martedì, ottobre 20, 2009

Crisi occupazionale : come opera la Provincia

L’Amministrazione provinciale e questo assessorato si sono trovati a operare in un quadro economico e sociale locale complesso, con licenziamenti consistenti che hanno interessato tutti i comparti produttivi, con assunzioni scese del 25% rispetto al 2008, con export, produzione e fatturati in calo.
L’indebitamento di piccole e medie imprese è aumentato mentre è caduto il principio per cui resistono meglio i prodotti di qualità e le grandi imprese: Poltrona Frau, Pelletterie 1907 (49 dipendenti in mobilità), Guzzini Illuminazione (100 lavoratori in mobilità), Tombolini (78 lavoratori in mobilità) sono grandi imprese che producono qualità e sono in crisi.
Per fronteggiare questo stato di cose la Provincia non si può sostituire all’imprenditore né alle Organizzazioni sindacali ma deve agire in base a quanto previsto dalla Legge Regionale 2/2005.
Riguardo alla crisi del distretto di Tolentino e alle problematiche relative alla Frau e a Pelletterie 1907 questa Amministrazione e questo Assessorato hanno svolto le seguenti azioni:
Martedì 7 luglio, ore 15:00: in Provincia, presso la Sala Giunta, incontro tra Sindacati, Regione, Sindaco di Tolentino, proprietà della ditta Pelletterie 1907 e Presidente Franco Capponi in merito alla situazio-ne aziendale della stessa ditta.
Lunedì 20 luglio in assessorato ho incontrato i Sindacati in merito alla crisi del mercato del lavoro;
Mercoledì 22 luglio incontro presso il Comune di Tolentino su “Monitoraggio sulla situazione econo-mica a Tolentino” dove abbiamo fornito tutti i dati in nostro possesso.
Lunedì 3 agosto, ore 21:00 a Tolentino c’è stato il Consiglio comunale aperto per discutere della crisi delle aziende tolentinati;
Giovedì 27 agosto la Commissione provinciale per il lavoro ha inserito nelle liste di mobilità i dipendenti di Pelletterie 1907 (49 persone);
Lunedì 7 settembre, ore 17:30 presso l’assessorato, riunione con Cgil e proprietà (Ferazzoli per conto di Badile, A.D.) delle Pelletterie 1907. Qui il ruolo dell’assessorato è stato di primaria importanza perché il Sindacato non avrebbe inteso avere un nuovo confronto senza il mio personale interessamento.
Giovedì 24 settembre, ore 11:00 a Tolentino, presso la Poltrona Frau, tavolo istituzionale convocato dalla Regione, con Sindacati, Provincia di Macerata, Confindustria e Regione per un esame congiunto della situazione aziendale di Poltrona Frau;
Giovedì 8 ottobre, ore 15:00 presso la Regione Marche verifica della situazione aziendale della Poltrona Frau con i Sindacati. Proprietà, Confindustria, Provincia di Macerata, Sindaco di Tolentino e Direzione provinciale del Lavoro;
Venerdì 16 ottobre, ore 14:00 si ripete l’incontro di Giovedì 8 ottobre, incontro che dopo 17 ore di trattative fa raggiungere un accordo tra Azienda e Sindacati, scongiura i licenziamenti e sottolinea la centralità e l’unicità dello stabilimento di Tolentino, quale fondamentale polo strategico aziendale. Oltre tutto questo ci siamo impegnati a realizzare interventi di formazione per il personale in mobilità interna e per rafforzare strategie sulla qualità e sulla sicurezza dell’azienda. Inoltre metteremo a disposizione risorse FSE per quei lavoratori in cassa integrazione che intendono creare nuove imprese. L’interesse mostrato per le Pelletterie 1907 e per la Frau s’intende esteso anche alle piccole e medie aziende del nostro territorio che, pur non essendo salite alla ribalta delle cronache, saranno sostenute con tutti gli strumenti che la legge ci consente. Per aiutare e sostenere i lavoratori in difficoltà, e non solo loro, la Provincia ha messo in campo il Progetto Microcredito in collaborazione con le Banche di Credito Cooperativo, mettendo a loro disposizione un fondo di garanzia di 100mila euro. Il prestito può essere richiesto dai residenti nella provincia di Macerata, anche non italiani purché in possesso del permesso di soggiorno/lavoro nel territorio da almeno 36 mesi. Deve servire per sostenere spese relative a: inserimento abitativo (anticipi, cauzioni, registrazioni, mobilia…), attivazione utenze, spese sanitarie, spese scolastiche, acquisto auto per recarsi al lavoro, altre spese straordinarie della famiglia.

La considerazione dell'Assessore Andrea Blarasin
“E’ necessario che tutti, e dico davvero tutti!, si assumano la responsabilità di fare significative azioni per fronteggiare questa crisi: pretendere che l’esempio venga dall’alto è giusto e noi, come Provincia, ci assumiamo il nostro impegno, ma occorre che ci sia la collaborazione di tutte le parti per attuare reali sinergie atte a fronteggiare questa crisi occupazionale”.

lunedì, ottobre 19, 2009

"Percorsi integrati" per una scuola che prepara al lavoro

Combattere il fenomeno della dispersione scolastica attraverso un percorso di "rimotivazione" dei giovani. E' questo l'obbiettivo che si è posto la Provincia di Macerata con il progetto dei "percorsi integrati", che affiancheranno i normali programmi di istruzione scolastica con offerte formative specifiche ad indirizzo professionale. Si tratta di programmi partiti quest'anno in via sperimentale e che potranno avere compimento in un trienno, presso gli Istituti professionali di Stato. Essi permetteranno agli studenti di ottenere, oltre al diploma, anche un attestato di qualifica da "spendere" nel mondo del lavoro.
Due percorsi integrati partiranno presso l'Istituto professionale "V. Bonifazi" di Civitanova: operatore dell'abbigliamento (settore calzatura) e operatore della ristorazione (nella sede staccata di Recanati). Altri tre percorsi formativi riguardano l'Istituto professionale per l'industria "E. Rosa" dislocato su tre sedi: parrucchiere ed estetista (sede di Sarnano), operatore grafico-fashion design nel settore legno (sedi di San Ginesio), operatore grafico-fashion design (sede di Tolentino). Un ulteriore corso per autoriparatore è inoltre stato autorizzato presso l'Ipsia "Ercole Rosa" nella sedi di Tolentino. Esso non sarà finanziato dalla Provincia, ma è reso possibile grazie a una collaborazione con un'importante azienda automobilistica.
"I percorsi sperimentali integrati - chiarisce l'Assessore Andrea Blarasin - sono veri e propri corsi di formazione triennali svolti in partenariato tra la scuola e il Centro per l'Impiego, l'Orientamento e la Formazione della Provincia". L'Assessore Nazzareno Agostini precisa inoltre che "il prossimo anno questi corsi non saranno più sperimentali e il loro sviluppo sarà legato alla nuova forma scolastica".

Tratto da "Case&Cose più Magazine" del 19/10/2009

domenica, ottobre 18, 2009

Blarasin replica al Sindaco: "dieci anni senza fare nulla"

di Andrea Blarasin

“La risposta del Sindaco Giorgio Meschini alle mie costatazioni va verso problemi di viabilità che l’Amministrazione provinciale ha deciso di affrontare ragionando su progetti globali e organici, per rendere più funzionale tutta la viabilità provinciale. Ma il Sindaco, in 10 anni di mandato, ha risolto i problemi di viabilità maceratesi di sua competenza? Non sembra proprio guardando l’insediamento produttivo “Valleverde”, a ridosso dell’abbazia di San Claudio, progettato senza strade di accesso né di uscita. Come se non bastasse, nei pressi del centro commerciale Val di Chienti c’è una via di accesso diretta allo stesso che da sempre è sbarrata da transenne: quando pensa di metterci mano? Magari a Natale per farne dono ai cittadini? Lasciamo la periferia e dirigiamoci in centro, accolti dai semafori (oggi in festoso lampeggio arancione perché non più operativi, quindi sperpero di denaro pubblico) inventati per far meditare i maceratesi su tematiche esistenziali mentre sono costretti in fila accanto al cimitero. Cerchiamo un posto per l’auto e scopriamo che dove non si paga tutto è occupato, fin nella campagna maceratese. Nei parcheggi a pagamento si trovano invece tanti posti liberi: qualche cosa vorrà significare… Quanto poi al fatto che in altre poche città il posteggio si paga e anche più salato non significa che ci sia l’obbligo di seguirne l’esempio. Il parcheggio gratuito è un segnale di accoglienza che invita a venire a Macerata anziché fuggirla. Sulle manifestazioni organizzate è meglio stendere un velo pietoso e la risposta più evidente l’hanno data i cittadini disertando il centro storico; poi con le parole si può affermare qualunque cosa ma la realtà resta, è ben diversa e sotto l’occhio di tutti. E’ il motivo per cui i commercianti protestano da 10 anni: ricordate Macerata Futura? Le stesse cose le stanno dicendo ancora oggi tutti quelli che hanno le attività in centro, costretti a consorziarsi di nuovo perché si ventilava in giro la possibilità di passare un Natale al buio o, in alternativa, come alcuni pensavano di fare, accendendo rosse lucette votive in vetrina. D’altra parte, a una città resa dormiente per non vedere la continua cementificazione in atto… troppe luci potrebbero dare fastidio, causandone il risveglio”.

Macerata: "città aperta parcheggi chiusi, che disinteresse".

di Pierfrancesco Castiglioni
(Capogruppo Pdl in Comune)

Rasenta il comico se non proprio il grottesco, quanto accaduto domenica scorsa riguardo l'apertura dei parcheggi. L'amministrazione Meschini organizza una giornata in cui finalmente tanta gente viene richiamata a Macerata, dimenticandosi tuttavia di informare i gestori dei parcheggi affinché gli stessi possano restare aperti nel corso di tutta la domenica. C'è da dire che ogni volta che il centrodestra maceratese ha evidenziato la necessità di una apertura dei parcheggi anche nelle giornate festive e in orari che vadano oltre le ore 21, l'amministrazione ha sempre indicato come causa principale la mancata disponibilità dei gestori, per cui non meraviglia che anche in questo caso si sia giocato sull'equivoco. Ma questa volta Apm, Saba e Giulioni si sono fatti sentire denunciando lo scarso coordinamento e la totale mancanza di flusso di informazioni.
Ciò è ancora più sorprendente se si pensa che l'Apm è un'azienda controllata quasi interamente dal Comune, per cui si potrebbe dire che quest'ultimo non è riuscito ad informare neanche se stesso. Così tra ascensori rotti e parcheggi chiusi non si è fornita certamente a chi ha pensato di passare una domenica nella nostra città un'immagine di efficienza. Ma cosa ancora più deprecabile è che quando finalmente la Giunta Meschini organizza un qualche evento che può andare a beneficio anche dei commercianti del centro storico, lo fa con approssimazione e noncuranza. Nè può cavarsela, il Sindaco, accusando l'opposizione - come ha fatto con l'assessore provinciale Blarasin - di voler solo fare propaganda elettorale: ciò che è accaduto non è un'opinione, ma un fatto e l'operato di un'amministrazione si misura anche su episodi come questo che si inquadrano nel totale disinteresse con il quale il centrosinistra maceratese guarda ai problemi del centro storico e della città. Macerata non merita questo; è necessario un cambiamento e solo il centrodestra può garantirlo.

sabato, ottobre 17, 2009

Poltrona Frau, trovato l’accordo: scongiurati gli esuberi

di Roberto Scorcella

Fumata bianca a Poltrona Frau.
Dopo diciannove, estenuanti ore di trattativa, questa mattina alle 9 azienda e rappresentanti dei lavoratori sono finalmente riusciti a raggiungere un accordo in extremis. Una buona notizia che pone fine a una vicenda durata diversi mesi nel corso dei quali non sono mancati momenti di tensione. Alla fine tutti, in qualche modo, ne escono soddisfatti: da un lato i sindacati che sono riusciti a ridurre ai minimi termini la perdita di forza lavoro, dall’altra l’azienda che ha posto le basi per un piano di riorganizzazione dal quale, ed è stato scritto nero su bianco, Tolentino uscirà ulteriormente rafforzato. Prima, comunque, di cantare definitivamente vittoria bisognerà attendere l’assemblea dei lavoratori di Poltrona Frau prevista per lunedì che dovrà ratificare l’ipotesi di accordo sottoscritta dai sindacati. Ma non ci saranno sorprese. Nel verbale di intesa sottoscritto in Regione con le parti sono scongiurati gli esuberi, se non quelli su base volontaria, è previsto un periodo di cassa integrazione di 1 anno per esigenze di riorganizzazione; sono previsti incentivi all’esodo volontario; le parti si impegnano ad individuare del personale che su base volontaria aderiranno al piano di incentivazione di accompagnamento alla mobilità. Nel verbale di intesa, tra gli altri punti, si sottolinea che “la Società Poltrona Frau ribadisce l’importanza del marchio Frau per il Gruppo e la centralità di Tolentino quale polo strategico e direzionale per quanto attiene allo sviluppo e alla ricerca sul prodotto e sui materiali, con particolare riferimento alla pelle, sul marketing, sul design e sullo stile, nonchè quale sito fondamentale per la realizzazione dei prodotti a marchio Frau e per la divisione Car; che unitamente alla Direzione Brand Frau (responsabile della ricerca e sviluppo, stile, marketing e comunicazione sulla marca Frau), alla Direzione Interiors in Motion, responsabile del business allestimenti, alla Direzione Manufaturing Internazionale, alla Direzione Contract Frau, e al responsabile acquisti per la categoria pelle, già presenti sul sito di Tolentino, verranno create e localizzate a Tolentino nei prossimi mesi nuove funzioni nelle aree dell’ingegneria e nella sicurezza, igiene e ambiente, nonchè un’area manager commerciale responsabile di gestire le forze vendite per tutti i marchi del gruppo nel centro sud Italia”.
Profonda soddisfazione è stata espressa unanimemente anche dal mondo politico. “E’ un’intesa importante” ha affermato il Presidente della Regione, Gian Mario Spacca “per la difesa del lavoro e della coesione sociale di Tolentino e dell’intera comunità marchigiana. Poltrona Frau è un simbolo delle Marche e la Regione si è impegnata attivamente per ricercare una soluzione condivisa dalle forze sindacali e dall’azienda a questa difficile vertenza.Alcuni sacrifici debbono essere compiuti, ma nel complesso i risultati complessivi dell’intesa sono positivi per la difesa del lavoro e la riaffermazione della centralità di Tolentino nella strategia attuale e futura di Poltrona Frau: sono stati evitati gli esuberi forzati previsti inizialmente; sono previsti incentivi per esodi su base volontaria; l’azienda si è impegnata a confermare e rafforzare Tolentino quale polo strategico e direzionale di Poltrona Frau, soprattutto per gli aspetti più qualificanti della progettazione, dello sviluppo e del design del prodotto; le istituzioni si impegnano ad un monitoraggio della situazione e ad accompagnare i processi di riorganizzazione, anche con azioni di formazione”. “Abbiamo lavorato” ha dichiarato l’assessore regionale alle attività produttive Fabio Badiali “per tutelare l’occupazione, evitare la penalizzazione di Tolentino, rafforzre la competitività di Poltrona Frau: sono stati fatti grandi passi avanti per la conclusione dell’intesa sia da parte del Sindacato che dell’Azienda. I risultati di questa disponibilità alla collaborazione sono evidenti. Ne trae vantaggio Tolentino e l’intero territorio delle Marche”. Il vicepresidente del consiglio regionale Francesco Comi ha ringraziato “Spacca e Badiali, ma anche e soprattutto sindacati e Rsu che tanto hanno fatto per raggiungere questo risultato. Per Tolentino è un giorno importante”.
La Provincia, che è stata presente alle varie fasi della trattativa con l’assessore al Lavoro, Andrea Blarasin, ritiene che l’accordo raggiunto oggi ad Ancona rappresenti un importante risultato per l’economia, in grado di rafforzare la fiducia nel sistema delle imprese di qualità del maceratese. “La soluzione” ha dichiarato il presidente Franco Capponi “rafforza il progetto di competitività industriale dell’Azienda senza penalizzare i lavoratori”.
(Nella foto di Fabio Falcioni: la manifestazione di protesta nel primo sciopero alla Frau).

venerdì, ottobre 16, 2009

Blarasin: “Macerata è una città ferma e incapace di affrontare (e risolvere) i suoi problemi"

di Andrea Blarasin

Macerata, una città ferma, incapace di affrontare e risolvere i suoi problemi, mancano gli obiettivi e s’improvvisano soluzioni. E’ tempo di fermare l’assurda contrapposizione fra commercianti e Amministrazione comunale: i conflitti fini a se stessi non servono, né le accuse di “arroganza”, i battibecchi, gli scontri polemici. Tra le tante lacune ciò che maggiormente manca a questa Amministrazione è il senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e il buon senso di prendere le giuste decisioni! In ogni paese del mondo, i centri storici rappresentano l’eccellenza e il cuore pulsante della città in quanto sono trainanti per le attività economico-culturali e aggreganti per la socializzazione; la nostra città, già sofferente per essere stata svuotata dalla concorrenza dei centri commerciali (non secondaria importanza la loro dotazione di ampi e gratuiti parcheggi), non sente il bisogno di sterili polemiche interne, che hanno la sola valenza di apparire agli occhi degli altri come una guerra tra poveri. Iniziative quali il mercatino “Il barattolo” e le varie tendopoli che ogni tanto appaiono in piazza sono solo palliativi, pur lodevoli, se non inseriti in un contesto di più ampia visione: quella visione politica globale che finora è “il grande assente” in città. Per rimettere in moto il centro serve ben altro, una serie d’iniziative degne di un capoluogo di provincia, collegate fra loro dall’inizio alla fine dell’anno, magari seguendo un unico filo conduttore (Pierluigi Pizzi allo Sferisterio docet). Poi è necessario dare un grande segnale di ospitalità, rendendo più accessibili, economicamente e strutturalmente i parcheggi esistenti, e creando “il parcheggio” a servizio diretto del centro storico, l’agognato parcheggio sotto rampa Zara o, comunque detto, di Fonte Maggiore. Sono disponibile fin da ora a essere un punto di riferimento per coloro che, come me, vogliono contribuire a un decisivo miglioramento per cambiare lo status quo cittadino rimuovendo il luogo comune che da troppo tempo inquadra e qualifica i maceratesi: quieta non movere!

Blarasin: Fileni e Simonelli esempi da seguire

da "Il resto del Carlino" - Marche Economia.

“La Fileni di Cingoli e la Nuova Simonelli di Belforte del Chienti sono due grandi esempi da seguire, due esempi che ci fanno capire che forse la ripresa dalla crisi potrebbe essere più rapida del previsto". Parole dell'Assessore al Lavoro della Provincia di Macerata, Andrea Blarasin, dopo i riconoscimenti a livello nazionale ottenuti dalle due aziende. I numeri parlano chiaro: la Fileni sfiorerà un più 30% per l’anno 2009, la nuova Simonelli ha chiuso il 2008 con un fatturato di 27 milioni di euro in crescita del 10,9% e prevede di terminare il 2009 sugli stessi livelli positivi del 2007. “Complimenti alle capacità e responsabilità dei dirigenti e al valore di tutti i dipendenti che lavorano nelle due aziende - dice Blarasin - perché i grandi risultati sono sempre il frutto della volontà e dell’impegno di tutti. La Fileni e la Nuova Simonelli sono aziende che, pur entrando nel mercato globale, sono rimaste straordinariamente italiane; non hanno spostato la produzione nell’Europa dell’Est o in Cina, il loro è un Made in Italy al 100%. E’ da evidenziare, inoltre, che nessun lavoratore è stato licenziato o messo sotto cassa integrazione, anzi continuano ad assumere. Aziende che non ricorrono ad aiuti statali ed investono nella ricerca, nell’innovazione tecnologica,riconoscendo l’importanza di valori come la tradizione,la qualità e le risorse umane. Vogliamo dare ascolto a tutte le aziende che vogliono crescere, alle imprese che sono più esposte ai colpi della crisi, ai piccoli imprenditori e artigiani che vogliono ritrovare la forza per continuare la loro attività per poterli aiutare a superare questo momento poco favorevole. Perché la crisi può essere anche un momento di opportunità per rivolgersi e investire in settori nuovi.” Con queste parole, l’Assessore Blarasin fa sapere che si rende personalmente disponibile ad incontrare le aziende del territorio che vogliono intraprendere delle iniziative in modo da essere più competitive . “A questo scopo - conclude l'Assessore - stiamo attuando politiche di sostegno e di coordinamento per favorire la crescita e il consolidamento delle piccole e medie imprese del nostro territorio.”

giovedì, ottobre 15, 2009

Il Mestiere di vivere: un percorso di rimotivazione scolastica e di avviamento al lavoro

Un progetto sperimentale innovativo
“Il Mestiere di Vivere” è un progetto, sperimentale e innovativo nel territorio maceratese, pensato per offrire una risposta a quei giovani che incontrano difficoltà nel percorso scolastico e formativo. Uno stato che spesso determina una incapacità a mettersi in gioco e a relazionarsi positivamente con il mondo.
L’obiettivo perseguito è di sostenere i giovani con difficoltà nella delicata fase che li conduce dallo stato adolescenziale alla vita adulta. Per ottenere questo è necessario creare un ambiente familiare e amico in cui i giovani siano aiutati a recuperare il valore della propria persona, sperimentando un approccio positivo con la realtà attraverso l’educazione allo studio, l’uso del tempo libero, l’introduzione e l’avviamento al lavoro.
Un progetto innovativo, capace di creare modelli di intervento da diffondere su un ampio territorio e che rappresenti un sostegno alle attività scolastiche e formative già svolte.

Percorsi e tutor individuali
È necessario sviluppare strumenti formativi che facilitino i giovani sia a livello di rimotivazione scolastica, con approfondimento e ampliamento della conoscenza del sapere, sia nell’avviamento a un mestiere.
I percorsi sono strutturati a livello personale, tenendo conto del singolo e delle sue esigenze; per questo ci si avvale di tutor individuali con il compito di accompagnare il giovane nel suo percorso formativo e di recupero motivazionale. Il tutor è una figura dotata di grande esperienza di lavoro, messa a disposizione di giovani che presentano gravi carenze scolastiche.

Comprensione di se stesso
Il “Mestiere di vivere” mira a sviluppare momenti didattici sia nelle materie letterarie che scientifiche e a organizzare incontri con personaggi significativi del mondo del lavoro e della cultura. Il giovane comprende il valore della propria persona attraverso l’aggregazione e il confronto con gruppi di interesse nel campo della musica o nello sport, dove poter far emergere le proprie passioni e abilità individuali. L’obiettivo è quello di stimolare i giovani relativamente all’importanza del valore dello studio, sull’utilità del tempo libero e, in generale, nella ricerca di una propria identità.

Modalità e tempi
Il progetto si svolgerà fino alla fine di dicembre 2009 e per ciascun giovane inserito nei programmi è previsto un minimo di 90 ore formative. Pars mette a disposizione un team di oltre 20 figure con profili personali diversificati con un unico obiettivo, la crescita globale del giovane, basato sulla certezza che la dimensione educativa è inseparabilmente legata a quella didattica e formativa. Il progetto si sviluppa in collegamento con istituti scolastici superiori che hanno già dimostrato disponibilità nei confronti di iniziative rivolte ai giovani soggetti a forte rischio di dispersione.
Le attività verranno svolte in prevalenza presso gli edifici scolastici e in parte presso strutture della Cooperativa.
A ulteriore supporto Pars mette a disposizione sedi ubicate presso il villaggio San Michele Arcangelo di Corridonia in cui sono presenti spazi attrezzati e confortevoli, capaci di ampia ricettività.

mercoledì, ottobre 14, 2009

Premio etico 2009: le aziende premiate

Sono state insignite del riconoscimento la ditta “Stilarte srl” di Pollenza, la “D.I.Mar srl” di Corridonia, la “Banca di Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro” di Civitanova Marche, la “Sacci spa” di Castelraimondo e la “Soverchia srl” di San Severino Marche.

Stilarte srl – Il Premio Etico 2009 è assegnato alla Stilarte per le azioni di sostegno messe in atto per l’integrazione lavorativa dei disabili psichici, quali formazione e addestramento in situazione, predisposizione autonoma di forme di tutoraggio, flessibilità dell’orario di lavoro e per l’attenzione posta al contesto relazionale attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione del personale già in forza nei confronti del lavoratore disabile.

Dimar srl – Questa azienda ha superato le quote obbligatorie con n° 3 disabili anziché 2; ha attribuito mansioni impiegatizie al disabile intellettivo e ha instaurato contratti a tempo indeterminato.
Banca di Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro – Ha assunto lavoratori disabili oltre la quota prevista dalla legge e mantiene stabilità nei rapporti di lavoro contratti. Menzione di merito per l’esercizio del microcredito.

Sacci spa – Ha assunto un numero di lavoratori disabili in quota superiore a quella d’obbligo, con 8 unità anziché 5, per la realizzazione di borse lavoro e per l’instaurazione di contratti a tempo indeterminato.
Soverchia srl – L’azienda ha applicato la flessibilità dell’orario di lavoro tenendo conto delle ridotte capacità lavorative del soggetto disabile assegnato a mansioni impiegatizie in una postazione atta a favorire autonomia di movimento.

Premio etico 2009: VII edizione

Il Premio Etico è giunto alla settima edizione ed è un riconoscimento che l’Amministrazione provinciale assegna annualmente a quelle aziende che hanno un comportamento socialmente responsabile, perché promuovono e sostengono al loro interno valori di integrazione e di uguaglianza.
Per il 2009 il premio è andato a cinque aziende (non più a tre essendoci stati degli ex aequo), imprese scelte per l’attenzione prestata a predisporre strumenti idonei atti a favorire l’inserimento lavorativo nel proprio ambito di persone disabili.
Molteplici sono i significati del Premio Etico, in qualche modo racchiusi nel logo ma che apportano una valenza addirittura superiore al di fuori di questo, per la ricaduta positiva e benefica che hanno nella pratica quotidiana della vita familiare, oltre che del singolo individuo. Infatti le figure geometriche che compongono il logo sono tre piccoli cerchi e un quadrato, il tutto inserito in un cerchio più grande. Il cerchio grande indica il valore dell’impresa che, accogliendo in sé le persone normodotate “i tre cerchi piccoli” insieme con la persona disabile “il quadrato”, crea un percorso virtuoso tra la produttività, elemento connaturato a ogni azienda e sua funzione vitale, e l’eticità d’impresa.
E’ la società umana più evoluta, composta in questo caso da imprenditori caratterizzati da un elevato livello di coscienza, che nel momento lavorativo aiuta le sue componenti a comprendersi, ad accettarsi, a collaborare per il bene comune. E degne di lode sono le aziende nel momento in cui fanno propria questa filosofia morale e la attualizzano nella pratica lavorativa dando così un forte segnale di accoglienza verso chi viene definito “diverso”, annullando questo termine.
Grazie a queste aziende, alla loro apertura, al loro senso etico, il “diverso” è ormai un “lavoratore” come gli altri colleghi, non più “diverso” perché c’è stato un superamento di pregiudizi che ha reso vecchia l’immagine stereotipata che voleva il disabile come “diverso”.
Poi, elemento di non secondaria importanza, anche se derivante da questa situazione virtuosa, è che attraverso la sua valorizzazione come persona, il soggetto disabile dando il suo apporto lavorativo si sente partecipe alla vita sociale, sa di essere utile, riesce a intrattenere rapporti amichevoli anche attraverso il lavoro e trova la giusta motivazione per sentirsi psicologicamente più realizzato, attivando in questo modo una sorta di meccanismo che lo porta a migliorare la sua condizione di vita.
Un ulteriore effetto positivo si ha su una componente fondamentale della nostra società: la famiglia. Basti pensare ai genitori di un giovane disabile, immedesimarsi nella loro situazione, alla preoccupazione di cosa sarà della loro creatura amatissima nell’eventualità che uno dei genitori, prima o poi, venga a mancare. Sono pensieri angoscianti che segnano la quotidianità di questi genitori e li accompagnano nel loro percorso di vita. Per loro sapere che la società ha attenzione anche per le persone più deboli è di grande conforto, li tranquillizza e li aiuta ad affrontare meglio la realtà, ad averne una visione più positiva.
Quindi un grazie a queste cinque aziende della provincia maceratese, un grazie di cuore e non retorico, accompagnato da un riconoscimento ufficiale da parte della Provincia a simbolo e testimonianza di una condotta eticamente significativa.

lunedì, ottobre 12, 2009

Scuola e lavoro più vicini, grazie a 5 corsi sperimentali

Per chi sogna un futura da estetista o designer, la Provincia di Macerata ha deciso di mettere in piedi dei percorsi sperimentali, attraverso i quali gli studenti potranno ottenere, oltre al diploma, anche un attestato di qualifica da “spendere” nel mondo del lavoro

Macerata, 12 ottobre 2009 - Scuola e lavoro sono spesso troppo distanti? I giovani che terminano gli studi si trovano spaesati e sono poco preparati per affrontare il mondo del lavoro? Per rispondere a queste domande e trovare una ricetta contro il fenomeno delle dispersione scolastica, la Provincia di Macerata ha deciso di mettere in piedi un percorso di “rimotivazione” dei giovani, attraverso il quale gli studenti degli Istituti professionali di Stato potranno ottenere, oltre al diploma, anche un attestato di qualifica da “spendere” nel mondo del lavoro.

L'iniziativa, promossa dagli assessorati all’Istruzione e alla Formazione professionale della Provincia d’intesa con gli Istituti professionali di Stato, consiste nello sviluppo di percorsi integrati che affiancano i normali programmi di istruzione scolastica, con offerte formative specifiche a indirizzo professionale.

In particolare sono 5 i corsi sperimentali a cui l'amministrazione provinciale ha dato il via libera. Due nell’Istituto professionale “V. Bonifazi” di Civitanova: operatore dell’abbigliamento (settore calzatura) e operatore della ristorazione (nella sede staccata di Recanati). Altri tre percorsi formativi riguardano l’Istituto professionale per l’industria “E.Rosa” dislocato su tre sedi: parrucchiere ed estetista (sede di Sarnano), operatore grafico-fashion design nel settore legno (sedi di San Ginesio), operatore grafico-fashion design (sede di Tolentino). Un aiuto in più, quindi, per chi sogna una carriera da estetista o parrucchiera, ma anche per chi crede che il proprio futuro sia nel mondo della moda, dell'abbigliamento, ecc.

I percorsi sperimentali integrati – ha chiarito l’Assessore Andrea Blarasin – sono veri e propri corsi di formazione triennali svolti in partenariato tra la scuola e il Centro per l’impiego, l’orientamento e la formazione della Provincia”. L’Assessore Nazareno Agostini ha precisato che “il prossimo anno questi corsi non saranno più sperimentali e il loro sviluppo sarà legato alla nuova riforma scolastica”. La giunta provinciale ha autorizzato anche un ulteriore corso per "autoriparatore” che l’Ipsia “Ercole Rosa” attiverà nella sede di Tolentino in collaborazione con un’importante azienda automobilistica.

dal sito internet "Il Resto del Carlino"

sabato, ottobre 10, 2009

Onore al merito: un passo avanti per migliorare


di Nazzarena Luchetti

Il merito sembra essere il leit motiv per la ripresa dell’efficienza del paese. Agli incitamenti di Napolitano, si sono aggiunte le riforme per la scuola e l’amministrazione pubblica di Gelmini e Brunetta. Entrambi i ministri stanno promuovendo “sistemi di selezione, valutazione e gestione improntati al merito e alla trasparenza”.
In Italia, purtroppo, la non meritocrazia riguarda tutti gli aspetti, da quello economico e politico a quello familiare e culturale. Il nostro è un paese socialmente immobile, incapace di promuovere talenti e non è accettabile un sistema che metta sullo stesso piano bravi e incapaci perché così si finisce per premiare i peggiori. In questo modo non solo non si promuove l’efficienza ma la mancanza di un parametro di giudizio basato sul merito porta all’appiattimento della società e all’egualitarismo, perché nessuno è motivato a distinguersi mettendo in evidenza le proprie capacità.
Qui va fatta una riflessione: “L’essenza di una società è il capitale umano?” allora diventa fondamentale selezionare i migliori, misurandone il merito e non privilegiando le varie appartenenze, abitudine purtroppo connaturata da decenni.
Le aziende poi dovrebbero passare di mano a chi le sa gestire permettendo ai migliori di occupare le posizioni più importanti e determinanti, questo indipendentemente dalla provenienza o famiglia di origine dell’individuo.
Per promuovere una cultura del merito però non sono sufficienti punizioni e incentivi, come giustamente afferma il ministro Brunetta, ma occorre prima di tutto ridare passione alle persone, la consapevolezza che è fondamentale porsi degli obiettivi e che una volta raggiunti e riconosciuti i risultati queste verranno premiate.
Ecco perché è fondamentale uno Stato che goda della fiducia dei cittadini; nessuna società può diventare meritocratica se lo Stato non è in primis un simbolo di merito. Importante intervenire soprattutto su due aspetti: promuovere direttive che diano a tutti pari opportunità garantendo la mobilità sociale e favorire la concorrenza che non solo crea opportunità per i migliori ma è il fondamento per una crescita della produttività.
Volendo l’opportunità di migliorare bisogna anche essere disposti a una mobilità territoriale, sono pochi infatti quelli che si spostano per poter crescere professionalmente. Sarebbe auspicabile che le migliori menti e tutte le persone di buona capacità e professionalità facciano un passo avanti impegnandosi a dare il loro contributo al cambiamento, migliorando con il loro apporto la nostra società. Invece in troppi si lamentano limitandosi a criticare il sistema attuale senza esporsi. Ognuno deve partecipare al cambiamento, dobbiamo volerlo con impegno assumendoci delle responsabilità, non bisogna aspettare che sia qualcun altro a farlo per noi.

"Li vollettà": un merito... inchiodato nella storia


di Fernando Pallocchini

Anche Macerata, fine Ottocento inizi del Novecento, ha avuto il suo “polo industriale”, ubicato per molti anni nella ripida e stretta discesa di Borgo San Giuliano, all’ombra del podium antico e della cattedrale. Assai rinomato era il manufatto prodotto e che da qui partiva per raggiungere tutta l’Italia centrale. Non pensate a grandi capannoni sormontati da alte ciminiere bensì a lillipuziane botteghe artigiane, ricavate al piano terra di modeste abitazioni dal cui comignolo usciva un (pro)fumo, segno certo che la massaia, di sopra, stava cucinando “le foje drendo lu callà”. Di sotto, invece, lavoravano gli uomini. A destra e a sinistra dell’erta, dentro fucine fumigate, i lavoratori erano a torso nudo, occhi brillanti su volti tinti di nerofumo, cotti dal calore continuo e noti come “li vollettà”.
Erano i nostri fabbricanti di chiodi e bollette di ogni misura, dalle impalpabili simicie ai giganteschi “ferri da crocefissione” che venivano rigorosamente (per forza perché non c’erano altre tecnologie) realizzati a mano.
Il borgo risuonava per tutta la giornata di un martellamento incessante e continuo che, a volte, nella forgiatura di grandi chiodi, si faceva alternato: erano in due a dare colpi di martello, ritmicamente, ora uno, dopo l’altro, in modo ossessivo. Ogni tanto una palata di carbone volava nella forgia, ogni tanto il mantice soffiava per ravvivare la fiamma.
L’ultimo fabbricante maceratese di bollette è stato Riginardo che aveva la vuttica, la bottega più che il laboratorio, di fianco alla stalla dove Vincè de Massa teneva la somara. Atmosfera d’altri tempi. Il rituale prevedeva l’apertura della bottega verso le sette, l’accensione del carbone sulla forgia e la posa delle barrette di ferro a infuocarsi.
Quando Riginardo cominciava a battere con il martello sull’incudine dava la sveglia ai ragazzi che andavano a scuola e d’estate era una… rottura di scatole. Sfornava centinaia di chiodi ogni giorno.In inverno produceva “li vruccù” , bollette con la capoccia grossa e squadrata, corte, adatte per gli scarponi, per gli zoccoli e per andare su strade gelate. Durante il periodo della guerra le persone facevano la fila per comperare 20 vollette.

venerdì, ottobre 02, 2009

Un accordo per colf e badanti. Siglato un protocollo d'intesa per agevolare la regolarizzazione


di Giorgia Giannetti


Si sono incontrati ieri, nella sala conciliare della Prefettura, il prefetto Vittorio Piscitelli, il presidente della Provincia Franco Capponi, il direttore della Dpl Pierluigi Rausei e il dott. Settimio Ciani, per la firma del Protocollo d'intesa per la gestione della procedura di emersione di colf e badanti. A due giorni dalla scadenza per la regolarizzazione delle collaboratrici domestiche "in nero" (come previsto dalla legge 102 del 3 agosto 2009), Macerata è la prima in Italia a stipulare un'importante intesa da cui nasce l'intuizione delle Sportello unico per l'immigrazione, operativo del 5 ottobre a Piediripa presso il Centro per l'impiego. La firma della convenzione, infatti, segna l'inizio di un lavoro di squadra tra la Prefettura di Macerata - Ufficio territoriale del Governo, la Direzione provinciale del lavoro, la Provincia e l'Inps che, grazie all'apertura della sede temporanea, consentirà ai cittadini e alle famiglie di raggiungere più comodamente l'ufficio per la tratazione delle istanze e la sottoscrizione del contratto di soggiorno. Per giungere ad un rapido e sereno svolgimento delle procedure di regolarizzazione, allo sportello opereranno i dipendenti della Prefettura, della DPL e dell'Inps, in merito alla regolarizzazione degli extracomunitari irregolari e clandestini. Degli italiani comunitari ed extra UE regolari, invece, se ne occuperà autonomamente l'Inps. Già dalla settimana prossima partirà l'istruttoria da parte della Prefettura di Macerata, non prima però della verifica dell'ammissibilità della dichiarazione, acquisendo il previsto parere della Questura. "Nonostante ci siano state meno domande del previsto - afferma l'assessore provinciale Andrea Blarasin - la sottoscrizione dell'accordo rappresenta un vero passo avanti della nostra amministrazione provinciale, in un momento di grave crisi economica". Dal 5 ottobre, dunque, presso lo Sportello Unico avrà luogo la verifica della veridicità delle dichiarazioni, mediante l'esibizione dei documenti di riconoscimento di entrambi le parti, del modello F24 di pagamento, e dell'eventuale certificazione sanitaria di non autosufficienza se si tratta di badante. Si procederà, inoltre, alla verifica della correttezza degli elementi relativi al rapporto di lavoro. La mancata presentazione delle parti presso lo Sportello comporterà l'archiviazione del procedimento. A partire da ieri, il Protocollo d'intesa è valido per nove mesi, entro un mese dalla scadenza le parti valuteranno il compimento delle attività oggetto del protocollo e, se necessario, si deciderà per un'eventuale proroga.

Tratto dal "Corriere Adriatico" del 02/10/2009