un uso attento delle risorse per percorsi formativi volti a creare reale occupazione, sia per chi cerca lavoro, sia per chi l’ha perso, in stretta correlazione con le esigenze con il territorio, del nostro tessuto produttivo e sociale. Bisogna evitare corsi inutili e infruttuosi”. Sulla stessa lunghezza d’onda Lucia Dignani: “Serve un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse per la formazione, a partire da quelle del Fondo sociale europeo, che possono costituire una leva straordinaria per la crescita qualitativa delle imprese, anche in funzione del superamento della crisi”.

tratto da "Il Resto del Carlino" del 09/03/2010

sabato, marzo 06, 2010

Crisi: la ripresa è debole ma ci sono segnali incoraggianti


di Andrea Blarasin

Dal congresso della Cgil è emersa una dichiarazione non esatta su alcuni giornali, e cioè che sarebbe da costituire un osservatorio provinciale sul mondo del lavoro. L’Osservatorio provinciale c’è, è operativo e costituisce parte integrante della provincia di Macerata per le politiche del lavoro. L’osservatorio raccoglie dati ufficiali dai Ciof. E, dall’osservazione dei dati, l’ente provinciale fa il punto della situazione per individuare linee di miglioramento e di intervento. E’ talmente attivo ed efficiente che i dati presentati nel congresso da Benfatto sono stati forniti dall’Osservatorio provinciale stesso. E’ proprio su tali cifre, controllate e aggiornate mese dopo mese, che la Provincia decide sugli interventi per fronteggiare la crisi, sostenendo sia i lavoratori che le imprese e mettendo in campo gli ammortizzatori sociali, sempre agendo nell’ambito consentito dalle normative di legge nazionali ed europee.
Inoltre è approssimativo comparare tout court i numeri precedenti la crisi con la somma delle cifre del 2009, anno in cui la crisi ha raggiunto il suo apice. I dati vanno letti e interpretati nella loro interezza: forniti nel loro insieme creano allarmismo, preoccupano le persone mentre se sono considerati nel loro procedere mensile rendono una visione più chiara degli eventi. Il risultato è che, per esempio, la mobilità in novembre e dicembre 2009 è inferiore allo stesso periodo del 2008 (361 ingressi contro 565), che i disoccupati iscritti in questi due mesi sono, rispettivamente, 1299 per il 2009 e 1897 per il 2008. Stesso discorso per la cassa integrazione ordinaria scesa dalle 300mila ore di giugno 2009 alle 100mila, in media, di novembre e dicembre. Non si nasconde che la ripresa sia ancora debole ma i dati ufficiali dell’Osservatorio provinciale, confermati anche da quelli nazionali, indicano che la crisi sta lentamente rallentando.
La speranza quindi è che la crisi possa entro il 2010 comportare il rientro al lavoro di chi è in cassa integrazione mentre per chi è ancora senza lavoro, insieme alle altre istituzioni, cercheremo di coniugare, nel modo più efficace, sviluppo, incentivi e occupazione sostenendo, dove ce ne sarà più bisogno, le fasce sociali più deboli con gli ammortizzatori sociali e con tutti gli strumenti disponibili. L’Amministrazione Provinciale ha sempre dimostrato disponibilità al dialogo e all’ascolto e ricorda, a questo proposito, l’importanza della concertazione tra istituzioni e associazioni sindacali e datoriali al fine di raggiungere obiettivi comuni. Sarebbe auspicabile che la CGIL non si limitasse ad attestare la disoccupazione ma collabori con la Provincia per sostenere l’occupazione.

tratto dal sito di "Cronache Maceratesi" il 06/03/2010

Viaggio nelle scuole per dire stop agli stupefacenti


di Chiara Sentimenti

UN PROGETTO importante per dire basta al consumo di alcol e droga tra i più giovani. E' questa la nuova sfida che la Provincia, in collaborazione con il gruppo cinofilo del comando regionale della Guardia di finanza di Ancona, porterà avanti in otto istituti superiori nei mesi di marzo e aprile. Oltre a lezioni teoriche sulle varie tipologie di sostanze stupefacenti, i ragazzi potranno anche assistere a dimostrazioni pratiche a bordo di autovetture per vedere come lavorano i cani antidroga. "Il consumo di droga - ha spiegato l'assessore Andrea Blarasin - è in costante aumento nella nostra provincia e il luogo in cui si consuma di più, spesso è proprio la scuola. Per questo occorre attuare interventi di sostegno a ogni livello, a partire dalla famiglia e dalla scuola, avviando politiche di formazione e informazione dei giovani attraverso strumenti incisivi di prevenzione. Speriamo che attraverso questa campagna si possa ottenere una sensibilizzazione dei ragazzi e soprattutto dei genitori, affinchè almeno su certi problemi siano un pò meno amici e un pò più rigorosi".

UN PROGETTO nuovo, per parlare ancora una volta di droga e alcol ma in modo più serio e strutturato visto che, come sottolineato dal maresciallo della Guardia di finanza, Gianluca Montelpare, "di questi fenomeni si parla poco e male e, soprattutto alla televisione, si lanciano messaggi sbagliati che diventano complici nella diffusione di sostanze pericolose e proibite. Un'attenzione particolare verrà anche riservata al consumo di alcol, che spesso viene sottovalutato e, invece, in Italia provoca oltre quarantamila vittime all'anno. Con questa campagna vogliamo parlare e investire sui giovani, nella consapevolezza che potranno creare un futuro migliore di quello attuale".
Il progetto, inaugurato all'Istituto Bonifazi di Recanati, vedrà coinvolti nei prossimi giorni anche l'istuto Leonardo Da Vinci di Civitanova, l'Itis di San Severino, l'Ipia di Sarnano, l'Istituto d'arte di Macerata, l'istituto Alberghiero di Cingoli, il Filelfo e l'Ipia di Tolentino.

tratto da "Il Resto del Carlino" del 06/03/2010

Nelle scuole circola tanta droga, parte un progetto


di Carlo Perri

“Consumo di droga in costante aumento nella nostra provincia e, anche da recenti ricerche, la scuola è il posto dove gli adolescenti ne consumano di più”. È il presupposto, illustrato dall’assessore provinciale alle politiche giovanili Andrea Blarasin, da cui prende il via la capillare campagna informativa sul consumo di stupefacenti e sulla dipendenza all’alcool che la Giunta provinciale ha cominciato giovedì scorso e che coinvolgerà fino ad aprile alcune scuole superiori del territorio maceratese. Otto lezioni teoriche e pratiche sul delicato argomento, tenute in collaborazione con i comandi regionale e provinciale della Guardia di finanza. Le Fiamme gialle, infatti, contribuiranno anche a una dimostrazione pratica di come i cani addestrati trovano la droga nascosta in un’auto, grazie alla collaborazione del gruppo cinofilo della Finanza di Ancona. Dopo i sei incontri tenuti nello scorso anno scolastico, un successo per l’attenzione suscitata dai ragazzi, per il 2010 dunque l’iniziativa si allarga.
“L’allerta è sempre alta, ci sono dati preoccupanti, come la mezza tonnellata di hascish sequestrata tra il 2008 e il 2009”, spiega il comandante provinciale della Guardia di finanza, il tenente colonnello Francesco Canuti. Il tema delle lezioni e del messaggio che si vuole trasmettere ai giovani sui pericoli di droga e dipendenza dall’alcool li spiega il finanziere Gianluca Montelpare, maresciallo in servizio alla sezione antidroga regionale: “Elenchiamo gli effetti per stabilire la pericolosità di queste sostanze, far capire perché sono proibite”.
Le scuole coinvolte sono otto: giovedì scorso c’è stato il primo incontro all’istituto “Bonifazi” di Recanati, da giovedì prossimo in poi (escluso il primo aprile) toccherà in ordine al “Leonardo da Vinci” di Civitanova, al “Divini” di San Severino, al “Rosa” di Sarnano, al “Cantalamessa” di Macerata, al “Vernelli” di Cingoli, al “Filelfo” di Tolentino e infine, il 29 aprile, al “Rosa” di Tolentino. “Le istituzioni hanno il dovere di intervenire a tutela delle giovani generazioni, le più esposte al rischio di stupefacenti ed alcool”, conclude Blarasin.

tratto dal “Il Messaggero” del 06/03/2010

venerdì, marzo 05, 2010

Provincia e Guardia di Finanza in prima linea contro droga e alcool

di Eros Mandolesi

E’ stata presentata in Provincia la campagna di informazione e di sensibilizzazione nelle scuole sulle conseguenze devastanti del consumo di sostanze stupefacenti e di alcol. L’iniziativa promossa dalla Provincia di Macerata (assessorato alle politiche giovanili) è realizzata in collaborazione con il Comando della Guardia di Finanza e si conferma per il secondo anno consecutivo. Per il presidente della Provincia Franco Capponi: “La corretta informazione su questo problema sociale, è fondamentale per prevenire il problema che coinvolge ormai la collettività ed i giovani in particolare. Il pericolo delle sostanze stupefacenti va di pari passo con l’abuso di alcol e i molti incidenti stradali purtroppo ne sono la conseguenza tangibile”.
Andrea Blarasin, Assessore provinciale per le politiche giovanili è consapevole che il tema in questione è delicato e va affrontato con molta attenzione. Da recenti ricerche, risulta infatti che il fenomeno è in costante aumento anche nella nostra provincia e il luogo in cui gli adolescenti consumano più spesso gli stupefacenti risulta essere proprio la scuola: “Bisogna sensibilizzare le giovani generazioni a questa problematica – dice – anche attraverso una comunicazione attenta e mirata sugli effetti devastanti che l’uso di droghe ed alcol provoca sull’essere umano. Le famiglie, le scuole e le istituzione – prosegue – devono contrastare questa realtà facendo riscoprire quei valori umani e personali che a volte vengono meno. Già dalla scorso anno abbiamo riscontrato una buona partecipazione da parte degli studenti. Il progetto in questione – spiega l’Assessore – consiste nell’andare presso le scuole con l’ausilio e l’aiuto dell’unità cinofila della Guardia di Finanza e dopo una prima lezione teorica affiancare agli aspetti concettuali una dimostrazione pratica con i cani su come operano le unità per combattere questo tipo di criminalità”.
Il comandante provinciale della GdF di Macerata Francesco Canuti, facendo riferimento all’anno 2008/09 denuncia un dato preoccupante, solo lo scorso anno infatti, in provincia, è stato sequestrato mezza tonnellata di haschish. “È un dato allarmante – commenta il comandante – che ci fa capire come sia opportuno affiancare ad una campagna repressiva anche una campagna di carattere preventivo-informativo. Chiude la presentazione il maresciallo Gianluca Montelpare della sezione antidroga GdF di Ancona che commenta: “Spesso si sottovalutano le conseguenze di queste sostanze anche a causa di una cattiva informazione o di una propaganda pubblicitaria promossa dai media e da chi lavora nel grande schermo che tendono a minimizzare il problema. Vogliamo investire sui giovani e sulle loro potenzialità salvaguardando la loro formazione attraverso esempi positivi, stimolando i ragazzi ad avvicinarsi alla professione politica per combattere in prima persona questo malessere sociale in continua e progressiva crescita.

tratto dal sito di "Cronache Maceratesi" il 05/03/2010

giovedì, marzo 04, 2010

Campagna Antidroga : calendario incontri studenti

In merito alla campagna di informazione e di sensibilizzazione nelle scuole sulle conseguenze devastanti del consumo di sostanze stupefacenti e di alcol promossa dall'Assessore Blarasin, si segnalano di seguito le date dei prossimi incontri:

- 04/03/2010: IPSCT "Virginio Bonifazi" sede coordinata di Recanati;
orario: 09,30 - 11,00;

- 11/03/2010: IIS "Leonardo da Vinci" di Civitanova Marche;
orario: 11,30 - 13,00;

- 18/03/2010: ITIS "E. Divini" di San Severino Marche;
orario: 10,30 - 12,00 e 12,00 - 13,30;

- 25/03/2010: IPIA "E. Rosa" di Sarnano;
orario: 09,00-10,30 (prime e seconde classi);
orario: 11,00-12,30 (classi terze, quarte e quinte);

- 08/04/2010: Istituto d'Arte "Cantalamessa" di Macerata;
orario: 11,00 - 12,30;

- 15/04/2010: Istituto Alberghiero "G. Varnelli" di Cingoli;
orario: 11,30 - 13,00;

- 22/04/2010: IIS "F. Filelfo" di Tolentino;
orario: 10,55 - 12,35;

- 29/04/2010: IPIA "E. Rosa" sede coordinata di Tolentino;
orario: 10,30 - 12,00.

lunedì, marzo 01, 2010

Eurodesk: l'Europa per i giovani

L’Eurodesk fornisce servizi informativi sulle opportunità europee per i giovani.
Queste informazioni sono di carattere generale come la possibilità di studio all’estero, le opportunità di finanziamento dell’Unione europea e le organizzazioni in materia di politiche giovanili in Europa, e vengono diramate attraverso i punti Eurodesk e Informagiovani. I punti informativi si trovano presso gli Enti che hanno dato la loro adesione annuale pagando un canone che consente di utilizzare il data-base e la Provincia di Macerata è tra questi. Ci sono 1000 punti Eurodesk in 29 paesi europei che possono essere contattati sia direttamente che sul portale http://www.eurodesk.org/.

Il costo del 2009 per la Provincia
Per l’anno 2009 la Provincia di Macerata ha pagato 8mila euro per l’adesione, ha inserito una dipendente ed ha attivato un contratto di collaborazione con un soggetto esterno da 20mila euro per 12 ore settimanali, creando però un doppione in quanto un punto Eurodesk era già presente nel Comune di Macerata.

Organizzazione attuale
Per quanto concerne la Provincia, Eurodesk è presente nel solo Ciof di Civitanova Marche; per attivare il portale negli altri due Ciof (anche se in realtà Macerata ha quello del Comune) servirebbero altri 1000 euro per ogni antenna. Intanto la Provincia sta aggiornando il portale Lavoro in modo da poter pubblicare una selezione d’informazioni tratte dalle reti Eurodesk ed Eures per rendere ancora più uniforme l’erogazione dei servizi europei riguardanti la formazione e il lavoro.
Nel Ciof di Civitanova Marche i servizi Eurodesk ed Eures sono integrati in un unico sportello di orientamento e informazione; attualmente ci sono impiegate due persone di ruolo qualificate, temporaneamente seguite dalla Consulente Eures della Provincia di Macerata. I giorni di apertura al pubblico sono il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 11:00 alle ore 13:00; al di fuori di tali orari si può essere ricevuti per appuntamento. La prima accoglienza è comunque garantita negli orari di apertura del Centro per l’Impiego, essendo i servizi dell’Unione europea per il lavoro e la formazione integrati con i servizi del Ciof.

Eures: European Emloyment Services

L’Eures è una struttura creata dalla Commissione europea nel 1993, coordinata dalla stessa e svolge un servizio gratuito. E’ un network di servizi pubblici per l’impiego, per le associazioni di categoria dei lavoratori e per i datori di lavoro; agevola la possibilità di occupazione in ambito comunitario, assistendo i lavoratori (giovani, adulti, disabili, donne, occupati, disoccupati) nella ricerca di un lavoro in uno Stato diverso dal proprio, e i datori di lavoro nel reclutamento di lavoratori sempre in ambito europeo. L’Eures fornisce servizi informativi, di orientamento e d’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

Gli strumenti
Nel sito internet di Eures (http://eures.europa.eu/) c’è il Portale della Mobilità professionale dove sono elencate tutte le offerte di lavoro disponibili nei 31 Paesi della rete. C’è poi la risorsa umana composta da oltre 700 Consulenti, presenti nei 31 Paesi aderenti, che forniscono informazioni e risposte su tutti gli aspetti relativi alle condizioni di vita e di lavoro in ognuno di questi Stati, tendenze nel mercato del lavoro europeo, disponibilità di manodopera, carenze ed eccedenze di forza lavoro, condizioni di vita e di lavoro, legislazione e contratti di lavoro, legislazione sociale e opportunità formative.
Chi è in cerca di lavoro può registrare il proprio curriculum vitae on-line e iscriversi alla newsletter che, poi, avvisa delle opportunità corrispondenti al profilo professionale.

Come funziona in Provincia
La rete Eures è a costo zero per la Provincia; può erogare gli stessi servizi e data-base Eurodesk tra-mite iscrizione gratuita o attivando un abbonamento annuale (costo 30 euro) a pubblicazioni di Eurocultura.
C’è anche la possibilità di creare un punto Euroguidance per fornire gratis tutte le pubblicazioni rilevanti relative ai settori della formazione e del lavoro nell’Unione europea.
Il Consulente Eures, presente nel Ciof di Tolentino, è formato con fondi comunitari gestiti dal Ministero del Lavoro. In questo periodo il Ciof di Tolentino sta organizzando un nuovo servizio d’informazione, in autoconsultazione, con orari di apertura più ampi e un’area dedicata ai servizi europei per l’occupazione e la formazione.