martedì, dicembre 22, 2009

Il Presidente della Provincia ha incontrato le forze produttive e sociali per dare vita al "Comitato provinciale sviluppo economico"

Primo incontro ufficiale del presidente della Provincia, Franco Capponi, con le forze economiche e sociali del territorio. Si è svolto nella sala consiliare della Provincia con la partecipazione dei rappresentanti della Confindustria, delle associazioni dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura, delle organizzazioni sindacali e della cooperazione, nonché della Camera di Commercio.
Per la Provincia erano presenti anche gli assessori Blarasin e Giorgi con i dirigenti dei settori Attività produttive, Lavoro, Formazione professionale. “E’ questo l’avvio di un tavolo di confronto – ha detto Capponi nell’introdurre i lavori – che l’Amministrazione provinciale intende tenere aperto per dialogare su singoli obiettivi, ma anche e soprattutto portare avanti nel quinquennio una strategia di sviluppo condivisa su area vasta e recuperare una visione unitaria del territorio”.
Il primo passo sarà la costituzione del Comitato provinciale per lo sviluppo economico, così come previsto nel documento programmatico 2009-2014 delle nuova Amministrazione, approvato il primo dicembre scorso dal Consiglio provinciale.
L’iniziativa assunta dal presidente della Provincia è stata accolta con favore da tutti gli intervenuti ed ognuno, parlando a nome delle rispettive organizzazioni, ha assicurato un apporto costruttivo al confronto. Entrando nel merito dei temi di maggiore attualità, il dibattito si è concentrato su fattori contingenti, a partire dalla crisi economica in atto ed i risvolti sul territorio maceratese. L’assessore al Lavoro, Andrea Blarasin ha ricordato le varie azioni messe in atto dalla Provincia, sia a favore della imprese, sia dei lavoratori e, riferendo di un progetto di riorganizzazione dei Centri per l’impiego al fine di potenziare la loro funzione centrale, cioè quella dell’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, ha lamentato il “fermo” in Regione di due bandi che la Provincia di Macerata, per prima nella Marche, ha presentato nei mesi scorsi: uno per agevolazioni finanziarie alle imprese che creano nuovi posti di lavoro ed uno per la stabilizzazione dei rapporti di lavori precari. Il presidente Capponi, nel chiedere alle organizzazioni sindacali e di categoria che fanno parte dei vari organismi regionali preposti di appoggiare in quelle sedi i due bandi della Provincia ha sottolineato pure, in senso negativo, la riduzione da parte della Regione dei trasferimenti alla Provincia (circa 10% in meno) dei finanziamenti derivanti dal Fondo sociale europeo.

tratto dal sito di "Cronache maceratesi" il 22/12/2009

giovedì, dicembre 17, 2009

Fileni: dal 2010 nuove assunzioni

L’Assessore alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro, Andrea Blarasin ha iniziato a visitare le aziende del territorio che, meno di altre, stanno risentendo della crisi economica in atto, per comprendere quali siano le motivazioni del successo, naturalmente per promuovere gl’incentivi recentemente messi in campo dalla Provincia riguardanti la formazione del personale in tema di sicurezza sul lavoro e, non meno importanti, quelli economici rivolti alle imprese finalizzati alla stabilizzazione del personale precario.
Il primo invito è giunto dalla Fileni. Secondo quanto emerso dal franco colloquio avuto con Roberta Fileni, con il responsabile del personale Rossano Martarelli e con quello del marketing Giacomo Marinelli, il successo è dovuto a una serie di fattori che si possono sintetizzare in una sola parola: innovazione.
Una innovazione a 360 gradi che ha riguardato la corretta interpretazione delle esigenze del mercato rivolto alla ricerca di prodotti certificati sani e genuini. E anche una certa intuizione mista a coraggio che ha indirizzato la commercializzazione dei prodotti a marchio Fileni verso la grande distribuzione.

Il periodo dominato dall’aviaria, da crisi nera per molte aziende, per la Fileni è stato il momento di applicare nuovamente la propria filosofia commerciale determinando, anziché difficoltà, un ulteriore balzo in avanti.
Decisamente non male iniziare con un allevamento di 50 galline nel cortile di casa, vendute porta a porta nel circondario, per giungere a 42 milioni di polli l’anno cresciuti in 282 allevamenti riforniti di mangime da 18 autotreni al giorno, con il prodotto finale distribuito in tutt’Italia e in alcuni paesi europei.
“Un indice importante – sottolinea l’Assessore Blarasin – sono i 1650 dipendenti, tra cui i 600 presi in carico da un’azienda in crisi acquisita da Fileni per i quali gradualmente è rientrata la cassa integrazione, che terminerà prima della fine dell’anno in corso per gli ultimi 100 addetti.
Poi, come ha garantito Roberta Fileni, dal 2010 ricominceranno le assunzioni. A fronte di questa situazione ci sono, purtroppo, anche imprese in difficoltà per le quali la Provincia ha, sempre e comunque, un occhio molto attento”.

Collaborazione con l’Università Politecnica
Fileni sta conducendo una esperienza con l’Università Politecnica il cui obiettivo è creare un rapporto basato su studio e innovazione per soddisfare il consumatore.
E’ stato realizzato un nuovo format espositivo posizionato nei negozi Gabrielli e in quelli di un altro importante gruppo vicentino per ottenere, dal confronto dei dati, una esperienza allargata.
Le prime impressioni sono decisamente positive e lasciano ben sperare per un nuovo incremento delle vendite e, quindi, dell’attività produttiva.

Il valore etico dell'impresa


di Nazzarena Luchetti

La questione etica è diventata rilevante negli ultimi anni a causa della crescente globalizzazione e della deregolamentazione dell’economia. La crisi economica mondiale inoltre ha ribadito l’importanza dell’etica nel lavoro come valore dell’agire responsabile.
Alle aziende non si chiede di stare sul mercato facendo solo profitti ma di rispondere a un ruolo con maggiori implicazioni sociali attraverso comportamenti etici. L’impresa non è soltanto macchine, risorse materiali, strutture ma, soprattutto, uomini, donne, qualità personali, iniziativa, coraggio.
Freud diceva che l’amore e il lavoro fanno grande l’uomo; il lavoro visto quindi come espressione della creatività e del valore umano. Etica e profitto sono in disaccordo? Benessere economico e bene comune coincidono?
Spesso l’etica è usata come parola noiosa, che comporta inutili responsabilità ma la sua negazione porta a scelte irresponsabili, da parte di persone impegnate solo ad aumentare le proprie ricchezze personali. Vendere prodotti alimentari scaduti alle persone più bisognose spacciando il gesto per solidarietà, sostenere una qualità di prodotto che non c’è, immettere sostanze inquinanti nell’ambiente… tutto è permesso: l’importante è il profitto a ogni costo.
Bisogna entrare in una ottica dove etica, equità e rispetto non siano contrapposti a guadagno e successo, occorre considerare lo sviluppo sostenibile come una scelta strategica, un investimento che genera valore anche se a lungo termine. Essere etici non è un costo da sopportare ma un investimento durevole.
D’altronde la domanda e il comportamento del consumatore stanno cambiando, quindi bisogna rivolgere maggiore attenzione ai prodotti di qualità, che provengono da un ciclo produttivo e distributivo rispettoso dell’ambiente e dei diritti fondamentali della persona. Anche per questo è importante parlare di Responsabilità Sociale delle Imprese, per la quale esistono anche normative (facoltative) di riferimento (esempio la SA 8000, norma europea).
L’azienda deve assumere un comportamento socialmente responsabile ed etico, attraverso una serie di strategie e decisioni che riflettono un codice pianificato dall’organizzazione stessa dell’impresa. L’osservanza di queste norme costituisce non solo il rispetto formale della legge ma riconosce valore a tutti gli stakeholder (portatori di interesse dell’impresa: fornitori, clienti…) e non solo agli share holder (azionisti e proprietari).
Come favorire una cultura etica nelle aziende? Investendo nella formazione, rivolta a imprenditori, manager e dipendenti, che riguardi gli aspetti qualificanti ed etici di una profes-sione, promuovendo incentivi fiscali ad aziende eticamente impegnate; favorendo premi e riconoscimenti alle imprese che rispettano l’ambiente, la sicurezza e formazione dei lavoratori, tenendo presente che il sapere rinvia non solo a fare bene ma anche a fare il bene, perché guida gli uomini all’azione. La reputazione delle aziende si baserà sempre più su questi fattori.
L’industriale americano Buffet diceva che ci vogliono vent’anni per costruirsi una reputazione e solo cinque minuti per perderla. Cultura, passione, etica sono elementi importanti per produrre meglio e con rinnovate condizioni d’animo. Condividere gli obiettivi con i dipendenti genera più motivazione quindi migliora la performance dei lavoratori generando maggior profitto. Un ambiente con condizioni di lavoro ottimali aiuta a gestire meglio anche problemi sociali come licenziamenti e cassa integrazione. Regole fondate sull’onestà, sulla trasparenza, sulla fiducia, sulla sana concorrenza costituiscono indicatori di agire etico e conducono all’attivazione di pratiche basate sul rispetto diritti umani.
Il mondo è governato da molte variabili che non possiamo controllare ma vogliamo comunque sperare che onestà e correttezza, a lungo andare, paghino. Sempre.

mercoledì, dicembre 16, 2009

Campagna adesioni PDL

Orientamento e cooperazione internazionale, al via un corso di formazione per i giovani

ANCHE nel 2010 la Provincia di Macerata attiverà, tramite il Centro Impiego Orientamento e Formazione di Tolentino, con gli stanziamenti e le procedure del Fondo sociale europeo, un corso di formazione di 100 ore per l'orientamento e la cooperazione internazionale riservato ai giovani laureati nell'ottica della valorizzazione delle risorse umane, della promozione della transnazionalità e dello sviluppo di attività rivolte all'inclusione sociale. Il corso, unitamente all'erogazione di borse di studio per uno stage estivo di tre settimane in un paese in via di sviluppo, è previsto dal nuovo protocollo d'intesa sottoscritto dalla Provincia di Macerata con l'Associazione onlus "Lumbe Lumbe", promotrice dell'attività, attualmente impegnata in alcuni progetti umanitari e di sostegno all'economia locale in Angola. Il protocollo, sottoscritto dall'assessore provinciale alla formazione professionale, Andrea Blarasin e dal presidente dell'associazione, Italo Governatori, hanno aderito, come nella precedente edizione, anche le Comunità Montane di San Ginesio e di San Severino rappresentate dai rispettivi commissari, Giampiero Feliciotti e Gianluca Chiappa.

LA PRESENTAZIONE
della nuova edizione del progetto e la sottoscrizione del Protocollo 2010 hanno auto luogo a Penna San Giovanni, in occasione di un incontro al teatro "Flora". In presenza di un numeroso pubblico sono stati presentati i risultati e le testimonianze delle attività di cooperazione realizzate nel 2008 e 2009 e consegnati, dalla Responsabile del Centro Claudia Pasimeni e dal coordinatore del corso prof. Claudio Magrini, gli attestati ai 14 giovani laureati che hanno frequentato e superato il corso di formazione svoltosi quest'anno.

Tratto da "Il Resto del Carlino" del 16/12/2009

venerdì, dicembre 11, 2009

LumbeLumbe e solidarietà: Blarasin firma nuovo protocollo

L'11 dicembre, presso il teatro Flora di Penna S. Giovanni, è stato firmato il protocollo per la edizione 2010 del corso postuniversitario, di Orientamento alla Solidarietà, proposto da LumbeLumbe alla Provincia di Macerata. L'Assessore Andrea Blarasin ha sottolineato l'importanza del progetto. Emozionanti e dense di contenuti le testimonianze dei giovani, del corso edizione 2009, sull'esperienza fatta in Angola ed in Etiopia.

Politica della formazione: intervista all'Assessore Andrea Blarasin


di Fernando Pallocchini

La crisi sta avendo pesanti conseguenze sul sistema industriale delle Marche e di riflesso sull’occupazione.
Fortunatamente nella provincia di Macerata il numero complessivo di chi cerca lavoro è stabile, anche se cambia in maniera netta la distribuzione tra uomini e donne; infatti nel corso del 2008 si è ridotta la quota femminile mentre è salita quella maschile.
Il dato grave che emerge è l’aumento delle ore di cassa integrazione e dei licenziamenti, con il ricorso all’indennità di mobilità e di disoccupazione.. Anche per questi motivi la programmazione degli interventi in materia di formazione deve tener conto del quadro economico-finanziario.

Ci sono risorse economiche per la Formazione?
“Sì, pur in un contesto generale sempre più povero di fondi pubblici, il settore della formazione, sostenuto dalle risorse europee, non manca di fondi ma questi vanno usati bene, in maniera utile, mirata ed efficace. Per risolvere il problema della attendibilità dei fabbisogni formativi occorre mettere in campo strumenti di controllo sull’operato dei soggetti che hanno il compito di analizzare i fabbisogni stessi, confrontando analisi svolte a più livelli: Regionale, Provinciale, della Cciaa, con, infine, una comparazione reale con le imprese”.

A chi deve essere utile la formazione?
“Una domanda che tocca un problema. E’ diffusamente assente l’opportunità di percorsi di continuo apprendimento a causa delle caratteristiche autoreterenziali dell’offerta formativa e della insufficiente valorizzazione dell’impresa quale luogo più idoneo all’aggiornamento delle competenze. Deve essere sempre più evidente e controllato che la formazione va effettuata per le esigenze dei beneficiari e non per logiche legate alla specializzazione e ad esigenze degli Enti formativi: formazione non fatta per gli Enti formativi ma per creare professionalità”.

Cosa c’è da cambiare? Perché?
Il tradizionale sistema di formazione consolidato in provincia va cambiato e rinnovato, affinché migliori l’effettiva capacità di incremento delle competenze, l’utilità per il territorio e l’impresa, l’efficacia, il rapporto tra spesa e resa. Il sistema di istruzione e formazione deve adattarsi ai bisogni individuali e ai fabbisogni formativi e occupazionali espressi dal territorio, e rafforzare l’integrazione con il mercato del lavoro. E’ necessario pensare a specifici piani di ricollocazione mirati per dipendenti che godono degli ammortizzatori sociali, progetti mirati di incrocio domanda/offerta a occupazione garantita (progetti pilota nei Ciof) per un nuovo approccio pro-attivo al mercato del lavoro e non più di attesa”.

Quale ruolo per la Provincia?
“E’ bene partire da un presupposto, e cioè che oggi flessibilità non deve significare precarietà. Il lavoro va creato e cercato anche inventando nuove frontiere e nuove strategie per incentivare oltre che la creazione di ditte, società e cooperative, anche momenti di cooperazione non solo tra aziende, tra aziende ed Enti pubblici, ma anche tra lavoratori e disoccupati e tra disoccupati che possano mettersi insieme e pensare insieme alla creazione di opportunità di lavoro, anche innovativo e fuori dai soliti schemi prefissati. La Provincia deve, oltre che finanziare il possibile e quello che merita di essere finanziato, anche incentivare questi momenti di correlazione sperimentando interventi nuovi e alternativi”.

Quali sono, infine, le linee politiche di sviluppo?
“Si possono indicare tre linee di sviluppo (in conformità con gli indirizzi europei e nazionali).
Nella prima il lavoro deve essere considerato come parte essenziale di tutto il percorso educativo rivolto alla persona.
Nella seconda l’impresa e l’ambiente produttivo sono da considerare il contesto più idoneo per lo sviluppo della professionalità.
Nella terza la certificazione formale (attestato) deve interessare la reale verifica di conoscenze competenze ed esperienze, a prescindere da corsi, ore e materie frequentate. Piuttosto che concentrarsi sui fattori burocratici dei percorsi formativi (durata, procedure..) l’attenzione deve essere diretta alle conoscenze, competenze e abilità acquisite che si è in grado di dimostrare”.

giovedì, dicembre 10, 2009

Piano provinciale: abbiamo fatto, stiamo facendo, faremo

Iniziata una serie d’incontri
E’ in avanzata fase di preparazione il Piano provinciale per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro per il 2010.
E’ stata predisposta una scheda di massima del Piano esaminata dall’Assessore Andrea Blarasin insieme con i dirigenti dei settori, Simone Ciattaglia e Mauro Giustozzi, i responsabili dei servizi e i direttori dei Ciof.
Nei giorni 25, 26 e 27 novembre l’Assessore ha tenuto incontri di concertazione con le parti sociali sia sindacali che datoriali, con i dirigenti degli Enti locali, con le Università e gli Enti formativi e, in linea di massima, i commenti sono stati positivi.

Principi guida del Fse
Con la programmazione 2007-2013 il Fse si riconferma come lo strumento che sostiene le politiche e le priorità tese a conseguire la piena occupazione, a migliorare la qualità e la produttività del lavoro, a promuovere l’integrazione sociale, la coesione e la valorizzazione delle risorse umane.
Le priorità d’intervento, quindi, sono: adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori; miglioramento dell’accesso all’occupazione, inserimento sostenibile nel mercato del lavoro; inclusione sociale delle persone svantaggiate e lotta alla discriminazione nel mondo del lavoro; potenziare il capitale umano; partenariati e patti per la promozione delle riforme.

Finalità
L’obiettivo è di garantire, sul fronte delle risorse umane, interventi per incrementare la capacità di competere del sistema produttivo e di aumentare il tasso di attività.
Tutti gl’interventi saranno programmati in stretto accordo con le diverse espressioni organizzate della società, per verificare esigenze, aspettative, proposte che, compatibilmente con le possibili linee di attività potranno risultare essere rispondenti alle necessità di crescita del territorio.

Cosa ha fatto e sta facendo la Provincia
Il settore Formazione ha avviato numerose attività, molte delle quali ancora in esecuzione; tra i maggiori interventi troviamo: borse di studio; corsi multimisura per la realizzazione e il finanziamento di attività formative; progetti integrati a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; sostegno alla creazione di nuove imprese; aiuti alle imprese relativamente all’innovazione tecnologica e organizzativa; il Progetto Ulisse; corsi per assistenti familiari; corsi per riqualificazione Oss; corsi di lingua e cultura italiana per extracomunitari.

Attuale disponibilità economica
Le risorse del Fse 2007/2013 assegnate dalla Regione Marche alla Provincia di Macerata per il 2010 sono pari a € 4.019.006,50.
Tenuto conto dei fondi assegnati nelle precedenti annualità, e già impegnate per l’attuazione delle attività in essere, risultano ancora disponibili circa 9milioni di euro.

Cosa farà la Provincia
Riorganizzazione dei Ciof
Il principale obiettivo dell’Amministrazione provinciale, nell’ambito delle Politiche attive del lavoro è la riorganizzazione dei Ciof, attraverso l’attuazione d’interventi e iniziative per migliorare sia l’efficacia che l’efficienza dei risultati perseguiti dai Centri per l’occupazione.

Interventi formativi
Tra i maggiori interventi formativi che s’intendono realizzare sono da citare i corsi multimisura, il sostegno alla creazione d’impresa, i voucher aziendali e formativi, le azioni e gli interventi per la formazione.

Borse lavoro
Oltre a questo, visto l’impatto socio-economico e l’efficacia rivelata, l’Amministrazione ha intenzione di reinvestire in quello strumento operativo che sono le borse lavoro per diplomati e laureati.

Fiera del lavoro
La Provincia di Macerata intende organizzare una “Fiera del Lavoro” con l’obiettivo di sperimentare un modello di rete capace di collegare orientamento, formazione e lavoro con la finalità di migliorare l’accesso al mercato del lavoro.

Ammortizzatori sociali
Ultimo, ma non ultimo per importanza, è il capitolo dedicato agli accantonamenti per gli ammortizzatori sociali previsti dalla Commissione Europea. Lo Stato, le Regioni e le Province autonome hanno stipulato un accordo-quadro per tutelare attivamente l’occupazione, passando attraverso l’attuazione d’interventi di politica attiva del lavoro e di sostegno al reddito incentrati sugli individui. Per fare questo andranno integrate risorse nazionali e comunitarie, in particolare riferite al Fse. L’assegnazione delle risorse del Piano Operativo Regionale alla Provincia di Macerata è stato quantificato in 13milioni di euro.

Oltre la crisi:prospettive economiche e politiche per progettare un nuovo sviluppo imprenditoriale

sabato, dicembre 05, 2009

Un aiuto alle famiglie in difficoltà

Un aiuto concreto per tante famiglie che attraversano uno stato di difficoltà temporaneo. Con questo scopo la Provincia, in collaborazione con le banche di Credito Cooperativo del territorio, ha attivato il progetto del microcredito sociale: un fondo di 100mila euro per garantire piccoli prestiti fino ad un massimo di 3mila euro da restituire in 36 mesi. Il progetto è rivolto alle famiglie della nostra provincia, anche di diversa nazionalità se in regola con i permessi di soggiorno, e potrà essere utilizzato per affrontare situazioni di emergenza come spese sanitarie, scolastiche, attivazione di utenze o altri eventi straordinari. Per far si che il progetto possa rispondere realmente ai bisogni del territorio, la Provincia ha coinvolto anche gli Ambiti territoriali sociali e le Caritas delle diocesi.
"Vogliamo unire le forze del territorio - ha spiegato l'assessore provinciale Andrea Blarasin - per raggiungere obiettivi comuni, soprattutto in un momento difficile come questo. Non si tratta di un progetto fine a se stesso, ma che s'inserisce in una serie di iniziative volte a dare respiro a situazioni di instabilità".
"Non è un provvedimento tardivo - ha concluso il presidente Franco Capponi - ma che arriva in un periodo ancora piuttosto difficile, perchè la ripresa sarà ancora lunga".

tratto da "Il Resto del Carlino" del 05/12/2009

mercoledì, dicembre 02, 2009

La "Piazza dei mestieri": come contrastare la dispersione scolastica

Il problema della dispersione scolastica è il sintomo di una emergenza educativa. La “Piazza dei mestieri” è una struttura torinese, in cui, accanto ai tradizionali percorsi strutturati della formazione professionale, è presente una serie di percorsi flessibili per combattere la dispersione scolastica e sociale. Le cause principali dell’abbandono scolastico dipendono dalle caratteristiche dell’individuo, da fattori legati alla famiglia (famiglie numerose, disagiate, con poco tempo da dedicare ai figli). Studi della Regione Piemonte su questo fenomeno fanno emergere problematiche sociali e il disagio che si nascondono nelle realtà urbane. Lo scopo è di assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di esperienze spendibili nel mercato del lavoro attraverso momenti di formazione on the job, mediante una rete solida e strutturata sul territorio per agevolare la cooperazione tra scuola, famiglia e istituzioni. Chi si “perde” va aiutato a riscoprire dignità e qualità attraverso azioni integrate e personalizzate. Tale modello si potrebbe adottare anche nelle Marche, in base alla realtà locale e al contesto istituzionale, sociale e imprenditoriale, per una migliore offerta formativa pur nella diversità delle leggi regionali.

Convegno nazionale a Trieste: la Provincia di Macerata portata a esempio per l'efficienza dell'Eurodesk


Si è svolta a Trieste la prima riunione nazionale degli operatori delle Reti ufficiali di informazione e orientamento dell’Unione Europea presenti in Italia.
Le reti Eurodesk, Europe Direct, Euroguidance, CDE (Centri di Documentazione Europea) hanno i giovani (e chi opera con i giovani) come target prioritario e sono considerate fondamentali per attuare la “Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione” che si prefigge, attraverso la formazione e il sostegno all’innovazione e alla ricerca, di costruire una economia europea basata su una conoscenza più competitiva e dinamica del mondo.
Per essere efficace, l’informazione deve essere vicina e sintonizzata alle realtà locali, accompagnata da un servizio di orientamento che, attraverso la comprensione delle esigenze individuali, sia di effettivo supporto allo sviluppo formativo-professionale della persona, in particolare dei più giovani.
Per far conoscere le esperienze esistenti agli operatori del settore, nell’ambito del convegno triestino è stato chiesto all’ufficio Eurodesk della Provincia di Macerata, attivo presso il Centro per l’Impiego di Civitanova Marche, di presentare le proprie attività in quanto miglior esempio in Italia di organizzazione e convergenza, presso la stessa struttura, delle competenze delle varie reti europee che si occupano d’informazione e di orientamento per i cittadini.
Le attività del Centro Eurodesk della Provincia di Macerata sono state illustrate alla presenza della Vicepresidente del Parlamento Europeo Diane Wallis, del Ministro per le Politiche Comunitarie e del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, a una platea di oltre 400 operatori delle reti ufficiali della Unione Europea presenti in Italia.
Il Centro Eurodesk, che è anche centro Euroguidance, Eures e Europe Direct della Provincia di Macerata, è attualmente l’unico in Italia in grado di orientare e dare risposte a 360 gradi su vivere, lavorare e formarsi in Europa e su tutte le opportunità dei programmi comunitari: dallo svolgimento di tirocini e stage presso le Istituzioni Europee e le Organizzazioni internazionali, al servizio di scambi giovanili e di volontariato europeo; dalle certificazioni internazionali di conoscenza linguistica al riconoscimento in Europa delle qualifiche e dei titoli di studio, per la promozione di una cittadinanza europea attiva. Sono stati oltre 220 i giovani della provincia che vi si sono rivolti, le notizie più interessanti sulle opportunità vengono diffuse quotidianamente attraverso due siti internet della Provincia di Macerata e, nell’ambito delle attività di promozione dell’Europa per i cittadini, il Centro Eurodesk della Provincia ha partecipato a manifestazioni di orientamento rivolte ai giovani e organizzato, con la collaborazione dell’Ufficio Comunicazione del Dipartimento Politiche Comunitarie, due apprezzate mostre fotografiche a Macerata e Civitanova Marche. Notevole anche l’impegno verso il mondo scolastico, con oltre 200 studenti coinvolti in programmi formativi mirati per gli istituti scolastici di istruzione superiore.