martedì, dicembre 22, 2009

Il Presidente della Provincia ha incontrato le forze produttive e sociali per dare vita al "Comitato provinciale sviluppo economico"

Primo incontro ufficiale del presidente della Provincia, Franco Capponi, con le forze economiche e sociali del territorio. Si è svolto nella sala consiliare della Provincia con la partecipazione dei rappresentanti della Confindustria, delle associazioni dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura, delle organizzazioni sindacali e della cooperazione, nonché della Camera di Commercio.
Per la Provincia erano presenti anche gli assessori Blarasin e Giorgi con i dirigenti dei settori Attività produttive, Lavoro, Formazione professionale. “E’ questo l’avvio di un tavolo di confronto – ha detto Capponi nell’introdurre i lavori – che l’Amministrazione provinciale intende tenere aperto per dialogare su singoli obiettivi, ma anche e soprattutto portare avanti nel quinquennio una strategia di sviluppo condivisa su area vasta e recuperare una visione unitaria del territorio”.
Il primo passo sarà la costituzione del Comitato provinciale per lo sviluppo economico, così come previsto nel documento programmatico 2009-2014 delle nuova Amministrazione, approvato il primo dicembre scorso dal Consiglio provinciale.
L’iniziativa assunta dal presidente della Provincia è stata accolta con favore da tutti gli intervenuti ed ognuno, parlando a nome delle rispettive organizzazioni, ha assicurato un apporto costruttivo al confronto. Entrando nel merito dei temi di maggiore attualità, il dibattito si è concentrato su fattori contingenti, a partire dalla crisi economica in atto ed i risvolti sul territorio maceratese. L’assessore al Lavoro, Andrea Blarasin ha ricordato le varie azioni messe in atto dalla Provincia, sia a favore della imprese, sia dei lavoratori e, riferendo di un progetto di riorganizzazione dei Centri per l’impiego al fine di potenziare la loro funzione centrale, cioè quella dell’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, ha lamentato il “fermo” in Regione di due bandi che la Provincia di Macerata, per prima nella Marche, ha presentato nei mesi scorsi: uno per agevolazioni finanziarie alle imprese che creano nuovi posti di lavoro ed uno per la stabilizzazione dei rapporti di lavori precari. Il presidente Capponi, nel chiedere alle organizzazioni sindacali e di categoria che fanno parte dei vari organismi regionali preposti di appoggiare in quelle sedi i due bandi della Provincia ha sottolineato pure, in senso negativo, la riduzione da parte della Regione dei trasferimenti alla Provincia (circa 10% in meno) dei finanziamenti derivanti dal Fondo sociale europeo.

tratto dal sito di "Cronache maceratesi" il 22/12/2009

giovedì, dicembre 17, 2009

Fileni: dal 2010 nuove assunzioni

L’Assessore alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro, Andrea Blarasin ha iniziato a visitare le aziende del territorio che, meno di altre, stanno risentendo della crisi economica in atto, per comprendere quali siano le motivazioni del successo, naturalmente per promuovere gl’incentivi recentemente messi in campo dalla Provincia riguardanti la formazione del personale in tema di sicurezza sul lavoro e, non meno importanti, quelli economici rivolti alle imprese finalizzati alla stabilizzazione del personale precario.
Il primo invito è giunto dalla Fileni. Secondo quanto emerso dal franco colloquio avuto con Roberta Fileni, con il responsabile del personale Rossano Martarelli e con quello del marketing Giacomo Marinelli, il successo è dovuto a una serie di fattori che si possono sintetizzare in una sola parola: innovazione.
Una innovazione a 360 gradi che ha riguardato la corretta interpretazione delle esigenze del mercato rivolto alla ricerca di prodotti certificati sani e genuini. E anche una certa intuizione mista a coraggio che ha indirizzato la commercializzazione dei prodotti a marchio Fileni verso la grande distribuzione.

Il periodo dominato dall’aviaria, da crisi nera per molte aziende, per la Fileni è stato il momento di applicare nuovamente la propria filosofia commerciale determinando, anziché difficoltà, un ulteriore balzo in avanti.
Decisamente non male iniziare con un allevamento di 50 galline nel cortile di casa, vendute porta a porta nel circondario, per giungere a 42 milioni di polli l’anno cresciuti in 282 allevamenti riforniti di mangime da 18 autotreni al giorno, con il prodotto finale distribuito in tutt’Italia e in alcuni paesi europei.
“Un indice importante – sottolinea l’Assessore Blarasin – sono i 1650 dipendenti, tra cui i 600 presi in carico da un’azienda in crisi acquisita da Fileni per i quali gradualmente è rientrata la cassa integrazione, che terminerà prima della fine dell’anno in corso per gli ultimi 100 addetti.
Poi, come ha garantito Roberta Fileni, dal 2010 ricominceranno le assunzioni. A fronte di questa situazione ci sono, purtroppo, anche imprese in difficoltà per le quali la Provincia ha, sempre e comunque, un occhio molto attento”.

Collaborazione con l’Università Politecnica
Fileni sta conducendo una esperienza con l’Università Politecnica il cui obiettivo è creare un rapporto basato su studio e innovazione per soddisfare il consumatore.
E’ stato realizzato un nuovo format espositivo posizionato nei negozi Gabrielli e in quelli di un altro importante gruppo vicentino per ottenere, dal confronto dei dati, una esperienza allargata.
Le prime impressioni sono decisamente positive e lasciano ben sperare per un nuovo incremento delle vendite e, quindi, dell’attività produttiva.

Il valore etico dell'impresa


di Nazzarena Luchetti

La questione etica è diventata rilevante negli ultimi anni a causa della crescente globalizzazione e della deregolamentazione dell’economia. La crisi economica mondiale inoltre ha ribadito l’importanza dell’etica nel lavoro come valore dell’agire responsabile.
Alle aziende non si chiede di stare sul mercato facendo solo profitti ma di rispondere a un ruolo con maggiori implicazioni sociali attraverso comportamenti etici. L’impresa non è soltanto macchine, risorse materiali, strutture ma, soprattutto, uomini, donne, qualità personali, iniziativa, coraggio.
Freud diceva che l’amore e il lavoro fanno grande l’uomo; il lavoro visto quindi come espressione della creatività e del valore umano. Etica e profitto sono in disaccordo? Benessere economico e bene comune coincidono?
Spesso l’etica è usata come parola noiosa, che comporta inutili responsabilità ma la sua negazione porta a scelte irresponsabili, da parte di persone impegnate solo ad aumentare le proprie ricchezze personali. Vendere prodotti alimentari scaduti alle persone più bisognose spacciando il gesto per solidarietà, sostenere una qualità di prodotto che non c’è, immettere sostanze inquinanti nell’ambiente… tutto è permesso: l’importante è il profitto a ogni costo.
Bisogna entrare in una ottica dove etica, equità e rispetto non siano contrapposti a guadagno e successo, occorre considerare lo sviluppo sostenibile come una scelta strategica, un investimento che genera valore anche se a lungo termine. Essere etici non è un costo da sopportare ma un investimento durevole.
D’altronde la domanda e il comportamento del consumatore stanno cambiando, quindi bisogna rivolgere maggiore attenzione ai prodotti di qualità, che provengono da un ciclo produttivo e distributivo rispettoso dell’ambiente e dei diritti fondamentali della persona. Anche per questo è importante parlare di Responsabilità Sociale delle Imprese, per la quale esistono anche normative (facoltative) di riferimento (esempio la SA 8000, norma europea).
L’azienda deve assumere un comportamento socialmente responsabile ed etico, attraverso una serie di strategie e decisioni che riflettono un codice pianificato dall’organizzazione stessa dell’impresa. L’osservanza di queste norme costituisce non solo il rispetto formale della legge ma riconosce valore a tutti gli stakeholder (portatori di interesse dell’impresa: fornitori, clienti…) e non solo agli share holder (azionisti e proprietari).
Come favorire una cultura etica nelle aziende? Investendo nella formazione, rivolta a imprenditori, manager e dipendenti, che riguardi gli aspetti qualificanti ed etici di una profes-sione, promuovendo incentivi fiscali ad aziende eticamente impegnate; favorendo premi e riconoscimenti alle imprese che rispettano l’ambiente, la sicurezza e formazione dei lavoratori, tenendo presente che il sapere rinvia non solo a fare bene ma anche a fare il bene, perché guida gli uomini all’azione. La reputazione delle aziende si baserà sempre più su questi fattori.
L’industriale americano Buffet diceva che ci vogliono vent’anni per costruirsi una reputazione e solo cinque minuti per perderla. Cultura, passione, etica sono elementi importanti per produrre meglio e con rinnovate condizioni d’animo. Condividere gli obiettivi con i dipendenti genera più motivazione quindi migliora la performance dei lavoratori generando maggior profitto. Un ambiente con condizioni di lavoro ottimali aiuta a gestire meglio anche problemi sociali come licenziamenti e cassa integrazione. Regole fondate sull’onestà, sulla trasparenza, sulla fiducia, sulla sana concorrenza costituiscono indicatori di agire etico e conducono all’attivazione di pratiche basate sul rispetto diritti umani.
Il mondo è governato da molte variabili che non possiamo controllare ma vogliamo comunque sperare che onestà e correttezza, a lungo andare, paghino. Sempre.

mercoledì, dicembre 16, 2009

Campagna adesioni PDL

Orientamento e cooperazione internazionale, al via un corso di formazione per i giovani

ANCHE nel 2010 la Provincia di Macerata attiverà, tramite il Centro Impiego Orientamento e Formazione di Tolentino, con gli stanziamenti e le procedure del Fondo sociale europeo, un corso di formazione di 100 ore per l'orientamento e la cooperazione internazionale riservato ai giovani laureati nell'ottica della valorizzazione delle risorse umane, della promozione della transnazionalità e dello sviluppo di attività rivolte all'inclusione sociale. Il corso, unitamente all'erogazione di borse di studio per uno stage estivo di tre settimane in un paese in via di sviluppo, è previsto dal nuovo protocollo d'intesa sottoscritto dalla Provincia di Macerata con l'Associazione onlus "Lumbe Lumbe", promotrice dell'attività, attualmente impegnata in alcuni progetti umanitari e di sostegno all'economia locale in Angola. Il protocollo, sottoscritto dall'assessore provinciale alla formazione professionale, Andrea Blarasin e dal presidente dell'associazione, Italo Governatori, hanno aderito, come nella precedente edizione, anche le Comunità Montane di San Ginesio e di San Severino rappresentate dai rispettivi commissari, Giampiero Feliciotti e Gianluca Chiappa.

LA PRESENTAZIONE
della nuova edizione del progetto e la sottoscrizione del Protocollo 2010 hanno auto luogo a Penna San Giovanni, in occasione di un incontro al teatro "Flora". In presenza di un numeroso pubblico sono stati presentati i risultati e le testimonianze delle attività di cooperazione realizzate nel 2008 e 2009 e consegnati, dalla Responsabile del Centro Claudia Pasimeni e dal coordinatore del corso prof. Claudio Magrini, gli attestati ai 14 giovani laureati che hanno frequentato e superato il corso di formazione svoltosi quest'anno.

Tratto da "Il Resto del Carlino" del 16/12/2009

venerdì, dicembre 11, 2009

LumbeLumbe e solidarietà: Blarasin firma nuovo protocollo

L'11 dicembre, presso il teatro Flora di Penna S. Giovanni, è stato firmato il protocollo per la edizione 2010 del corso postuniversitario, di Orientamento alla Solidarietà, proposto da LumbeLumbe alla Provincia di Macerata. L'Assessore Andrea Blarasin ha sottolineato l'importanza del progetto. Emozionanti e dense di contenuti le testimonianze dei giovani, del corso edizione 2009, sull'esperienza fatta in Angola ed in Etiopia.

Politica della formazione: intervista all'Assessore Andrea Blarasin


di Fernando Pallocchini

La crisi sta avendo pesanti conseguenze sul sistema industriale delle Marche e di riflesso sull’occupazione.
Fortunatamente nella provincia di Macerata il numero complessivo di chi cerca lavoro è stabile, anche se cambia in maniera netta la distribuzione tra uomini e donne; infatti nel corso del 2008 si è ridotta la quota femminile mentre è salita quella maschile.
Il dato grave che emerge è l’aumento delle ore di cassa integrazione e dei licenziamenti, con il ricorso all’indennità di mobilità e di disoccupazione.. Anche per questi motivi la programmazione degli interventi in materia di formazione deve tener conto del quadro economico-finanziario.

Ci sono risorse economiche per la Formazione?
“Sì, pur in un contesto generale sempre più povero di fondi pubblici, il settore della formazione, sostenuto dalle risorse europee, non manca di fondi ma questi vanno usati bene, in maniera utile, mirata ed efficace. Per risolvere il problema della attendibilità dei fabbisogni formativi occorre mettere in campo strumenti di controllo sull’operato dei soggetti che hanno il compito di analizzare i fabbisogni stessi, confrontando analisi svolte a più livelli: Regionale, Provinciale, della Cciaa, con, infine, una comparazione reale con le imprese”.

A chi deve essere utile la formazione?
“Una domanda che tocca un problema. E’ diffusamente assente l’opportunità di percorsi di continuo apprendimento a causa delle caratteristiche autoreterenziali dell’offerta formativa e della insufficiente valorizzazione dell’impresa quale luogo più idoneo all’aggiornamento delle competenze. Deve essere sempre più evidente e controllato che la formazione va effettuata per le esigenze dei beneficiari e non per logiche legate alla specializzazione e ad esigenze degli Enti formativi: formazione non fatta per gli Enti formativi ma per creare professionalità”.

Cosa c’è da cambiare? Perché?
Il tradizionale sistema di formazione consolidato in provincia va cambiato e rinnovato, affinché migliori l’effettiva capacità di incremento delle competenze, l’utilità per il territorio e l’impresa, l’efficacia, il rapporto tra spesa e resa. Il sistema di istruzione e formazione deve adattarsi ai bisogni individuali e ai fabbisogni formativi e occupazionali espressi dal territorio, e rafforzare l’integrazione con il mercato del lavoro. E’ necessario pensare a specifici piani di ricollocazione mirati per dipendenti che godono degli ammortizzatori sociali, progetti mirati di incrocio domanda/offerta a occupazione garantita (progetti pilota nei Ciof) per un nuovo approccio pro-attivo al mercato del lavoro e non più di attesa”.

Quale ruolo per la Provincia?
“E’ bene partire da un presupposto, e cioè che oggi flessibilità non deve significare precarietà. Il lavoro va creato e cercato anche inventando nuove frontiere e nuove strategie per incentivare oltre che la creazione di ditte, società e cooperative, anche momenti di cooperazione non solo tra aziende, tra aziende ed Enti pubblici, ma anche tra lavoratori e disoccupati e tra disoccupati che possano mettersi insieme e pensare insieme alla creazione di opportunità di lavoro, anche innovativo e fuori dai soliti schemi prefissati. La Provincia deve, oltre che finanziare il possibile e quello che merita di essere finanziato, anche incentivare questi momenti di correlazione sperimentando interventi nuovi e alternativi”.

Quali sono, infine, le linee politiche di sviluppo?
“Si possono indicare tre linee di sviluppo (in conformità con gli indirizzi europei e nazionali).
Nella prima il lavoro deve essere considerato come parte essenziale di tutto il percorso educativo rivolto alla persona.
Nella seconda l’impresa e l’ambiente produttivo sono da considerare il contesto più idoneo per lo sviluppo della professionalità.
Nella terza la certificazione formale (attestato) deve interessare la reale verifica di conoscenze competenze ed esperienze, a prescindere da corsi, ore e materie frequentate. Piuttosto che concentrarsi sui fattori burocratici dei percorsi formativi (durata, procedure..) l’attenzione deve essere diretta alle conoscenze, competenze e abilità acquisite che si è in grado di dimostrare”.

giovedì, dicembre 10, 2009

Piano provinciale: abbiamo fatto, stiamo facendo, faremo

Iniziata una serie d’incontri
E’ in avanzata fase di preparazione il Piano provinciale per la formazione professionale e le politiche attive del lavoro per il 2010.
E’ stata predisposta una scheda di massima del Piano esaminata dall’Assessore Andrea Blarasin insieme con i dirigenti dei settori, Simone Ciattaglia e Mauro Giustozzi, i responsabili dei servizi e i direttori dei Ciof.
Nei giorni 25, 26 e 27 novembre l’Assessore ha tenuto incontri di concertazione con le parti sociali sia sindacali che datoriali, con i dirigenti degli Enti locali, con le Università e gli Enti formativi e, in linea di massima, i commenti sono stati positivi.

Principi guida del Fse
Con la programmazione 2007-2013 il Fse si riconferma come lo strumento che sostiene le politiche e le priorità tese a conseguire la piena occupazione, a migliorare la qualità e la produttività del lavoro, a promuovere l’integrazione sociale, la coesione e la valorizzazione delle risorse umane.
Le priorità d’intervento, quindi, sono: adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori; miglioramento dell’accesso all’occupazione, inserimento sostenibile nel mercato del lavoro; inclusione sociale delle persone svantaggiate e lotta alla discriminazione nel mondo del lavoro; potenziare il capitale umano; partenariati e patti per la promozione delle riforme.

Finalità
L’obiettivo è di garantire, sul fronte delle risorse umane, interventi per incrementare la capacità di competere del sistema produttivo e di aumentare il tasso di attività.
Tutti gl’interventi saranno programmati in stretto accordo con le diverse espressioni organizzate della società, per verificare esigenze, aspettative, proposte che, compatibilmente con le possibili linee di attività potranno risultare essere rispondenti alle necessità di crescita del territorio.

Cosa ha fatto e sta facendo la Provincia
Il settore Formazione ha avviato numerose attività, molte delle quali ancora in esecuzione; tra i maggiori interventi troviamo: borse di studio; corsi multimisura per la realizzazione e il finanziamento di attività formative; progetti integrati a sostegno della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro; sostegno alla creazione di nuove imprese; aiuti alle imprese relativamente all’innovazione tecnologica e organizzativa; il Progetto Ulisse; corsi per assistenti familiari; corsi per riqualificazione Oss; corsi di lingua e cultura italiana per extracomunitari.

Attuale disponibilità economica
Le risorse del Fse 2007/2013 assegnate dalla Regione Marche alla Provincia di Macerata per il 2010 sono pari a € 4.019.006,50.
Tenuto conto dei fondi assegnati nelle precedenti annualità, e già impegnate per l’attuazione delle attività in essere, risultano ancora disponibili circa 9milioni di euro.

Cosa farà la Provincia
Riorganizzazione dei Ciof
Il principale obiettivo dell’Amministrazione provinciale, nell’ambito delle Politiche attive del lavoro è la riorganizzazione dei Ciof, attraverso l’attuazione d’interventi e iniziative per migliorare sia l’efficacia che l’efficienza dei risultati perseguiti dai Centri per l’occupazione.

Interventi formativi
Tra i maggiori interventi formativi che s’intendono realizzare sono da citare i corsi multimisura, il sostegno alla creazione d’impresa, i voucher aziendali e formativi, le azioni e gli interventi per la formazione.

Borse lavoro
Oltre a questo, visto l’impatto socio-economico e l’efficacia rivelata, l’Amministrazione ha intenzione di reinvestire in quello strumento operativo che sono le borse lavoro per diplomati e laureati.

Fiera del lavoro
La Provincia di Macerata intende organizzare una “Fiera del Lavoro” con l’obiettivo di sperimentare un modello di rete capace di collegare orientamento, formazione e lavoro con la finalità di migliorare l’accesso al mercato del lavoro.

Ammortizzatori sociali
Ultimo, ma non ultimo per importanza, è il capitolo dedicato agli accantonamenti per gli ammortizzatori sociali previsti dalla Commissione Europea. Lo Stato, le Regioni e le Province autonome hanno stipulato un accordo-quadro per tutelare attivamente l’occupazione, passando attraverso l’attuazione d’interventi di politica attiva del lavoro e di sostegno al reddito incentrati sugli individui. Per fare questo andranno integrate risorse nazionali e comunitarie, in particolare riferite al Fse. L’assegnazione delle risorse del Piano Operativo Regionale alla Provincia di Macerata è stato quantificato in 13milioni di euro.

Oltre la crisi:prospettive economiche e politiche per progettare un nuovo sviluppo imprenditoriale

sabato, dicembre 05, 2009

Un aiuto alle famiglie in difficoltà

Un aiuto concreto per tante famiglie che attraversano uno stato di difficoltà temporaneo. Con questo scopo la Provincia, in collaborazione con le banche di Credito Cooperativo del territorio, ha attivato il progetto del microcredito sociale: un fondo di 100mila euro per garantire piccoli prestiti fino ad un massimo di 3mila euro da restituire in 36 mesi. Il progetto è rivolto alle famiglie della nostra provincia, anche di diversa nazionalità se in regola con i permessi di soggiorno, e potrà essere utilizzato per affrontare situazioni di emergenza come spese sanitarie, scolastiche, attivazione di utenze o altri eventi straordinari. Per far si che il progetto possa rispondere realmente ai bisogni del territorio, la Provincia ha coinvolto anche gli Ambiti territoriali sociali e le Caritas delle diocesi.
"Vogliamo unire le forze del territorio - ha spiegato l'assessore provinciale Andrea Blarasin - per raggiungere obiettivi comuni, soprattutto in un momento difficile come questo. Non si tratta di un progetto fine a se stesso, ma che s'inserisce in una serie di iniziative volte a dare respiro a situazioni di instabilità".
"Non è un provvedimento tardivo - ha concluso il presidente Franco Capponi - ma che arriva in un periodo ancora piuttosto difficile, perchè la ripresa sarà ancora lunga".

tratto da "Il Resto del Carlino" del 05/12/2009

mercoledì, dicembre 02, 2009

La "Piazza dei mestieri": come contrastare la dispersione scolastica

Il problema della dispersione scolastica è il sintomo di una emergenza educativa. La “Piazza dei mestieri” è una struttura torinese, in cui, accanto ai tradizionali percorsi strutturati della formazione professionale, è presente una serie di percorsi flessibili per combattere la dispersione scolastica e sociale. Le cause principali dell’abbandono scolastico dipendono dalle caratteristiche dell’individuo, da fattori legati alla famiglia (famiglie numerose, disagiate, con poco tempo da dedicare ai figli). Studi della Regione Piemonte su questo fenomeno fanno emergere problematiche sociali e il disagio che si nascondono nelle realtà urbane. Lo scopo è di assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di esperienze spendibili nel mercato del lavoro attraverso momenti di formazione on the job, mediante una rete solida e strutturata sul territorio per agevolare la cooperazione tra scuola, famiglia e istituzioni. Chi si “perde” va aiutato a riscoprire dignità e qualità attraverso azioni integrate e personalizzate. Tale modello si potrebbe adottare anche nelle Marche, in base alla realtà locale e al contesto istituzionale, sociale e imprenditoriale, per una migliore offerta formativa pur nella diversità delle leggi regionali.

Convegno nazionale a Trieste: la Provincia di Macerata portata a esempio per l'efficienza dell'Eurodesk


Si è svolta a Trieste la prima riunione nazionale degli operatori delle Reti ufficiali di informazione e orientamento dell’Unione Europea presenti in Italia.
Le reti Eurodesk, Europe Direct, Euroguidance, CDE (Centri di Documentazione Europea) hanno i giovani (e chi opera con i giovani) come target prioritario e sono considerate fondamentali per attuare la “Strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione” che si prefigge, attraverso la formazione e il sostegno all’innovazione e alla ricerca, di costruire una economia europea basata su una conoscenza più competitiva e dinamica del mondo.
Per essere efficace, l’informazione deve essere vicina e sintonizzata alle realtà locali, accompagnata da un servizio di orientamento che, attraverso la comprensione delle esigenze individuali, sia di effettivo supporto allo sviluppo formativo-professionale della persona, in particolare dei più giovani.
Per far conoscere le esperienze esistenti agli operatori del settore, nell’ambito del convegno triestino è stato chiesto all’ufficio Eurodesk della Provincia di Macerata, attivo presso il Centro per l’Impiego di Civitanova Marche, di presentare le proprie attività in quanto miglior esempio in Italia di organizzazione e convergenza, presso la stessa struttura, delle competenze delle varie reti europee che si occupano d’informazione e di orientamento per i cittadini.
Le attività del Centro Eurodesk della Provincia di Macerata sono state illustrate alla presenza della Vicepresidente del Parlamento Europeo Diane Wallis, del Ministro per le Politiche Comunitarie e del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, a una platea di oltre 400 operatori delle reti ufficiali della Unione Europea presenti in Italia.
Il Centro Eurodesk, che è anche centro Euroguidance, Eures e Europe Direct della Provincia di Macerata, è attualmente l’unico in Italia in grado di orientare e dare risposte a 360 gradi su vivere, lavorare e formarsi in Europa e su tutte le opportunità dei programmi comunitari: dallo svolgimento di tirocini e stage presso le Istituzioni Europee e le Organizzazioni internazionali, al servizio di scambi giovanili e di volontariato europeo; dalle certificazioni internazionali di conoscenza linguistica al riconoscimento in Europa delle qualifiche e dei titoli di studio, per la promozione di una cittadinanza europea attiva. Sono stati oltre 220 i giovani della provincia che vi si sono rivolti, le notizie più interessanti sulle opportunità vengono diffuse quotidianamente attraverso due siti internet della Provincia di Macerata e, nell’ambito delle attività di promozione dell’Europa per i cittadini, il Centro Eurodesk della Provincia ha partecipato a manifestazioni di orientamento rivolte ai giovani e organizzato, con la collaborazione dell’Ufficio Comunicazione del Dipartimento Politiche Comunitarie, due apprezzate mostre fotografiche a Macerata e Civitanova Marche. Notevole anche l’impegno verso il mondo scolastico, con oltre 200 studenti coinvolti in programmi formativi mirati per gli istituti scolastici di istruzione superiore.

lunedì, novembre 30, 2009

Dal Governo aiuti alle aziende

“Niente per i precari, niente per le imprese”, lamentava a vanvera 48 ore fa il buon Bersani. Se si fosse informato sulle prossime scadenze dell’attività di governo avrebbe evitato una brutta figura. Quanto ai precari che hanno perso il lavoro è in arrivo il raddoppio dell’assegno una tantum, mentre per il sostegno alle piccole e medie imprese decolla il fondo da tre miliardi fortissimamente voluto da Tremonti.
Il fondo salvaimprese sarà misto pubblico-privato: Unicredit, Monte dei Paschi, Intesa San Paolo con la Cassa depositi e prestiti e l’adesione dell’Abi e di Confindustria. Al ministero dell’economia, nella cui sede si è tenuto il summit decisivo, il ruolo di coordinamento. Il fondo di private equity è finalizzato alla patrimonializzazione delle aziende che abbiano un fatturato da 10 a 100 milioni di euro (sono circa 15mila) e avrà una durata di 10-15 anni. E’ rivolto alle imprese con potenzialità di crescita, che siano interessate a far entrare nel capitale, in posizione di minoranza, questo particolare investitore istituzionale.
A partire da questa settimana è prevista una rapida accelerazione di tutte le adempienze (a partire dalla definizione del vertice) per arrivare alla fase realizzativa che vedrà un momento di presentazione alla stampa entro Natale.
Nel fine settimana Palazzo Chigi ha anche dato il via libera a un’altra importante normativa che riguarda le piccole e medie imprese, adottando la direttiva europea che va sotto il nome di “small business act”. Oltre a strumenti già esistenti, nelle quindici pagine del provvedimento vi sono importanti novità come l’apertura per le piccole imprese alle commesse bandite dai comuni con meno di 5mila abitanti oppure la proposta di rendere più conveniente il subappalto. Commenta Confindustria: “Finalmente si legittima il ruolo sociale della piccola industria”.
Quanto alla precarietà, la risposta ai vaneggiamenti del parolaio Bersani stanno ancora una volta nei fatti. Il raddoppio da 2mila a 4mila euro della cifra massima destinata ai precari che abbiano perso il lavoro è stabilita da uno degli emendamenti del governo alla Finanziaria, inserito nel pacchetto welfare del ministro Sacconi.
L’attenzione del governo al tema della disoccupazione è confermata peraltro dalla proroga a tutto il 2010 della cassa integrazione in deroga e di tutti gli ammortizzatori sociali introdotti quest’anno, con estensione del trattamento ai settori o agli ambiti non coperti.
I buoni risultati della strategia anti-crisi del governo, infine, sono stati confermati dall’analisi mensile congiunturale del centro studi di Confindustria.
Dopo il rimbalzo estivo della produzione industriale (+4%), la crescita di ottobre (+1,6%) e di novembre (stimata in +1%), le aspettative sono per l’ulteriore consolidamento della ripresa per questo trimestre e per i due successivi del 2010.

Da "Il Mattinale" - Contributo del Coordinamento Nazionale Pdl - A cura dell'On. Paolo Bonaiuti

venerdì, novembre 27, 2009

Blarasin visita le imprese che hanno vinto la crisi

L'assessore alle Politiche del lavoro della Provincia Andrea Blarasin, su invito della ditta Fileni, ha iniziato a visitare le aziende del territorio che, meno di altre, stanno risentendo della crisi economica. Visite che hanno lo scopo di comprendere le motivazioni del successo di queste imprese, ma anche di promuovere gli incentivi messi in campo dalla Provincia e riguardanti la formazione del personale in tema di sicurezza sul lavoro e di stabilizzazione del personale precario. "Un indice importante - ha detto Blarasin dopo l'incontro con Roberta Fileni - sono i 1650 dipendenti, tra cui i 600 presi in carico da un'azienda in crisi acquisita dalla Fileni, per i quali è rientrata la cassa integrazione, che terminerà prima della fine dell'anno."

tratto da "Il Resto del Carlino" del 27/11/2009

mercoledì, novembre 25, 2009

Le prime lauree del corso per infermieri

Qualche lacrima e tanta commozione alla consegna delle pergamene ai primi 37 studenti che hanno concluso il Corso di laurea infermeristica iniziato tre anni fa. «A fine marzo 2006 — ricorda Piero Ciccarelli, direttore di zona — abbiamo avviato questo polo didattico assieme alla Facoltà di medicina dell’università Politecnica delle Marche. A ottobre sono iniziate le lezioni e oggi si festeggiano con le famiglie i primi laureati. Gli studenti sono della nostra provincia». Un lungo applauso ha accompagnato la consegna dei diplomi a Fabio Angeloro, Matteo Ballini, Marzia Bartolacci, Paolo Bartolini, Emanuela Bartomucci, Andrea Branchesi, Alessia Carciofi, Camilla Castellani, Caterina Ciabocco, Maria Giulia Concetti, Giancarlo Di Carlo, Barbara Di Caro, Maria Ludovica Falzetta, Maria Lida Veneranda Fedele, Laura Frassini, Alice Illuminati, Angela La Torre, Francesca Romana Machella, Marco Mancini, Daniela Marinelli, Chiara Marziali, Selina Paolucci, Serena Petrini, Manina Pietrella, Massimo Pigliacampo, Maila Pinciaroli, Erika Poeta, Silvia Ruggeri, Chiara Sabbatini, Giuseppina Sacco, Alessia Schicchera Giulia Solazzi, Luca Tartarelli, Giuseppe Tempestilli, Martina Tullio Claudia Valentini e Paola Verdini.
«Sono oggi attivi — continua Ciccarelli — tre corsi: al primo anno ci sono 71 iscritti; al secondo 66 e a terzo 63». Soddisfatto anche il rettore Marco Pacetti. «Per noi — ha detto — è un momento di grande gioia per un percorso iniziato tre anni fa con convinzione». Alla cerimonia sono intervenuti anche il sindaco e l’assessore provinciale Andrea Blarasin.

tratto da "Il Resto del Carlino" del 25/11/2009

sabato, novembre 21, 2009

Il Muro e le nuove minacce. L'ex ministro Martino sul crollo del comunismo e terrorismo

NON DIMENTICARE le due importanti lezioni ereditate dal XX secolo: prendere sul serio le minacce dei fànatici e prepararsi per tempo ad affrontarle». Questo l’invito che Antonio Martino, già ministro degli Esteri e poi della Difesa, ha rivolto al termine della sua lectio magistralis tenuta nell’aula magna dell’Università di Macerata, dove si è svolto il secondo incontro di riflessioni sui valori di libertà e democrazia, nell’ambito degli eventi celebrativi della caduta del muro di Berlino organizzati dalla Provincia di Macerata. Accolto dai saluti del presidente del Consiglio provinciale, Umberto Marcucci, della professoressa Paola Olivelli, e del presidente della Provincia Franco Capponi, l’on. prof. Antonio Martino è stato introdotto da Serena Sileoni, curatrice del ciclo di convegni, come «l’unico paladino in Italia del puro liberalismo».
ATTUALMENTE presidente italiano dell’Unione interparlamentare, Martino ha parlato senza remore degli orrori del passato e dei timori del presente. Quanto ai primi egli ha ricordato che il crollo del muro «ha restituito al vecchio Continente la sua centralità, liberando il mondo intero da un terribile e apparentemente ineliminabile incubo». Si è poi chiesto, senza trovare risposta, «come un mito malevolo e malvagio avesse potuto fare presa su tanta gente che pure aveva di fronte l’evidenza indiscutibile delle sue nefaste conseguenze e dei suoi orrori», e come «i comunisti italiani avessero potuto circondarsi di un’aria di rispettabilità quando addirittura non pretendere di possedere una sorta di superiorità morale». «Non c’è stato comportamento — ha proseguito Martino — per quanto riprovevole dell’Unione Sovietica che non sia stato accolto come giustificato e necessario dalla maggioranza dei comunisti italiani. L’URSS per loro era intoccabile, immune da qualsiasi critica. Eppure — ha proseguito l’ex Ministero — non solo l’orrore umano, ma anche il fallimento economico del modello sovietico erano un dato oggettivo».
CITANDO il sarcasmo di Hayek, Martino ha affermato che «prima venne chiesto ai cittadini dell’Est di adottare il comunismo perché riusciva a garantire benessere meglio di qualsiasi altro sistema; non appena fu evidente che ciò non era vero, venne chiesto di diventare comunisti perché i beni di consumo non erano importanti!». Quanto ai timori del presente, Martino ha affermato che «col crollo del Muro si è passati dall’incubo della guerra al rischio del terrorismo» e ha poi insistito sulle debolezze dell’Occidente. Al termine della lectio, la Provincia ha donato a Martino un quadro dell’artista maceratese Silvio Natali in segno di gratitudine. L’opera di Natali si ispira proprio alla caduta dei regimi comunisti dell’est Europa e alla fine della cosiddetta guerra fredda.

Da "Il Resto del Carlino" del 23/11/2009

mercoledì, novembre 18, 2009

Flessibilità : il lavoro mobilita l'uomo


di Nazzarena Luchetti

In un mondo che cambia velocemente, il concetto di flessibilità diventa fondamentale per il rafforzamento del mercato del lavoro. Nella maggioranza dei casi, però, dal punto di vista dei lavoratori, questa equivale a un orizzonte senza prospettive, con mobilità, rischio e incertezza. Per cui, molti lavoratori considerano la flessibilità come un’infrazione all’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, perché viene meno uno dei suoi aspetti più importanti, quello di un lavoro stabile.
L’articolo, oltre a contenere l’illegittimità del licenziamento senza giusta causa, afferma il diritto del lavoratore a una stabilità reale (diritto ad avere un orario di lavoro, una mansione in una sede di lavoro stabile…).
Sebbene, nel nostro Paese, il lavoro a tempo determinato, le prestazioni occasionali e le collaborazioni siano nella media europea, persiste un condizionamento culturale che ha portato alla mitizzazione del posto fisso: il lavoro a tempo indeterminato rimane, per molti lavoratori, il contratto privilegiato.
Che il posto fisso sia un valore, lo ha affermato ultimamente anche il Ministro Tremonti attirando la replica del presidente di Confindustria, Mercegaglia, che non ritiene possibile un ritorno al passato. Sicuramente c’è più bisogno di “entrate fisse” o perlomeno stabili, piuttosto che di un posto fisso. E’ comunque importante sviluppare una cultura positiva del concetto di flessibilità, che non vuol dire precarietà. Essere flessibili è sinonimo di autonomia, capacità di adattarsi alla domanda (ricoprendo anche mansioni lontane dal proprio tipo di formazione), di aumento delle competenze: non più il posto fisso per tutta la vita ma un cambiamento di occupazione e datori di lavoro. Purtroppo, però, non è garantito sempre lo stesso reddito. Ed è questo l’aspetto più condizionante: la mancanza di un reddito continuativo, con il quale pianificare la propria vita.
Il periodo che intercorre tra un impiego e l’altro dovrebbe essere coperto da supporti per garantire quella continuità di risorse di cui normalmente si necessita per vivere. Ciò che preoccupa, quindi, non è la flessibilità in sé ma la sua ingovernabilità, la capacità di costruire un sistema di regole certe e condivise, ma soprattutto rispettate.
Sarebbe auspicabile adottare il modello danese della Flexicurity, o flessisicurezza, anche se non è ancora chiaro il legame tra flessibilità e sicurezza, tutelando non il posto fisso ma la persona. Nella flexicurity convivono flessibilità del mercato del lavoro e un sistema di protezione sociale ben funzionante. Gli ammortizzatori sociali sono mirati a sostenere chi temporaneamente è rimasto senza reddito e se la flessibilità è necessaria anche alle imprese, perché permette loro di essere più competitive, non vanno comunque tollerate quelle aziende che considerano il lavoratore come un prodotto “usa e getta”. Perché rappresenti davvero una grande opportunità, la flessibilità va inserita in un contesto di correttezza, di garanzie e di formazione, con chiare responsabilità ripartite tra istituzioni, aziende e lavoratori.

domenica, novembre 15, 2009

Modello di ricerca: fabbisogni professionali e lavorativi

Le politiche nazionali del lavoro da anni vedono le Province in prima fila in quanto Enti che programmano strategie per l’occupazione in ambito locale.
L’analisi dei fabbisogni professionali e formativi costituisce un’attività importante per la Provincia di Macerata in quanto consente di rilevare, tenendo conto dell’andamento economico a livello nazionale, quali sono, a livello locale, gli scenari evolutivi del settore del lavoro. In questo quadro le Istituzioni locali (Università, centri di ricerca e per l’impiego, imprese) ricoprono un ruolo fondamentale per comprendere la realtà del nostro territorio.
L’obiettivo principale di questa ricerca è quello di rilevare le esigenze e le problematiche, la quantità, e la qualità, della domanda e dell’offerta di lavoro per poi adeguare tecnologie, organizzazione e formazione, alla flessibilità del mercato del lavoro territoriale permettendo migliori condizioni occupazionali.
Le soluzioni proposte rispondono a una serie di domande che caratterizzano il mercato del lavoro.
Di quali figure professionali c’è più bisogno? Quali sono le competenze professionali che occorre formare per ciascuna figura professionale? Quali sono le figure emergenti necessarie per rilanciare lo sviluppo del territorio? Dove si registrano le difficoltà maggiori nel reperire le figure professionali che servono? Cosa condiziona lo sviluppo del tessuto economico locale? Di quali servizi in outsourcing necessitano le piccole e medie imprese per rimanere competitive? Quali azioni servono per contribuire a un effcace ricambio generazionale? Come garantire una formazione sempre più di qualità e innovativa per migliorare le prestazioni del sistema socio-economico?
Il quadro complessivo che emerge dall’indagine mostra per la provincia di Macerata una situazione in evoluzione e trasformazione.
Tra i diversi dati che emergono si rileva un livello culturale mediamente alto, mentre l’offerta di lavoro si orienta su bassi livelli di qualificazione.
Facilitare l’incontro domanda-offerta vuol dire, dunque, permettere che l’offerta di lavoro si avvicini alle necessità “reali” e non “ideali” delle imprese; tale è la condizione per supportare lo sviluppo e la crescita socio-economica del territorio. Specializzazione, integrazione, rete, flessibilità, rappresentano quindi soluzioni strategiche. Per le imprese invece occorre maggiore capacità relazionale promuovendo l’innovazione, l’internazionalità e la comunicazione come requisiti fondamentali delle strategie gestionali. Comunicare è importante almeno quanto il saper fare. I risultati di questa indagine sono importanti anche per orientare le scelte dell’offerta formativa realizzata con il contributo del FSE.
Va rilevato, comunque, che la formazione non è mai un costo se ciò che produce ha un valore, cioè genera competenze dotate di un valore d’uso e di un valore di scambio sul mercato del lavoro. L’analisi dei fabbisogni parte infatti dal presupposto che l’evoluzione economica è strettamente legata alla formazione del capitale umano: non c’è crescita per un paese se non cresce il suo capitale umano e sociale.

martedì, novembre 10, 2009

Politica del lavoro: intervista all'Assessore Andrea Blarasin


di Fernando Pallocchini

Durante la sua permanenza in questo assessorato quali sono gli obiettivi che intende perseguire?
“Abbiamo molte priorità, importante è rafforzare lo strumento della concertazione e della partecipazione delle parti sociali per raggiungere soluzioni condivise negli indirizzi, nelle metodologie, e nelle priorità legate alla politica del lavoro.
In tale ottica la Commissione Provinciale del Lavoro va utilizzata come strumento principe per far incontrare tutti gli attori del mercato del lavoro, per decidere sulle programmazioni e non più solo come organo tecnico.”

Ha in mente un progetto per i Ciof?
“I Centri per l’Impiego vanno riordinati, il loro scopo più importante deve essere l’incrocio domanda-offerta e alcuni operatori sono da destinare al contatto diretto con le aziende del territorio, per stabilire un rapporto di concreta assistenza rispetto alle reali esigenze aziendali.”

Quindi non più il lavoratore inteso solo come un numero?
“Esatto. E’ la persona in cerca di lavoro che deve tornare in primo piano, con le sue peculiarità. Il disoccupato non più come facente parte di un elenco ma un lavoratore cui va indirizzata una attenzione individualizzata, con accompagnamento personale.”

In questi periodi di crisi, quale supporto per i lavoratori licenziati?
“Nelle linee guida per le politiche attive del lavoro e per la formazione professionale abbiamo previsto di supportare i lavoratori licenziati con l’adozione di concreti piani di ricollocazione in cui siano previsti incentivi economici alle imprese per la stabilizzazione del personale precario. I piani di ricollocazione intesi non più come un formale atto burocratico ma realmente attivati per consentire un percorso vero a coloro che utilizzano gli ammortizzatori sociali.”

Come dovrebbe cambiare il ruolo dell’impresa?
“L’impresa va valorizzata non solo come posto di lavoro necessario per portare a casa lo stipendio ma deve tornare a essere un luogo dove si realizzano i desideri personali, dove una comunità umana si confronta, partecipando ciascuno con il suo ruolo e il suo compito, per realizzare obiettivi comuni.”

Sostegni per l’autoimprenditorialità?
“L’autoimprenditorialità va sostenuta utilizzando lo strumento della formazione altamente professionalizzante, con uno sguardo attento ai mutamenti sempre più rapidi del mondo, per adeguarsi con nuove strategie alle richieste di alternative, di diversificazioni settoriali di mercato e di prodotto/servizio.”

Enti e realtà locali, in tema di lavoro, collaborano strettamente?
“Sono rapporti che si stanno consolidando e, per accelerare questo percorso virtuoso, occorre creare interconnessioni attivando reti operative tra gli Enti formativi (ndr: Università, scuole, Enti formativi privati, Enti pubblici, in particolare Province e Regioni che hanno specifiche competenze anche in chiave di coordinamento) e i Ciof, le agenzie interinali, le imprese, le associazioni dei lavoratori, datoriali e tutti gli operatori socio-economici coinvolti nei processi formativi, nell’incrocio di domanda-offerta.”

giovedì, novembre 05, 2009

Festival della scuola: convegni, conferenze e workshop

Studenti di tutto il territorio hanno partecipato alle tre giornate del Festival della Scuola 2009 promosso dalla Provincia. E’ stata “informazione” a tutto campo sulla riforma scolastica, sulle nuove tecnologie didattiche, sul rapporto scuola-famiglia; con conferenze riguardanti le relazioni tra giovani e musica, lavoro, Europa; laboratori di consulenza orientativa sui “come” e i “perché” delle scelte da operare e altro ancora.
La scuola sta attraversando un momento complesso – ha sottolineato il Presidente Franco Capponi – che rappresenta, per gli studenti e per le Istituzioni, una opportunità di cambiamento, insieme con tutti i soggetti che ruotano intorno al mondo della scuola”.
L’Assessore Nazareno Agostini ha evidenziato come la finalità del Festival sia mettere in sinergia Istituzioni, associazioni di categoria e agenzie per la formazione onde fornire a scuola e università un supporto a garanzia del futuro dei giovani.
Stiamo vivendo un’epoca di sfide – ha detto l’Assessore Andrea Blarasin – e tocca alla politica, anche ascoltandovi, ricercare le risposte possibili. Il sapere e il lavoro sono i contenuti irrinunciabili di queste risposte alle sfide, anche se il lavoro appare spesso come un problema lontano”.
Prima dell’esperienza nelle forme di alternanza scuola-lavoro, è bene parlare di cultura del lavoro, che oggi significa concretezza, operatività, positivo rapporto con le nuove tecnologie che stanno cambiando i processi cognitivi e di approfondimento dei giovani d’oggi rispetto al passato.
Facilitare il passaggio dalla scuola al lavoro è una priorità sia della politica che della società e iniziative come il Festival, promosso dalla Provincia di Macerata, vanno in tal senso.

domenica, novembre 01, 2009

Lavoro, la Provincia in campo. L'impegno per attenuare i contraccolpi della crisi di Pelletterie 1907 e Poltrana Frau


di Roberto Scorcella

Tolentino - Della situazione occupazionale a Tolentino, con particolare riferimento alle vicende che hanno recentemente interessato Poltrona Frau e Pelletterie 1907, si è discusso l'altro giorno in consiglio provinciale. In merito, infatti, il gruppo del Pd aveva presentato una interrogazione alla quale ha risposto l'assessore provinciale al Lavoro, Andrea Blarasin.
"Muoversi intorno ad un mercato come quello attuale - sostiene Blarasin - è complesso e con diverse variabili. Cade anche il principio, molto in voga negli anni scorsi, seconso il quale resistono meglio il prodotto di qualità e la grande impresa. Poltrona Frau, Pelletterie 1907 (49 dipendenti in mobilità), Guzzini Illuminazione (100 lavoratori in mobilità), Tombolini (78 lavoratori in mobilità) sono aziende della nostra provincia che producono prodotti di qualità e sono grandi imprese. La contrattualistica del lavoro è cambiata in ogni settore e prova ne è che gli unici contratti di assunzione in aumento sono quelli intermittenti. Come prima cosa, è necessario che tutti, e dico davvero tutti" sottolinea Blarasin "si assumano la responsabilità di fare significative azioni per fronteggiare questa crisi: pretendere che l'esempio venga dall'alto è giusto e noi, come Provincia, ci assumiamo il nostro impegno, ma occorre che ci sia la collaborazione di tutte le parti per attuare reali sinergie per fronteggiare questa crisi occupazionale. Conoscere quali siano gli strumenti che la legge mette a disposizione è senz'altro utile per renderli da subito operativi, quindi efficaci, al servizio delle imprese e dei lavoratori del nostro territorio provinciale, e quindi per Tolentino. Su Poltrona Frau ci siamo impegnati a realizzare interventi di formazione per il personale in mobilità interna e per rafforzare strategie sulla qualità e sulla sicurezza dell'azienda. Inoltre metteremo a disposizione risorse del Fondo Sociale Europeo per quei lavoratori in cassa integrazione che vogliano cimentarsi nella creazione di nuove imprese. L'interesse mostrato per Pelletterie 1907 e per la Frau s'intende esteso anche alle piccole e medie aziende del nostro territorio che, pur non essendo salite alla ribalta delle cronache, saranno sostenute con tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione. La difficoltà maggiore delle ditte" conclude l'assessore Blarasin "è quella di ottenere finanziamenti e questo costituisce il maggior ostacolo alla crescita delle piccole e medie imprese".

Collaborazione con la Bcc
Tolentino - Per i lavoratori in difficoltà, la Provincia ha istituito il Microcredito in collaborazione con le Bcc mettendo a disposizione un fondo di garanzia di 100mila euro. Questo agevolerà l'accesso al credito per fronteggiare situazioni momentanee di difficoltà economica, che potrebbero essere superate con un prestito di modesta entità. L'importo massimo richiedibile è di 3mila euro, rimborsabile con rate entro i 36 mesi.

Tratto da "Corriere Adriatico" il 01/011/2009

martedì, ottobre 20, 2009

Crisi occupazionale : come opera la Provincia

L’Amministrazione provinciale e questo assessorato si sono trovati a operare in un quadro economico e sociale locale complesso, con licenziamenti consistenti che hanno interessato tutti i comparti produttivi, con assunzioni scese del 25% rispetto al 2008, con export, produzione e fatturati in calo.
L’indebitamento di piccole e medie imprese è aumentato mentre è caduto il principio per cui resistono meglio i prodotti di qualità e le grandi imprese: Poltrona Frau, Pelletterie 1907 (49 dipendenti in mobilità), Guzzini Illuminazione (100 lavoratori in mobilità), Tombolini (78 lavoratori in mobilità) sono grandi imprese che producono qualità e sono in crisi.
Per fronteggiare questo stato di cose la Provincia non si può sostituire all’imprenditore né alle Organizzazioni sindacali ma deve agire in base a quanto previsto dalla Legge Regionale 2/2005.
Riguardo alla crisi del distretto di Tolentino e alle problematiche relative alla Frau e a Pelletterie 1907 questa Amministrazione e questo Assessorato hanno svolto le seguenti azioni:
Martedì 7 luglio, ore 15:00: in Provincia, presso la Sala Giunta, incontro tra Sindacati, Regione, Sindaco di Tolentino, proprietà della ditta Pelletterie 1907 e Presidente Franco Capponi in merito alla situazio-ne aziendale della stessa ditta.
Lunedì 20 luglio in assessorato ho incontrato i Sindacati in merito alla crisi del mercato del lavoro;
Mercoledì 22 luglio incontro presso il Comune di Tolentino su “Monitoraggio sulla situazione econo-mica a Tolentino” dove abbiamo fornito tutti i dati in nostro possesso.
Lunedì 3 agosto, ore 21:00 a Tolentino c’è stato il Consiglio comunale aperto per discutere della crisi delle aziende tolentinati;
Giovedì 27 agosto la Commissione provinciale per il lavoro ha inserito nelle liste di mobilità i dipendenti di Pelletterie 1907 (49 persone);
Lunedì 7 settembre, ore 17:30 presso l’assessorato, riunione con Cgil e proprietà (Ferazzoli per conto di Badile, A.D.) delle Pelletterie 1907. Qui il ruolo dell’assessorato è stato di primaria importanza perché il Sindacato non avrebbe inteso avere un nuovo confronto senza il mio personale interessamento.
Giovedì 24 settembre, ore 11:00 a Tolentino, presso la Poltrona Frau, tavolo istituzionale convocato dalla Regione, con Sindacati, Provincia di Macerata, Confindustria e Regione per un esame congiunto della situazione aziendale di Poltrona Frau;
Giovedì 8 ottobre, ore 15:00 presso la Regione Marche verifica della situazione aziendale della Poltrona Frau con i Sindacati. Proprietà, Confindustria, Provincia di Macerata, Sindaco di Tolentino e Direzione provinciale del Lavoro;
Venerdì 16 ottobre, ore 14:00 si ripete l’incontro di Giovedì 8 ottobre, incontro che dopo 17 ore di trattative fa raggiungere un accordo tra Azienda e Sindacati, scongiura i licenziamenti e sottolinea la centralità e l’unicità dello stabilimento di Tolentino, quale fondamentale polo strategico aziendale. Oltre tutto questo ci siamo impegnati a realizzare interventi di formazione per il personale in mobilità interna e per rafforzare strategie sulla qualità e sulla sicurezza dell’azienda. Inoltre metteremo a disposizione risorse FSE per quei lavoratori in cassa integrazione che intendono creare nuove imprese. L’interesse mostrato per le Pelletterie 1907 e per la Frau s’intende esteso anche alle piccole e medie aziende del nostro territorio che, pur non essendo salite alla ribalta delle cronache, saranno sostenute con tutti gli strumenti che la legge ci consente. Per aiutare e sostenere i lavoratori in difficoltà, e non solo loro, la Provincia ha messo in campo il Progetto Microcredito in collaborazione con le Banche di Credito Cooperativo, mettendo a loro disposizione un fondo di garanzia di 100mila euro. Il prestito può essere richiesto dai residenti nella provincia di Macerata, anche non italiani purché in possesso del permesso di soggiorno/lavoro nel territorio da almeno 36 mesi. Deve servire per sostenere spese relative a: inserimento abitativo (anticipi, cauzioni, registrazioni, mobilia…), attivazione utenze, spese sanitarie, spese scolastiche, acquisto auto per recarsi al lavoro, altre spese straordinarie della famiglia.

La considerazione dell'Assessore Andrea Blarasin
“E’ necessario che tutti, e dico davvero tutti!, si assumano la responsabilità di fare significative azioni per fronteggiare questa crisi: pretendere che l’esempio venga dall’alto è giusto e noi, come Provincia, ci assumiamo il nostro impegno, ma occorre che ci sia la collaborazione di tutte le parti per attuare reali sinergie atte a fronteggiare questa crisi occupazionale”.

lunedì, ottobre 19, 2009

"Percorsi integrati" per una scuola che prepara al lavoro

Combattere il fenomeno della dispersione scolastica attraverso un percorso di "rimotivazione" dei giovani. E' questo l'obbiettivo che si è posto la Provincia di Macerata con il progetto dei "percorsi integrati", che affiancheranno i normali programmi di istruzione scolastica con offerte formative specifiche ad indirizzo professionale. Si tratta di programmi partiti quest'anno in via sperimentale e che potranno avere compimento in un trienno, presso gli Istituti professionali di Stato. Essi permetteranno agli studenti di ottenere, oltre al diploma, anche un attestato di qualifica da "spendere" nel mondo del lavoro.
Due percorsi integrati partiranno presso l'Istituto professionale "V. Bonifazi" di Civitanova: operatore dell'abbigliamento (settore calzatura) e operatore della ristorazione (nella sede staccata di Recanati). Altri tre percorsi formativi riguardano l'Istituto professionale per l'industria "E. Rosa" dislocato su tre sedi: parrucchiere ed estetista (sede di Sarnano), operatore grafico-fashion design nel settore legno (sedi di San Ginesio), operatore grafico-fashion design (sede di Tolentino). Un ulteriore corso per autoriparatore è inoltre stato autorizzato presso l'Ipsia "Ercole Rosa" nella sedi di Tolentino. Esso non sarà finanziato dalla Provincia, ma è reso possibile grazie a una collaborazione con un'importante azienda automobilistica.
"I percorsi sperimentali integrati - chiarisce l'Assessore Andrea Blarasin - sono veri e propri corsi di formazione triennali svolti in partenariato tra la scuola e il Centro per l'Impiego, l'Orientamento e la Formazione della Provincia". L'Assessore Nazzareno Agostini precisa inoltre che "il prossimo anno questi corsi non saranno più sperimentali e il loro sviluppo sarà legato alla nuova forma scolastica".

Tratto da "Case&Cose più Magazine" del 19/10/2009

domenica, ottobre 18, 2009

Blarasin replica al Sindaco: "dieci anni senza fare nulla"

di Andrea Blarasin

“La risposta del Sindaco Giorgio Meschini alle mie costatazioni va verso problemi di viabilità che l’Amministrazione provinciale ha deciso di affrontare ragionando su progetti globali e organici, per rendere più funzionale tutta la viabilità provinciale. Ma il Sindaco, in 10 anni di mandato, ha risolto i problemi di viabilità maceratesi di sua competenza? Non sembra proprio guardando l’insediamento produttivo “Valleverde”, a ridosso dell’abbazia di San Claudio, progettato senza strade di accesso né di uscita. Come se non bastasse, nei pressi del centro commerciale Val di Chienti c’è una via di accesso diretta allo stesso che da sempre è sbarrata da transenne: quando pensa di metterci mano? Magari a Natale per farne dono ai cittadini? Lasciamo la periferia e dirigiamoci in centro, accolti dai semafori (oggi in festoso lampeggio arancione perché non più operativi, quindi sperpero di denaro pubblico) inventati per far meditare i maceratesi su tematiche esistenziali mentre sono costretti in fila accanto al cimitero. Cerchiamo un posto per l’auto e scopriamo che dove non si paga tutto è occupato, fin nella campagna maceratese. Nei parcheggi a pagamento si trovano invece tanti posti liberi: qualche cosa vorrà significare… Quanto poi al fatto che in altre poche città il posteggio si paga e anche più salato non significa che ci sia l’obbligo di seguirne l’esempio. Il parcheggio gratuito è un segnale di accoglienza che invita a venire a Macerata anziché fuggirla. Sulle manifestazioni organizzate è meglio stendere un velo pietoso e la risposta più evidente l’hanno data i cittadini disertando il centro storico; poi con le parole si può affermare qualunque cosa ma la realtà resta, è ben diversa e sotto l’occhio di tutti. E’ il motivo per cui i commercianti protestano da 10 anni: ricordate Macerata Futura? Le stesse cose le stanno dicendo ancora oggi tutti quelli che hanno le attività in centro, costretti a consorziarsi di nuovo perché si ventilava in giro la possibilità di passare un Natale al buio o, in alternativa, come alcuni pensavano di fare, accendendo rosse lucette votive in vetrina. D’altra parte, a una città resa dormiente per non vedere la continua cementificazione in atto… troppe luci potrebbero dare fastidio, causandone il risveglio”.

Macerata: "città aperta parcheggi chiusi, che disinteresse".

di Pierfrancesco Castiglioni
(Capogruppo Pdl in Comune)

Rasenta il comico se non proprio il grottesco, quanto accaduto domenica scorsa riguardo l'apertura dei parcheggi. L'amministrazione Meschini organizza una giornata in cui finalmente tanta gente viene richiamata a Macerata, dimenticandosi tuttavia di informare i gestori dei parcheggi affinché gli stessi possano restare aperti nel corso di tutta la domenica. C'è da dire che ogni volta che il centrodestra maceratese ha evidenziato la necessità di una apertura dei parcheggi anche nelle giornate festive e in orari che vadano oltre le ore 21, l'amministrazione ha sempre indicato come causa principale la mancata disponibilità dei gestori, per cui non meraviglia che anche in questo caso si sia giocato sull'equivoco. Ma questa volta Apm, Saba e Giulioni si sono fatti sentire denunciando lo scarso coordinamento e la totale mancanza di flusso di informazioni.
Ciò è ancora più sorprendente se si pensa che l'Apm è un'azienda controllata quasi interamente dal Comune, per cui si potrebbe dire che quest'ultimo non è riuscito ad informare neanche se stesso. Così tra ascensori rotti e parcheggi chiusi non si è fornita certamente a chi ha pensato di passare una domenica nella nostra città un'immagine di efficienza. Ma cosa ancora più deprecabile è che quando finalmente la Giunta Meschini organizza un qualche evento che può andare a beneficio anche dei commercianti del centro storico, lo fa con approssimazione e noncuranza. Nè può cavarsela, il Sindaco, accusando l'opposizione - come ha fatto con l'assessore provinciale Blarasin - di voler solo fare propaganda elettorale: ciò che è accaduto non è un'opinione, ma un fatto e l'operato di un'amministrazione si misura anche su episodi come questo che si inquadrano nel totale disinteresse con il quale il centrosinistra maceratese guarda ai problemi del centro storico e della città. Macerata non merita questo; è necessario un cambiamento e solo il centrodestra può garantirlo.

sabato, ottobre 17, 2009

Poltrona Frau, trovato l’accordo: scongiurati gli esuberi

di Roberto Scorcella

Fumata bianca a Poltrona Frau.
Dopo diciannove, estenuanti ore di trattativa, questa mattina alle 9 azienda e rappresentanti dei lavoratori sono finalmente riusciti a raggiungere un accordo in extremis. Una buona notizia che pone fine a una vicenda durata diversi mesi nel corso dei quali non sono mancati momenti di tensione. Alla fine tutti, in qualche modo, ne escono soddisfatti: da un lato i sindacati che sono riusciti a ridurre ai minimi termini la perdita di forza lavoro, dall’altra l’azienda che ha posto le basi per un piano di riorganizzazione dal quale, ed è stato scritto nero su bianco, Tolentino uscirà ulteriormente rafforzato. Prima, comunque, di cantare definitivamente vittoria bisognerà attendere l’assemblea dei lavoratori di Poltrona Frau prevista per lunedì che dovrà ratificare l’ipotesi di accordo sottoscritta dai sindacati. Ma non ci saranno sorprese. Nel verbale di intesa sottoscritto in Regione con le parti sono scongiurati gli esuberi, se non quelli su base volontaria, è previsto un periodo di cassa integrazione di 1 anno per esigenze di riorganizzazione; sono previsti incentivi all’esodo volontario; le parti si impegnano ad individuare del personale che su base volontaria aderiranno al piano di incentivazione di accompagnamento alla mobilità. Nel verbale di intesa, tra gli altri punti, si sottolinea che “la Società Poltrona Frau ribadisce l’importanza del marchio Frau per il Gruppo e la centralità di Tolentino quale polo strategico e direzionale per quanto attiene allo sviluppo e alla ricerca sul prodotto e sui materiali, con particolare riferimento alla pelle, sul marketing, sul design e sullo stile, nonchè quale sito fondamentale per la realizzazione dei prodotti a marchio Frau e per la divisione Car; che unitamente alla Direzione Brand Frau (responsabile della ricerca e sviluppo, stile, marketing e comunicazione sulla marca Frau), alla Direzione Interiors in Motion, responsabile del business allestimenti, alla Direzione Manufaturing Internazionale, alla Direzione Contract Frau, e al responsabile acquisti per la categoria pelle, già presenti sul sito di Tolentino, verranno create e localizzate a Tolentino nei prossimi mesi nuove funzioni nelle aree dell’ingegneria e nella sicurezza, igiene e ambiente, nonchè un’area manager commerciale responsabile di gestire le forze vendite per tutti i marchi del gruppo nel centro sud Italia”.
Profonda soddisfazione è stata espressa unanimemente anche dal mondo politico. “E’ un’intesa importante” ha affermato il Presidente della Regione, Gian Mario Spacca “per la difesa del lavoro e della coesione sociale di Tolentino e dell’intera comunità marchigiana. Poltrona Frau è un simbolo delle Marche e la Regione si è impegnata attivamente per ricercare una soluzione condivisa dalle forze sindacali e dall’azienda a questa difficile vertenza.Alcuni sacrifici debbono essere compiuti, ma nel complesso i risultati complessivi dell’intesa sono positivi per la difesa del lavoro e la riaffermazione della centralità di Tolentino nella strategia attuale e futura di Poltrona Frau: sono stati evitati gli esuberi forzati previsti inizialmente; sono previsti incentivi per esodi su base volontaria; l’azienda si è impegnata a confermare e rafforzare Tolentino quale polo strategico e direzionale di Poltrona Frau, soprattutto per gli aspetti più qualificanti della progettazione, dello sviluppo e del design del prodotto; le istituzioni si impegnano ad un monitoraggio della situazione e ad accompagnare i processi di riorganizzazione, anche con azioni di formazione”. “Abbiamo lavorato” ha dichiarato l’assessore regionale alle attività produttive Fabio Badiali “per tutelare l’occupazione, evitare la penalizzazione di Tolentino, rafforzre la competitività di Poltrona Frau: sono stati fatti grandi passi avanti per la conclusione dell’intesa sia da parte del Sindacato che dell’Azienda. I risultati di questa disponibilità alla collaborazione sono evidenti. Ne trae vantaggio Tolentino e l’intero territorio delle Marche”. Il vicepresidente del consiglio regionale Francesco Comi ha ringraziato “Spacca e Badiali, ma anche e soprattutto sindacati e Rsu che tanto hanno fatto per raggiungere questo risultato. Per Tolentino è un giorno importante”.
La Provincia, che è stata presente alle varie fasi della trattativa con l’assessore al Lavoro, Andrea Blarasin, ritiene che l’accordo raggiunto oggi ad Ancona rappresenti un importante risultato per l’economia, in grado di rafforzare la fiducia nel sistema delle imprese di qualità del maceratese. “La soluzione” ha dichiarato il presidente Franco Capponi “rafforza il progetto di competitività industriale dell’Azienda senza penalizzare i lavoratori”.
(Nella foto di Fabio Falcioni: la manifestazione di protesta nel primo sciopero alla Frau).

venerdì, ottobre 16, 2009

Blarasin: “Macerata è una città ferma e incapace di affrontare (e risolvere) i suoi problemi"

di Andrea Blarasin

Macerata, una città ferma, incapace di affrontare e risolvere i suoi problemi, mancano gli obiettivi e s’improvvisano soluzioni. E’ tempo di fermare l’assurda contrapposizione fra commercianti e Amministrazione comunale: i conflitti fini a se stessi non servono, né le accuse di “arroganza”, i battibecchi, gli scontri polemici. Tra le tante lacune ciò che maggiormente manca a questa Amministrazione è il senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e il buon senso di prendere le giuste decisioni! In ogni paese del mondo, i centri storici rappresentano l’eccellenza e il cuore pulsante della città in quanto sono trainanti per le attività economico-culturali e aggreganti per la socializzazione; la nostra città, già sofferente per essere stata svuotata dalla concorrenza dei centri commerciali (non secondaria importanza la loro dotazione di ampi e gratuiti parcheggi), non sente il bisogno di sterili polemiche interne, che hanno la sola valenza di apparire agli occhi degli altri come una guerra tra poveri. Iniziative quali il mercatino “Il barattolo” e le varie tendopoli che ogni tanto appaiono in piazza sono solo palliativi, pur lodevoli, se non inseriti in un contesto di più ampia visione: quella visione politica globale che finora è “il grande assente” in città. Per rimettere in moto il centro serve ben altro, una serie d’iniziative degne di un capoluogo di provincia, collegate fra loro dall’inizio alla fine dell’anno, magari seguendo un unico filo conduttore (Pierluigi Pizzi allo Sferisterio docet). Poi è necessario dare un grande segnale di ospitalità, rendendo più accessibili, economicamente e strutturalmente i parcheggi esistenti, e creando “il parcheggio” a servizio diretto del centro storico, l’agognato parcheggio sotto rampa Zara o, comunque detto, di Fonte Maggiore. Sono disponibile fin da ora a essere un punto di riferimento per coloro che, come me, vogliono contribuire a un decisivo miglioramento per cambiare lo status quo cittadino rimuovendo il luogo comune che da troppo tempo inquadra e qualifica i maceratesi: quieta non movere!

Blarasin: Fileni e Simonelli esempi da seguire

da "Il resto del Carlino" - Marche Economia.

“La Fileni di Cingoli e la Nuova Simonelli di Belforte del Chienti sono due grandi esempi da seguire, due esempi che ci fanno capire che forse la ripresa dalla crisi potrebbe essere più rapida del previsto". Parole dell'Assessore al Lavoro della Provincia di Macerata, Andrea Blarasin, dopo i riconoscimenti a livello nazionale ottenuti dalle due aziende. I numeri parlano chiaro: la Fileni sfiorerà un più 30% per l’anno 2009, la nuova Simonelli ha chiuso il 2008 con un fatturato di 27 milioni di euro in crescita del 10,9% e prevede di terminare il 2009 sugli stessi livelli positivi del 2007. “Complimenti alle capacità e responsabilità dei dirigenti e al valore di tutti i dipendenti che lavorano nelle due aziende - dice Blarasin - perché i grandi risultati sono sempre il frutto della volontà e dell’impegno di tutti. La Fileni e la Nuova Simonelli sono aziende che, pur entrando nel mercato globale, sono rimaste straordinariamente italiane; non hanno spostato la produzione nell’Europa dell’Est o in Cina, il loro è un Made in Italy al 100%. E’ da evidenziare, inoltre, che nessun lavoratore è stato licenziato o messo sotto cassa integrazione, anzi continuano ad assumere. Aziende che non ricorrono ad aiuti statali ed investono nella ricerca, nell’innovazione tecnologica,riconoscendo l’importanza di valori come la tradizione,la qualità e le risorse umane. Vogliamo dare ascolto a tutte le aziende che vogliono crescere, alle imprese che sono più esposte ai colpi della crisi, ai piccoli imprenditori e artigiani che vogliono ritrovare la forza per continuare la loro attività per poterli aiutare a superare questo momento poco favorevole. Perché la crisi può essere anche un momento di opportunità per rivolgersi e investire in settori nuovi.” Con queste parole, l’Assessore Blarasin fa sapere che si rende personalmente disponibile ad incontrare le aziende del territorio che vogliono intraprendere delle iniziative in modo da essere più competitive . “A questo scopo - conclude l'Assessore - stiamo attuando politiche di sostegno e di coordinamento per favorire la crescita e il consolidamento delle piccole e medie imprese del nostro territorio.”

giovedì, ottobre 15, 2009

Il Mestiere di vivere: un percorso di rimotivazione scolastica e di avviamento al lavoro

Un progetto sperimentale innovativo
“Il Mestiere di Vivere” è un progetto, sperimentale e innovativo nel territorio maceratese, pensato per offrire una risposta a quei giovani che incontrano difficoltà nel percorso scolastico e formativo. Uno stato che spesso determina una incapacità a mettersi in gioco e a relazionarsi positivamente con il mondo.
L’obiettivo perseguito è di sostenere i giovani con difficoltà nella delicata fase che li conduce dallo stato adolescenziale alla vita adulta. Per ottenere questo è necessario creare un ambiente familiare e amico in cui i giovani siano aiutati a recuperare il valore della propria persona, sperimentando un approccio positivo con la realtà attraverso l’educazione allo studio, l’uso del tempo libero, l’introduzione e l’avviamento al lavoro.
Un progetto innovativo, capace di creare modelli di intervento da diffondere su un ampio territorio e che rappresenti un sostegno alle attività scolastiche e formative già svolte.

Percorsi e tutor individuali
È necessario sviluppare strumenti formativi che facilitino i giovani sia a livello di rimotivazione scolastica, con approfondimento e ampliamento della conoscenza del sapere, sia nell’avviamento a un mestiere.
I percorsi sono strutturati a livello personale, tenendo conto del singolo e delle sue esigenze; per questo ci si avvale di tutor individuali con il compito di accompagnare il giovane nel suo percorso formativo e di recupero motivazionale. Il tutor è una figura dotata di grande esperienza di lavoro, messa a disposizione di giovani che presentano gravi carenze scolastiche.

Comprensione di se stesso
Il “Mestiere di vivere” mira a sviluppare momenti didattici sia nelle materie letterarie che scientifiche e a organizzare incontri con personaggi significativi del mondo del lavoro e della cultura. Il giovane comprende il valore della propria persona attraverso l’aggregazione e il confronto con gruppi di interesse nel campo della musica o nello sport, dove poter far emergere le proprie passioni e abilità individuali. L’obiettivo è quello di stimolare i giovani relativamente all’importanza del valore dello studio, sull’utilità del tempo libero e, in generale, nella ricerca di una propria identità.

Modalità e tempi
Il progetto si svolgerà fino alla fine di dicembre 2009 e per ciascun giovane inserito nei programmi è previsto un minimo di 90 ore formative. Pars mette a disposizione un team di oltre 20 figure con profili personali diversificati con un unico obiettivo, la crescita globale del giovane, basato sulla certezza che la dimensione educativa è inseparabilmente legata a quella didattica e formativa. Il progetto si sviluppa in collegamento con istituti scolastici superiori che hanno già dimostrato disponibilità nei confronti di iniziative rivolte ai giovani soggetti a forte rischio di dispersione.
Le attività verranno svolte in prevalenza presso gli edifici scolastici e in parte presso strutture della Cooperativa.
A ulteriore supporto Pars mette a disposizione sedi ubicate presso il villaggio San Michele Arcangelo di Corridonia in cui sono presenti spazi attrezzati e confortevoli, capaci di ampia ricettività.

mercoledì, ottobre 14, 2009

Premio etico 2009: le aziende premiate

Sono state insignite del riconoscimento la ditta “Stilarte srl” di Pollenza, la “D.I.Mar srl” di Corridonia, la “Banca di Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro” di Civitanova Marche, la “Sacci spa” di Castelraimondo e la “Soverchia srl” di San Severino Marche.

Stilarte srl – Il Premio Etico 2009 è assegnato alla Stilarte per le azioni di sostegno messe in atto per l’integrazione lavorativa dei disabili psichici, quali formazione e addestramento in situazione, predisposizione autonoma di forme di tutoraggio, flessibilità dell’orario di lavoro e per l’attenzione posta al contesto relazionale attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione del personale già in forza nei confronti del lavoratore disabile.

Dimar srl – Questa azienda ha superato le quote obbligatorie con n° 3 disabili anziché 2; ha attribuito mansioni impiegatizie al disabile intellettivo e ha instaurato contratti a tempo indeterminato.
Banca di Credito Cooperativo di Civitanova Marche e Montecosaro – Ha assunto lavoratori disabili oltre la quota prevista dalla legge e mantiene stabilità nei rapporti di lavoro contratti. Menzione di merito per l’esercizio del microcredito.

Sacci spa – Ha assunto un numero di lavoratori disabili in quota superiore a quella d’obbligo, con 8 unità anziché 5, per la realizzazione di borse lavoro e per l’instaurazione di contratti a tempo indeterminato.
Soverchia srl – L’azienda ha applicato la flessibilità dell’orario di lavoro tenendo conto delle ridotte capacità lavorative del soggetto disabile assegnato a mansioni impiegatizie in una postazione atta a favorire autonomia di movimento.

Premio etico 2009: VII edizione

Il Premio Etico è giunto alla settima edizione ed è un riconoscimento che l’Amministrazione provinciale assegna annualmente a quelle aziende che hanno un comportamento socialmente responsabile, perché promuovono e sostengono al loro interno valori di integrazione e di uguaglianza.
Per il 2009 il premio è andato a cinque aziende (non più a tre essendoci stati degli ex aequo), imprese scelte per l’attenzione prestata a predisporre strumenti idonei atti a favorire l’inserimento lavorativo nel proprio ambito di persone disabili.
Molteplici sono i significati del Premio Etico, in qualche modo racchiusi nel logo ma che apportano una valenza addirittura superiore al di fuori di questo, per la ricaduta positiva e benefica che hanno nella pratica quotidiana della vita familiare, oltre che del singolo individuo. Infatti le figure geometriche che compongono il logo sono tre piccoli cerchi e un quadrato, il tutto inserito in un cerchio più grande. Il cerchio grande indica il valore dell’impresa che, accogliendo in sé le persone normodotate “i tre cerchi piccoli” insieme con la persona disabile “il quadrato”, crea un percorso virtuoso tra la produttività, elemento connaturato a ogni azienda e sua funzione vitale, e l’eticità d’impresa.
E’ la società umana più evoluta, composta in questo caso da imprenditori caratterizzati da un elevato livello di coscienza, che nel momento lavorativo aiuta le sue componenti a comprendersi, ad accettarsi, a collaborare per il bene comune. E degne di lode sono le aziende nel momento in cui fanno propria questa filosofia morale e la attualizzano nella pratica lavorativa dando così un forte segnale di accoglienza verso chi viene definito “diverso”, annullando questo termine.
Grazie a queste aziende, alla loro apertura, al loro senso etico, il “diverso” è ormai un “lavoratore” come gli altri colleghi, non più “diverso” perché c’è stato un superamento di pregiudizi che ha reso vecchia l’immagine stereotipata che voleva il disabile come “diverso”.
Poi, elemento di non secondaria importanza, anche se derivante da questa situazione virtuosa, è che attraverso la sua valorizzazione come persona, il soggetto disabile dando il suo apporto lavorativo si sente partecipe alla vita sociale, sa di essere utile, riesce a intrattenere rapporti amichevoli anche attraverso il lavoro e trova la giusta motivazione per sentirsi psicologicamente più realizzato, attivando in questo modo una sorta di meccanismo che lo porta a migliorare la sua condizione di vita.
Un ulteriore effetto positivo si ha su una componente fondamentale della nostra società: la famiglia. Basti pensare ai genitori di un giovane disabile, immedesimarsi nella loro situazione, alla preoccupazione di cosa sarà della loro creatura amatissima nell’eventualità che uno dei genitori, prima o poi, venga a mancare. Sono pensieri angoscianti che segnano la quotidianità di questi genitori e li accompagnano nel loro percorso di vita. Per loro sapere che la società ha attenzione anche per le persone più deboli è di grande conforto, li tranquillizza e li aiuta ad affrontare meglio la realtà, ad averne una visione più positiva.
Quindi un grazie a queste cinque aziende della provincia maceratese, un grazie di cuore e non retorico, accompagnato da un riconoscimento ufficiale da parte della Provincia a simbolo e testimonianza di una condotta eticamente significativa.

lunedì, ottobre 12, 2009

Scuola e lavoro più vicini, grazie a 5 corsi sperimentali

Per chi sogna un futura da estetista o designer, la Provincia di Macerata ha deciso di mettere in piedi dei percorsi sperimentali, attraverso i quali gli studenti potranno ottenere, oltre al diploma, anche un attestato di qualifica da “spendere” nel mondo del lavoro

Macerata, 12 ottobre 2009 - Scuola e lavoro sono spesso troppo distanti? I giovani che terminano gli studi si trovano spaesati e sono poco preparati per affrontare il mondo del lavoro? Per rispondere a queste domande e trovare una ricetta contro il fenomeno delle dispersione scolastica, la Provincia di Macerata ha deciso di mettere in piedi un percorso di “rimotivazione” dei giovani, attraverso il quale gli studenti degli Istituti professionali di Stato potranno ottenere, oltre al diploma, anche un attestato di qualifica da “spendere” nel mondo del lavoro.

L'iniziativa, promossa dagli assessorati all’Istruzione e alla Formazione professionale della Provincia d’intesa con gli Istituti professionali di Stato, consiste nello sviluppo di percorsi integrati che affiancano i normali programmi di istruzione scolastica, con offerte formative specifiche a indirizzo professionale.

In particolare sono 5 i corsi sperimentali a cui l'amministrazione provinciale ha dato il via libera. Due nell’Istituto professionale “V. Bonifazi” di Civitanova: operatore dell’abbigliamento (settore calzatura) e operatore della ristorazione (nella sede staccata di Recanati). Altri tre percorsi formativi riguardano l’Istituto professionale per l’industria “E.Rosa” dislocato su tre sedi: parrucchiere ed estetista (sede di Sarnano), operatore grafico-fashion design nel settore legno (sedi di San Ginesio), operatore grafico-fashion design (sede di Tolentino). Un aiuto in più, quindi, per chi sogna una carriera da estetista o parrucchiera, ma anche per chi crede che il proprio futuro sia nel mondo della moda, dell'abbigliamento, ecc.

I percorsi sperimentali integrati – ha chiarito l’Assessore Andrea Blarasin – sono veri e propri corsi di formazione triennali svolti in partenariato tra la scuola e il Centro per l’impiego, l’orientamento e la formazione della Provincia”. L’Assessore Nazareno Agostini ha precisato che “il prossimo anno questi corsi non saranno più sperimentali e il loro sviluppo sarà legato alla nuova riforma scolastica”. La giunta provinciale ha autorizzato anche un ulteriore corso per "autoriparatore” che l’Ipsia “Ercole Rosa” attiverà nella sede di Tolentino in collaborazione con un’importante azienda automobilistica.

dal sito internet "Il Resto del Carlino"