mercoledì, aprile 28, 2010

Si è svolto il convegno di Confartigianato Imprese Macerata: “Prospettive ed opportunità delle imprese dell’artigianato artistico”

Si è svolto lo scorso 13 marzo presso la Sala Consiliare Guizzardi della Camera di Commercio di Macerata il convegno dal titolo “Prospettive ed opportunità delle imprese dell’Artigianato Artistico”, organizzato da Confartigianato Imprese Macerata. Molti gli artigiani presenti all’evento, che è nato con l’intento di approfondire le prospettive e le opportunità proprie delle imprese di artigianato artistico del nostro territorio, e che ha visto la partecipazione dell’assessore provinciale al lavoro e alla formazione Andrea Blarasin, dell’assessore provinciale alle attività produttive Luigi Gagliardi, della dirigente del settore Industria – Artigianato Politiche Distrettuali e Infrastrutture della Regione Marche Carla Stramignoni, del prof. Luca Lanzaco dell’ente di ricerca Rf Sviluppo, e del Presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi. Ospite di Confartigianato è stato anche l’Istituto d’Arte di Macerata “Cantalamessa”.
Nel corso dell’evento sono stati presentati i risultati del progetto di ricerca realizzato dall’ente RF Sviluppo in collaborazione con Confartigianato Imprese Macerata, dal titolo “Dalla formazione “sommersa” alla formazione “in affiancamento”: percorsi formativi per la tutela e la diffusione dell’artigianato artistico”, uno studio imperniato sui processi di formazione sommersa che avvengono nelle “botteghe d’arte” della Provincia di Macerata. Un comparto, quelle delle impese di artigianato artistico, che è risultato dall’indagine come composto da 320 Aziende (dato riferito alle aziende iscritte alla sezione artigianato artistico dell’Albo Provinciale Imprese Artigiane di Macerata) su 11.754 aziende artigiane nella Provincia, con un peso pari al 2.7%.
Gli occupati nel settore sono invece risultati essere 1.046 (inclusi i titolari) sui circa 30.000 occupati nel settore artigiano della Provincia, con un peso pari al 3,5% . A livello dimensionale 236 aziende sono individuali, quindi composte dal solo titolare, 27 hanno da 1 a 3 collaboratori, 43 hanno da 4 a 19 collaboratori, e 14 sono composte da 20 persone in su compreso il titolare.
Sul versante della tipologia di lavorazione, 118 sono le aziende di restauro, 31 tessile e abbigliamento, 23 lavorazione ferro e metalli non ferrosi, 23 orafi e gioiellieri, 22 pelle, 20 legno e falegname, 18 vetro e ceramica, 8 marmo, 6 fotografi, 5 vimini, 4 tappezzeria, 3 calzature, 2 strumenti musicali, 1 legatoria, 16 appartenenti a settori ibridi.
Nel corso della relazione, attraverso dati ed informazioni emerse dalle interviste fatte ad un campione di imprese di artigianato artistico della Provincia di Macerata, sono stati inoltre esposti i canali attraverso cui vengono trasmesse le competenze professionali ed artistiche alle nuove generazioni, i problemi incontrati dalle imprese nello svolgimento di questa attività formativa, e i rapporti esistenti tra la formazione dei giovani e le prospettive di sviluppo dell’artigianato artistico nel territorio maceratese.
Difficoltà nell’accesso al credito e nel reperimento dei fondi, nella ricerca di personale e nel sostegno per l’inserimento di apprendisti che consentano la continuità dei mestieri, ed eccessiva burocrazia, sono risultate essere le problematiche più sentite dal settore. Settore che secondo Confartigianato “dev’essere valorizzato, sostenuto e protetto dal rischio di estinzione attraverso una sensibilizzazione degli Enti Locali finalizzata ad una maggiore concretezza degli interventi, attraverso la programmazione di eventi volti alla promozione di queste aziende, e non ultimo, tramite la valorizzazione della formazione attuata all’interno delle botteghe, che diventando così soggetti di alta formazione professionale, riescono a tramandare le importanti tradizioni che attraverso l’artigianato artistico identificano il nostro territorio”.
La dirigente della Regione marche Carla Stramignoni, ha poi illustrato la normativa della Regione Marche per l’artigianato artistico con particolare riferimento alla qualifica di maestro artigiano ed all’istruzione delle Botteghe scuola e bottega di artigianato d’arte previste dalla Legge Reginale 24 ottobre 2008, n. 29. Norme, ha sottolineato la dirigente – che diverranno operative entro la fine del 2010.
“L’importanza del sostegno alle imprese di artigianato artistico, settore prezioso per il suo valore didattico, storico e culturale – ha affermato l’assessore Blarasin – è legata alla valorizzazione dei centri storici, fondamentale di fronte alla concorrenza dei centri commerciali. Centri storici che devono diventare centri di shopping di qualità, supportati anche da una logica di rete commerciale. Come avvicinare i giovani alle botteghe? In questo l’alternanza scuola – lavoro è un progetto sicuramente valido, è necessario infatti che la scuola incentivi il recupero della storia del nostro territorio e favorisca l’ingresso dei giovani nelle botteghe, affinché conoscano il lavoro degli artigiani del settore ed apprezzino il fascino di questi mestieri ed i valori ad esso connessi.”
Al termine degli interventi si è poi aperto un dibattito che ha visto protagonisti gli artigiani del settore che hanno sollevato quesiti, problematiche ed illustrano le proprie esperienze professionali.
A trarre le conclusioni dell’evento è stato il Presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi: “In tempi di globalizzazione, il rischio di perdere le radici che ci legano al territorio, ad i suoi saperi ed alle sue bellezze è forte. I mestieri artistici sono invece l’ancora alla nostra storia e cultura. Un’ancora che non va perduta e che è tutt’uno con i prodotti che i nostri artigiani producono e vendono elevando il valore delle nostre eccellenze. In questo senso è fondamentale disegnare un processo di valorizzazione del settore da attuare in rete, e che abbia come obbiettivo primario la conoscenza di questi mestieri da parte dei giovani. Un’azione che implica la sensibilizzazione delle famiglie e la valorizzazione degli artigiani quali attori e protagonisti di un lavoro utile e ricco di significato.”

tratto da "Valore Impresa" n. 3 di Confartigianato Imprese Macerata, notiziario d'informazione e attualità per l'impresa di marzo/aprile 2010

martedì, aprile 27, 2010

La crisi ha colpito il lavoro al femminile


di Andrea Blarasin*

Dal confronto dei numeri del 2008 con quelli del 2009 si può osservare come la crisi economica abbia influito sul mondo del lavoro al femminile. Prima di tutto un dato essenziale, le assunzioni di donne nel 2008 erano oltre 32mila, nel 2009 sono scese a 27mila, per cui vanno a difendere anche le donne al lavoro i due recenti bandi provinciali contenenti agevolazioni finanziarie per la creazione di nuovi posti di lavoro (un intervento di 140mila euro) e per la loro stabilizzazione (altri 188mila euro). La crisi ha colpito duro e questo si evince anche dall’incidenza percentuale fra tutti i contratti stipulati: il 53% riguardante le donne nel 2008 è sceso al 51% nel 2009, segno che il lavoro femminile è stato più penalizzato di quello maschile. Le donne sono più richieste nelle collaborazioni (56%), nella formazione (69%) e nel lavoro domestico (86%) in cui incidono considerevolmente le cosiddette “badanti”; il gentil sesso è meno richiesto nel rapporto di apprendistato (41%), in quello flessibile (35%) e nei lavori a tempo indeterminato (46%). Un dato curioso è quello riguardante la provenienza delle lavoratrici, quelle di nazionalità italiana sono, naturalmente, la maggioranza (75,5% anche se in calo rispetto al 2008 quando erano il 78,5%), seguite da romene (8,5%), cinesi (2,1%), albanesi (1,6%), polacche (1,4%), ucraine (1,4%) e marocchine (0,9%).

* Assessore provinciale alla formazione e al lavoro

Tratto dal sito di Cronache Maceratesi il 27/04/2010

giovedì, aprile 22, 2010

Scontro Berlusconi-Fini: "Il Pdl deve restare unito"

In quello che era stato presentato come il "giorno della verità" all'interno del Pdl, va in scena il durissimo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Tra i due è rottura totale. Il premier ha praticamente dato lo "sfratto" all'ex leader di An dallo scranno di presidente della Camera : "Se vuoi fare politica lascia quel ruolo super partes" gli ha detto dal palco. "Sennò mi cacci?" è stata la replica di Fini, che a un certo punto si è addirittura alzato dalla prima fila per replicre al Presidente del Consiglio.
Cosa pensano gli esponenti del Pdl della nostra provincia su questo duello interno al Pdl?
...
Andrea Blarasin (assessore provinciale): "Ieri sono stato a Roma, convocato da Alemanno e ci ha spiegato il suo tentativo di mediazione, lui è stato l'unico che ci ha provato. Ci sono dei problemi nel Pdl a livello nazionale e locale ma sono normali perchè è un partito giovane che deve affrontare tutti i congressi. Gli ultimi risultati danno ragione al Pdl, siamo in crescita in tutta Italia e non vedo il motivo di una scissione soprattutto se comporterà problemi politici e anche di Governo. Questo non significa che non vadano affrontati determinati temi, ciò deve portare a congressi territoriali e nazionali entro un anno, un anno e mezzo al massimo. Sono stato tra i primi a credere che il centrodestra dovesse riunirsi in un unico partito senza personalismi e divisioni e che il centro e la destra abbiano pari identità. L'auspicio è che anche Fini comprenda la necessità di non arrivare a uno strappo. Sì al dialogo al nostro interno ma no alle contrapposizioni".
...

tratto dal sito di "Cronache Maceratesi" il 22/04/2010

martedì, aprile 20, 2010

Vitaviva Italia: come si è mossa la Provincia di Macerata

Da mesi l’attenzione si è focalizzata sulla Vitaviva, azienda di Castelraimondo appartenente a Villeroy & Boch, che produce accessori per bagno di elevata fattura, e sulle 44 persone che vi lavorano. Il problema è sorto quando alla Vitaviva si è interessata la Construction, facente parte della holding Certina, intenzionata ad acquisirla senza che vi fosse la presenza di un piano industriale certo, a garanzia del mantenimento dei posti di lavoro. La Provincia ha fin da subito seguito la vicenda come di seguito specificato.
9 settembre 2009
L’Assessore Blarasin convoca un tavolo di confronto con i sindacati, i componenti Rsu, Sindaco e vicesindaco di Castelraimondo. Si conviene sulla necessità di azioni comuni e si richiede un incontro con la proprietà.
23 settembre 2009
L’Assessorato alle Politiche del Lavoro invia una lettera alla Villeroy & Boch in cui la Provincia si dichiara disponibile a offrire collaborazione, chiedendo un incontro per illustrare il suo programma di sostegno alle imprese, volto a rafforzare le competenze, a presidiare ed espandere i mercati.
24 settembre 2009
Riunione presso la sede comunale di Castelraimondo cui partecipa l’Assessore Andrea Blarasin, presenti il Direttore dello stabilimento Roberto Rustichelli e Bart Vandepitte, membro del Cda dell’azienda, in rappresentanza della proprietà. Blarasin ribadisce l’impegno della Provincia a favore dei posti di lavoro e conferma la necessità di un piano industriale concreto a garanzia della situazione occupazionale delle attuali maestranze, anche per evitare manovre speculative con ripercussioni negative sul territorio.
9 aprile 2010
A seguito del confuso rincorrersi di allarmanti notizie sulla stampa, l’Assessorato alle Politiche del Lavoro ha un colloquio telefonico direttamente con il Direttore della Vitaviva, che ragguaglia e chiarisce:
1 - La Villeroy & Boch ha firmato un pre-contratto con la Construction Ag di Monaco afferente alla holding Finanziaria Certina (acquisizioni e ristrutturazioni aziendali) per una cessione di quote societarie; il precontratto diverrà esecutivo in data 22 aprile.
2 - La Construction acquisirebbe le quote societarie di Vitaviva (marchio, stampi, dipendenti, obblighi verso terzi ecc.) ma non terreni e immobili, estratti dalla transazione e intestati alla Villeroy & Boch Italia. Le strutture sarebbero state affittate alla Construction con contratto biennale. Gli immobili non farebbero parte della vendita per non rendere troppo onerosa l’acquisizione, circostanza che distoglierebbe risorse economiche da usare per il rilancio dell’azienda e, da parte della Villeroy & Boch, per non svendere la proprietà in una fase di ristagno del mercato immobiliare.
3 – Non c’è un piano industriale ufficiale in quanto non è ancora perfezionata la vendita, anche se ci sono due punti cardine: rilancio del settore commerciale e investimenti per nuovi prodotti per cui sarebbero previste forti azioni di marketing su immagine e prodotti, piani di sviluppo e cambiamenti nel management. Durante i primi tre anni di attività, gestiti con le parti sociali e con l’eventuale utilizzo degli ammortizzatori sociali, i lavoratori rimarrebbero in organico.
13 aprile 2010
Consiglio comunale aperto a Castelraimondo, presente il Presidente della Provincia Franco Capponi, con unanime approvazione di un documento per individuare percorsi comuni con cui rilanciare l’azienda e per scongiurare la perdita di posti di lavoro.
15 aprile 2010
Incontro in Regione cui partecipa, con Blarasin, il Presidente Franco Capponi che pone sulla vicenda un’attenzione responsabile a salvaguardia di maestranze e azienda: volontà che è una forte garanzia anche per gl’investitori. Afferma Capponi: “L’azienda acquirente potrà rientrare nei benefici dell’accordo di programma per la deindustrializzazione, siglato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in quanto ricade nella zona interessata dalla Crisi Merloni per cui sono stanziati 70 milioni di euro da Stato e Regione. Occorre definire un piano industriale concreto e trasparente, perché trasparenza, legalità e rispetto dei diritti di tutti sono valori aggiunti importanti offerti dal territorio ai nuovi imprenditori".

giovedì, aprile 15, 2010

Azione ProvincEgiovani: concorso per progetti destinati ai giovani

Il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Upi (Unione Province d’Italia) hanno avviato la III edizione della iniziativa “Azione ProvincEgiovani”, finalizzata a sperimentare un intervento integrato ed efficace in materia di politiche giovanili, in grado di coinvolgere Istituzioni, associazionismo giovanile e quanti si occupano dei giovani. Il Dipartimento per la realizzazione dei progetti presentati da Province o Upi regionali ha stanziato 2.600.000 euro.

Gli obiettivi
I progetti devono essere a favore dei giovani e in ambiti tematici riguardanti la sostenibilità ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici, l’occupabilità, la sicurezza e la salute.
Sostenibilità ambientale e lotta ai cambiamenti climatici – Favorire la cultura dello sviluppo sostenibile attraverso l’integrazione tra educazione ambientale, formazione e informazione. Coinvolgere formatori, docenti e orientatori in quanto veicoli di cultura, promuovere contenuti per l’attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile, stimolare i media per garantire la diffusione delle informazioni sulle questioni ambientali, contribuendo in tal modo alla sensibilizzazione dei giovani. Incentivare programmi che favoriscano la consultazione e la partecipazione dei giovani alle iniziative locali su uso e tutela delle risorse ambientali, in particolare si auspicano interventi che coinvolgano i giovani nella progettazione e nell’attuazione di politiche ambientali locali.
Occupabilità – Promuovere un diverso approccio ai temi del lavoro e dell’occupazione, che tenga in considerazione non solo l’accesso al lavoro ma anche la capacità degli individui di mantenere la propria occupabilità in un contesto in continuo mutamento. Sono graditi progetti che tendono a migliorare i sistemi e l’occupabilità delle persone, valorizzando l’apprendimento permanente e la creatività personale intesa come motore dell’innovazione, nonché lo sviluppo di competenze adatte alla gestione proattiva del cambiamento, quali la capacità di imparare a imparare, lo spirito d’iniziativa e l’imprenditorialità, la consapevolezza e l’espressione culturale, la competenza digitale e tecnologica.
Sicurezza e salute - Si fa riferimento alla promozione di azioni che favoriscano l’acquisizione di stili di vita sani e responsabili, volte a sensibilizzare i giovani e ad accrescerne la consapevolezza, soprattutto in relazione a tematiche sulla sicurezza stradale, sulle dipendenze da fumo, alcol, droghe e sostanze psicotrope, sui disturbi alimentari e altro. In linea generale s’intende focalizzare l’attenzione sulla esigenza di prevenire comportamenti lesivi della incolumità propria e altrui, tramite la promozione e la diffusione di una cultura del rispetto di sé e dell’altro.

Candidati ammissibili
I progetti devono essere presentati in qualità di capofila dalla provincia o dall’Upi regionale. Tutte le proposte devono avere obbligatoriamente, pena la non ammissibilità, la presenza di un partenariato, che deve essere costituito da un minimo di 3 a un massimo di 5 partner, capofila incluso. Oltre i partner i progetti possono prevedere la presenza di associati; non ci sono limiti alla presenza di associati ma non sono ammesse proposte che prevedono la presenza solo di associati. Partner e associati devono essere Enti pubblici o privati con sede in Italia, operanti nell’ambito delle politiche giovanili. Qualche esempio: Enti nazionali, regionali e locali; Associazioni giovanili nazionali e internazionali; Enti e Associazioni senza fine di lucro (onlus) e Organizzazioni non governative (ong), sportelli Informagiovani, Informadonna, Europe Direct e Eurodesk; Istituti scolastici, Università, Istituti di ricerca; Enti di formazione e Agenzie formative.

Budget e durata dei progetti
Il budget complessivo di ogni progetto, incluse le spese di predisposizione della proposta progettuale, non deve essere inferiore a 80mila euro e superiore a 200mila euro. Il progetto deve prevedere a carico del proponente una quota di co-finanziamento pari ad almeno il 33% dei costi eleggibili del progetto. I progetti devono avere una durata minima di 6 mesi e una durata massima di 12 mesi. La Provincia di Macerata si è già attivata per partecipare al concorso e sta ricercando partner e associati.

sabato, aprile 10, 2010

Forum sulla droga. Interviene il Presidente Franco Capponi: "Occorre unire le esperienze di tutti"


di Fernando Pallocchini

Affollato il Forum sulla droga organizzato da Giorgio Guidelli, direttore della redazione maceratese del Resto del Carlino e promosso dall’avv. Bommarito.

Consumatori sempre più giovani
Il risultato dell’incontro non è affatto piacevole: l’età dei consumatori si è abbassata a 12-13 anni e vede l’uso contestuale di più sostanze, con l’alcol a fare da contorno. Come se questo non bastasse, è emerso che a Macerata il problema è sottovalutato, in linea con quanto succede, politicamente, nel resto d’Italia dove il “problema droga” mai è stato considerato prioritario.

Non esistono droghe “leggere” o “pesanti”
Eppure è ormai accertato, anche da chi opera nel Sert, per esperienza diretta sul campo, che non esistono droghe da poter considerare “leggere” o “pesanti”: tutte sono deleterie, addirittura devastanti per il sistema neurologico le droghe sintetiche.
Al Sert di Macerata negli ultimi 10 anni sono raddoppiate le richieste di cura da parte di soggetti tossicodipendenti, per l’uso di stupefacenti che è sempre maggiore, grazie al sapiente marketing della criminalità organizzata. Le vittime più indifese sono i giovani (ma anche persone adulte non sono esenti dal consumo) e il disagio si riversa pesantemente sulle famiglie e sulla società.

Dove curarsi?
Il Sert svolge attività istituzionale per il recupero dei tossicodipendenti, oltre a fare opera di prevenzione e di formazione per operatori nel settore delle dipendenze. “La rondinella”, presieduta da Gaetano Angeletti, fa opera di recupero in comunità tramite il binomio “Accoglienza e ascolto profondo” mentre la “Pars” utilizza efficaci programmi terapeutici.

Come si può affrontare il problema?
Dal dibattito nel Forum è emersa una parola d’ordine che ha trovato tutti d’accordo: prevenzione! Tutti cercano di fare prevenzione, il Sert s’impegna continuativamente in campagne d’informazione, “La rondinella”, con i suoi 60 operatori volontari, nel solo 2009 ha visitato 32 parrocchie; anche i volontari della Pars, in collaborazione con il personale delle varie strutture dell’organizzazione, vengono coinvolti in attività di prevenzione.

Le scuole
Punto nevralgico del problema sono le scuole dove si può fare opera di prevenzione, prima preparando il corpo insegnante, poi informando gli studenti sugli effetti dell’uso di droga, con azione di controllo nei momenti clou (entrata, ricreazione, uscita) che serva da deterrente sia agli studenti che a soggetti esterni. Ha affermato don Maggi, direttore dei Salesiani: “Per conoscere la realtà è bene stare in mezzo alle persone coinvolte con un atteggiamento fraterno. La prevenzione si fa anche vivendo la loro realtà”.

L’intervento di Franco Capponi
Il Presidente della Provincia è fortemente convinto della necessità di fare opera di prevenzione, sottolineando che ci sono progetti in corso con il Sert, con i Comuni e con la Guardia di Finanza. Ha accolto favorevolmente la proposta di realizzare un osservatorio provinciale sul mondo della droga, purché non sia fine a se stesso ma, concentrando interventi e risorse economiche, unisca le esperienze di tutti, sia un tavolo di confronto per porsi domande e trovare, insieme, le risposte.

In azione a scuola. Guardia di Finanza e cani antidroga
“Sono in corso presso alcune scuole della provincia – fa presente l’Assessore Andrea Blarasin – incontri tra studenti ed esperti della Guardia di Finanza, con dimostrazioni di cani antidroga. L’iniziativa sta riscuotendo un grande interesse ed è finalizzata sia a informare correttamente i giovani sui reali danni derivanti dall’assunzione di droghe che, attraverso questi studenti, a sensibilizzare le loro famiglie, generalmente in grande disagio e senza sostegni quando si ritrovano con il problema in casa”.

venerdì, aprile 02, 2010

Eures point nelle università: infolavoro negli atenei di Macerata e Camerino

E’ ormai avviato il percorso comune delle nostre due Università, l’ateneo di Macerata e quello di Camerino, e la recente delibera della Giunta provinciale conferma l’intesa delle due università. La Provincia ha infatti approvato approvato una convenzione, in sinergia con gli atenei, per attivare un un Eures point in entrambe le sedi universitarie. Il progetto vede le firme del presidente della Provincia Franco Capponi e dell’assessore alle politiche del lavoro Andrea Blarasin.
Lo sportello Eures Europa favorisce la mobilità geografica e l’esercizio del diritto alla libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea, aiutando le persone in cerca di occupazione a prendere informazioni; gli sportelli Eures sono già presenti sul territorio dal 2006 presso i Centri per l’Impiego, Orientamento e Formazione (Ciof) di Macerata, Civitanova Marche e Tolentino.
La proposta di attivazione degli “Eures point” è partita dai due atenei e sarà finalizzata all’assistenza e alla fornitura di consulenze e informazioni orientative per studenti e neolaureati sulle possibilità di lavoro all’estero, sul Servizio Volontario Europeo (Sve), sui tirocini formativi in istituzioni dell’Unione Europea e in altre organizzazioni internazionali. Le Università metteranno a disposizione locali appositamente attrezzati e di facile accesso agli studenti oltre a una fattiva collaborazione con il servizio Eures provinciale.
Il progetto non ha costi per la Provincia che avrà il compito di promuovere l’iniziativa attivando seminari e incontri specifici e progettando strategie di comunicazione e informazione per studenti e datori di lavoro, con le attività coordinate dal Consulente Eures della Provincia di Macerata.

Cos’è Eures


Lo sportello Eures Europa offre un’ampia gamma di servizi, in particolare:
  1. accoglienza e informazione sulle opportunità e i servizi offerti, sulle condizioni di lavoro nei paesi comunitari;
  2. individuazione dei bisogni dell’utente e valutazione dei percorsi professionali attraverso colloqui individuali;
  3. supporto all’utente per la definizione e la pianificazione del proprio progetto formativo e lavorativo all’estero;
  4. presentazione delle tecniche di ricerca attiva del lavoro;
  5. consulenza, assistenza e risposta a domande sulle Istituzioni, sulla legislazione, sulle politiche, i programmi e la possibilità di finanziamento dell’Unione Europea;
  6. inserimento e consultazione delle richieste di lavoro attraverso la banca dati “Trovare lavoro” del servizio Eures;
  7. consulenza per la elaborazione e la stesura del curriculum vitae e per la registrazione nel portale europeo della mobilità professionale.

    Fernando Pallocchini