martedì, settembre 28, 2010

Missione umanitaria in Angola per l'ex assessore provinciale Andrea Blarasin

Nonostante la sentenza di annullamento delle elezioni, l’ex assessore alle politiche del lavoro e formazione Andrea Blarasin ritiene doveroso portare avanti gli impegni presi durante il suo anno di assessorato alla Provincia di Macerata. E’ stata inagurata a Cangumbe, in Angola, la “Casa delle Api”: l’Angola è il secondo paese africano per la produzione di miele e l’obiettivo è quello di promuovere l’autosufficenza alimentare delle popolazioni coinvolte, trasferendo conoscenze e capacità che possono abilitare al mestiere dell’apicoltura. L’inagurazione ha visto la presenza oltre alle autorità dello stato africano anche dell’ambasciatore italiano in Angola Giuseppe Mistretta e di Andrea Blarasin, delegato dal Commissario di Macerata come rappresentante della Provincia. L’evento fa parte del progetto “Lumbe Lumbe” ONLUS con il fine di promuovere la solidarietà e il volontariato come stile di vita. La provincia di Macerata sostiene il progetto della cooperazione internazionale: lo scorso anno ha finanziato borse di studio per tredici giovani che hanno potuto compiere esperienza diretta in Angola prestando la loro opera di solidarietà. Il viaggio dell’ex assessore, che non ha comportato nessun costo per la provincia, in quanto Blarasin ha voluto farsi carico personalmente degli oneri del viaggio, dimostra il senso di responsabilità della precedente giunta provinciale non solo a risolvere le questioni del territorio maceratese ma anche nel perseguire scopi umanitari che potrebbero rivelarsi un’opportunità per entrambi gli Stati.  Blarasin, in Angola verificherà anche la possibilità per le aziende del territorio di poter investire o esportare  i loro prodotti.

Da CronacheMaceratesi.it

lunedì, luglio 26, 2010

Circoli della Nuova Italia ad Orvieto: Conclusioni di Alemanno

In attesa del video del discorso conclusivo del sindaco Alemanno, in fase di edizione, pubblichiamo le sue dichiarazioni durante il discorso conclusivo della tre giorni di Orvieto.

SODDISFATTO DA OK BERLUSCONI A CONGRESSI LOCALI
«Dobbiamo far crescere il nostro partito, organizzarlo sempre meglio sul territorio, garantendo la piena partecipazione democratica a tutti gli iscritti e a tutti gli elettori secondo quanto previsto dallo statuto per lo svolgimento dei congressi comunali e provinciali. Questo processo deve avvenire senza lasciare spazio a contrapposizioni correntiste che ne paralizzerebbero la vita». E’ il contenuto del messaggio inviato dal presidente del Consiglio che il sindaco Alemanno ha letto in apertura dei lavori della giornata conclusiva del convegno di Orvieto. «La petizione andrà avanti – ha detto poi Alemanno - perché i congressi vanno fatti. Il fatto che Berlusconi abbia dato il suo parere positivo dimostra che siamo sulla strada giusta su cui muoverci”.
FEDERALISMO: SERVE PER DARE RESPONSABILITA’, UNIRE E NON DIVIDERE
«Crediamo in un federalismo per unire, non per dividere. Il federalismo è un’ opportunità, ma può essere anche avvelenato. Nello statuto della Lega c’ è ancora la parola secessione; questo fatto deve essere eliminato. Bisogna vigilare sul federalismo fiscale, il debito pubblico è esploso perché le Regioni avevano centri di spesa di cui non erano responsabili, il federalismo serve perché chi spende sia responsabile. Il federalismo deve essere maneggiato bene, non deve essere uno strumento per trasferire risorse da un territorio all’ altro ma per dare responsabilità: non c’ è spazio per penalizzare il Mezzogiorno o altre realtà. È necessario dare un ruolo più forte ai comuni perché se il potere si concentra sulle Regioni, diventano microstati con tutti i difetti del centralismo che si voleva contestare allo Stato nazionale».
E’ STRADA GIUSTA NON LA ABBANDONIAMO IL PARTITO HA CAPACITA’ DI PROPOSTA SUPERIORE AD AN
«Dalle parole pronunciate da esponenti che vengono da provenienze diverse e di cui in questi giorni di dibattito mi ha impressionato la convergenza politica, ognuno può misurare quanto fosse giusto andare nel Pdl, un partito che ha una capacità di proposta politica anche superiore a quella di An”. Temi coltivati dentro An dieci anni fa come la destra sociale, la solidarietà sociale, il ritrovamento di un senso forte di identità di valori, sono perfettamente convergenti nel Pdl e questo è un dato forte e profondo. Siamo sulla strada giusta, noi vogliamo stare nel Pdl e non vogliamo abbandonare questa strada».
SU LEGALITA’ DECIDA PARTITO NON GRANATA
«Troppo spesso partono processi mediatici molto prima che arrivino gli avvisi di garanzia o i rinvii a giudizio. Di fronte a questo un partito forte e responsabile come il Pdl deve avere una grande capacità e una lucidità al proprio interno di distinguere quando parte un attacco, saper difendere fino in fondo chi viene attaccato ingiustamente o saper dire con fermezza che chi non ha le carte in regola deve fare un passo indietro’. Il Popolo della Libertà è un progetto politico troppo importante per farsi condizionare dai Granata o dai giornalisti di turno».
COMBATTIAMO BATTAGLIA COMUNE CONTRO ROMA LADRONA DOBBIAMO RITROVARE VALORI ANTICHI COME CATTOLICESIMO E POPOLO
«C’é anche una Roma ladrona. Lo diciamo a chi combatte questa battaglia, che noi la combattiamo con eguale forza. E’ una battaglia comune perché noi paghiamo la presenza di Roma ladrona, ce l’ abbiamo in casa e ci inquina, ci crea problema. Dobbiamo ritrovare i valori antichi della repubblica di Roma, che sono principi importanti anche della Repubblica italiana, e tra questi la dottrina sociale della Chiesa, il cattolicesimo e il principio della democrazia incarnata dal popolo.
SCUOLA: ROVINATA DA PROFESSORI FIGLI DEL ‘68
«C’è bisogno che i giovani prendano in mano la bandiera della meritocrazia e facciano rivoluzione meritocratica per mandare a casa quei dicenti figli del’ 68 che continuano a rovinare le nostre scuole. Dobbiamo appoggiare la riforma universitaria e magari migliorala perché è un dovere. Se non rimettiamo in moto l’ università e la ricerca l’ Italia non ha futuro».
FINI IN GOVERNO? NON PRATICABILE; STOP A PASDARAN
L’ipotesi di ingresso di Gianfranco Fini nel governo, fatta da Ignazio La Russa, per Gianni Alemanno non e’ “praticabile”. L’ idea del coordinatore del Pdl e’ di coinvolgere il presidente della Camera nella gestione operativa dell’ esecutivo, magari allo Sviluppo economico, e del partito. La proposta e’ positiva nello spirito ma non la penso praticabile. I rapporti tra Fini e Berlusconi non possono essere decisi da Granata. I due cofondatori del Pdl devono parlarsi e giungere a una decisione, qualunque essa sia. Lo devono al Pdl. Non si può continuare con i pasdaran che gettano le bombe. In una maniera o in un’ altra vadano fino in fondo. È inaccettabile l’ attacco di Granata ad Alfredo Mantovano, tirato in ballo come presidente della commissione ministeriale che non ha concesso la protezione al pentito Spatuzza. Sarebbe importante che Fini prendesse posizione”.“Non ho alcun imbarazzo a restare nel partito, la questione morale è al centro dell’ attenzione e delle politiche di governo. I risultati nella lotta alla criminalità sono sotto gli occhi di tutti, come pure non credo si possa chiudere un’ esperienza politica importante, alla quale abbiamo tutti contribuito per farla nascere”.

lunedì, luglio 05, 2010

“No trasversale alla Giorgini” - Blarasin e Macerata nel Cuore contro l’insediamento dell’azienda

Di Giuseppe Porzi
Uno schieramento trasversale che dica no all’insediamento dell’azienda Giorgini a Valleverde. A proporla è la lista Macerata nel cuore e l’ex assessore provinciale al lavoro Andrea Blarasin, che auspicano un “no chiaro e unito di tutta l’opposizione, per evidenziare anche le divisioni sull questione nella maggioranza di centrosinistra”.
Per Fabrizio Nascimbeni, della lista civica, il no risponde “all’obiettivo dell’interesse generale: si tratta di un’areadi grande valore econoico e turistico e un insediamento del genere precluderebbe il suo futuro sviluppo”. Del tutto d’accordo la collega di lista, la consigliera comunale Francesca D’Alessandro che ha definito l’azienda un cuneo “tra due risorse di grandi potenzialità per il territorio, l’abbazia di San Claudio e il seminario vescovile internazionale. andare a costruire un’azienda insalubre in quella zona significherebbe dare un colpo mortale a entrambi”.
Per Blarasin, infine, il no è giustificati anche da ragioni politiche. “La questione venne posta alla fine del precedente mandato del sindaco Meschini - ha detto - fu portata in consiglio comunale senza il parere della commissione comunale e poi subito ritirata a causa dei mal di pancia nella coalizione di sinistra”. Per l’ex assessore provinciale la vicenda è poco chiara e per questa ragione il no di tutta l’opposizione deve univoca e essere senza tentennamenti”.
Ma non è solo la questione Giorgini il motivo di critica alla maggioranza in Comune: “Il fatto che l’assessore al bilancio Blunno abbia espresso la necessità di reperire un milione e mezzo di euro per far quadrare il bilancio fa riflettere su che tipo di eredità ha raccolto dalla precedente amministrazione di sinistra. Si trovano in questa situazione economica nonostante tutto il cemento sparso sul territorio”.
Altra questione il Pronto soccorso dell’ospedale, che ormai scoppia. “E’ del tutto inadeguato, per ammissione dei sindacati stessi; in questi ani ha accresciuto i servizi, ma è calata l’assistenza. Qualche ano fa presentai una mozione sulla questione che fu approvata al’unanimità in Consiglio, ma ad essa non è stato dato alcun seguito; anzi, il pretesto della quadratura dei conti è stato utilizzato per favorire le politiche anconetane di accentramento nella sanità”. Infine, la politica ambientale che tocca il piano delle antenne: “crescono come funghi in città e nei luoghi più inadatti come in via Panfilo e a Santa Lucia, vicinissime alle scuole e all’ospedale”. E Blarasin promette “battaglia su questi e su altri punti, come gli sperperi e la trasparenza”.
Sulla materia ambientale una chiosa dell’ex presidente provinciale Capponi in merito a quella che definisce “l’incongruenza della sinistra”. “Parla continuamente di ambiente - attacca - e poi cementifica la città; si riempie la bocca sulla raccolta dei rifiuti e poi è agli ultimi posti in provincia nella differenziata”. E a questo riguardo Capponi ribadisce un giudizio già espresso nel recente passato. “Purtroppo se Macerata è ferma ne subisce le conseguenze l’intero territorio, perché tutte le spinte allo sviluppo ne sono penalizzate”.

Dal Corriere Adriatico del 05/07/2010

sabato, luglio 03, 2010

Blarasin a tutto campo: “L’opposizione deve dire no al Suap Giorgini"

di Alessandra Pierini

“Peccato rimanere bloccati a un anno dalle elezioni per un fatto indipendente dalla nostra volontà, per una decisione del Consiglio di Stato di cui non si conoscono ancora le motivazioni, mentre stavamo lavorando a 360 gradi per il nostro territorio.” Esordisce così Andrea Blarasin, ex Assessore della Giunta provinciale Capponi, nel corso di una conferenza stmpa piuttosto calda. Blarasin sceglie il suo primo intervento dopo l’annullamento delle elezioni per togliersi qualche sassolino dalle scarpe e inizia dalla sinistra: “L’annullamneto delle elezioni sarà una crisi nella crisi causata dalle incomprensioni politiche, dalle litigiosità interne e dai personalismi del centro sinistra – e va avanti – per non parlare dell’opera di sciacallaggio di certi politici di centro sinistra che prima si sono schierati contro la riammissione della Lam e oggi dichiarano che giustizia è fatta solo perchè sperano di tornare al potere.
”Blarasin ha continuato a parlare come un fiume in piena e ha passato in rassegna le delibere legiferate “prima dell’arrivo del Commissario, per fare il bene del territorio e onorare gli impegni assunti con i cittadini”. Tra questi gli interventi straordinari di anticipazione della Cassa Integrazione Straordinaria per una somma pari a 2 milioni di euro che si attuerà con l’anticipazione di 600 euro mensili a persona per un massimo di 6 mesi, la delibera sulla Formazione degli apprendisti, protocollo d’intesa firmato da Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, i bandi di attuazione del piano per la formazione professionale e il progetto “Piazzagiovani” volto a favorire nei giovani l’acquisizione di sani e responsabili stili di vita. La Giunta ha lavorato in squadra e con grande coesione chi quotidianamente prende per la giacchetta l’Udc deve sapere che anche con l’Udc condividiamo gli stessi valori e non logiche di spartizione del potere.”

Blarasin scende poi nel particolare per parlare della situazione comunale: “Le varie anime del centro sinistra per fame di poltrone hanno dato il via a diatribe interne che pregiudicano l’amministrazione della città, basta vedere il caso delle dimissioni della Coacci. L’Assessore al Bilancio ammette candidamente che ci saranno da reperire 1,5 milioni di euro. Che eredità hanno avuto dalla precedente amministrazione di identico colore politico? E il Pronto Soccorso? Le proteste dei cittadini sono infinite e inascoltate. Per non parlare delle antenne di telefonia che in città stanno crescendo come funghi.”Blarasin, che negli ultimi 5 anni è stato Consigliere comunale, non trascura di pronunciarsi sulla questione Suap Giorgini: “La gestione del centro sinistra sta per portare alle porte della città un’azienda insalubre che si potrebbe installare al limite di un’area, la Valleverde, dove certe aziende sono espressamente vietate dal regolamento. E’ un giochetto tipico del centrosinistra quello di favorire l’aggiramento delle regole quando c’è da cementificare. Credo non ci sia molto da dire se non affermare con forza la mia contrarietà a questo insediamento a cui spero seguirà tutta l’opposizione.
”Presenti anche i 2 consiglieri comunali di “Macerata è nel cuore” Fabrizio Nascimbeni, Francesca d’Alessandro e del Pdl Francesco Formentini che hanno aderito alle idee di Blarasin: “Abbiamo aderito – dice Nascimbeni – per creare un asse di trasversalità virtuosa. Ho maturato la mia visione quando ho fatto una passeggiata nell’area e l’ho vista dall’alto. Ho capito le potenzialità rurali e turistiche di quel territorio. Il turismo diventerà la prima industria mondiale e noi non possiamo precludere un settore fondamentale. Se le motivazioni del sì sono altrettanto forti e orientate all’interesse pubblico valuteremo.” Gli fa eco Francesca D’Alessandro: “L’industria si andrebbe a frapporre tra due poli eccellenti, l’abbazia di San Claudio e il seminario Redemptoris mater voluto da Monsignor Carboni che hanno delle potenzialità enormi. Bisogna guardare al futuro.”

Presente anche il Presidente uscente Franco Capponi che ha duramente attaccato la sinistra: “Il problema di Macerata è nell’incongruetà di azioni della sinistra. Noi abbiamo puntato sulla coerenza, abbiamo detto di essere una squadra e così è stato. E’ inverosimile l’attacco di Rifondazione Comunista che non so neanche se esista: oggi questa è l’unica provincia in crescita nei primi 5 mesi dell’anno, nessun’altra Provincia ha previsto la cassa integrazione anticipata e il nostro modello produttivo sta reagendo. Abbiamo fatto un lavoro enorme per permettere al Commissario di lavorare da subito, abbiamo trovato un Ufficio Europa sfasciato e l’abbiamo ricostruito, abbiamo sacrificato la comunicazione ma con tutto ciò abbiamo recuperato centinaia di migliaia di euro. Questo stop è un delitto, non verso di noi, ma verso Macerata. Faremo tutte le azioni possibili, e chiederò al Commissario di fare lo stesso, perchè chi ha procurato il danno paghi. E’ scandaloso che il Pd che si è opposto pagando 20.000 euro di spese legali per evitare la riammissione della Lam oggi plauda dicendo che giustizia è fatta. Intanto 12 progetti europei già avviati probabilmente non saranno portati avanti.”
Dunque è stato ribadito che il Pdl farà causa, fino alla richiesta di risarcimento danni. Nel mirino l’ufficio elettorale centrale del Tribunale di Macerata e i giudici del Tar e del Consiglio di Stato.

Tratto da Cronache Maceratesi

Provincia, Capponi e Blarasin: "Il Pdl farà causa su voto annullato"

Macerata, 3 luglio 2010 - ‘’Chi ha sbagliato deve pagare il conto, e assumersi le proprie responsabilità davanti alla comunità maceratese’’. L’ex presidente Pdl della Provincia di Macerata Franco Capponi e l’ex assessore Andrea Blarasin hanno annunciato che faranno causa, fino alla richiesta di risarcimento dei danni, per la vicenda della mancata ammissione della lista civica di centro sinistra (Lam) alle elezioni del 2009, che è poi costata il commissariamento dell’amministrazione provinciale per decisione del Consiglio di Stato.
‘’Se l’errore di valutazione - ha spiegato Blarasin - riguarda il rigetto della lista della Lega autonomie municipali, chi ha deciso l’esclusione, e chi poi ha continuato a sbagliare nei successivi tre gradi di giudizio deve riparare il danno causato alla comunità’’.
Nel mirino del Pdl ci sono l’Ufficio elettorale centrale del Tribunale di Macerata, il Tribunale amministrativo regionale e lo stesso Consiglio di Stato, che con quattro successivi pronunciamenti avevano respinto i ricorsi della Lam, smentiti da ultimo dalla sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato emessa il 4 giugno scorso. Che ha riamesso la lista, riconoscendo che le irregolarita’ contestate all’atto della presentazione erano solo di carattere formale.
‘’Ricorreremo in tutti i livelli di giudizio possibili, compresa la richiesta di indennizzo dei danni - ha aggiunto Capponi -, e chiederemo anche al commissario prefettizio Sandro Calvosa che attivi tutte le azioni utili in difesa della Provincia contro chi li ha provocati’’. Salvo decreto ad hoc del Viminale (la Lega Nord sta raccogliendo firme per il voto a novembre), per eleggere la nuova giunta bisognerà aspettare fino alla primavera del 2011.Capponi, sostenuto da una coalizione Pdl, Udc, Ln, Destra, era stato eletto al primo turno, dopo 15 anni di amministrazioni di centro sinistra, con il 51,3% dei voti.
Tratto da "Il Resto del Carlino"

mercoledì, giugno 09, 2010

Progetto Ulisse: le lingue si imparano al lavoro

Anche nel 2010 la Provincia di Macerata darà attuazione al “Progetto Ulisse”, che permette agli studenti di età compresa fra i 16 e i 18 anni frequentanti le scuole superiori di perfezionare lo studio di una lingua straniera (inglese, francese, tedesco o spagnolo) con soggiorni di due o tre settimane in Paesi europei.
Il Piano provinciale per la Formazione professionale e per le Politiche del Lavoro approvato recentemente dal Consiglio provinciale ha previsto, su proposta delle Giunta, di finanziare 180 borse di studio a tale scopo.
Il relativo bando pubblico per la selezione degli studenti destinatari dell’intervento – come hanno comunicato gli assessori Agostini (istruzione) e Blarasin (formazione professionale) con una lettera inviata ai Dirigenti scolastici – verrà pubblicato nei mesi di luglio e agosto e le borse di studio potranno essere utilizzate, presumibilmente, a settembre.

Tratto dal sito di "Vivere Civitanova" il 09/06/2010

martedì, giugno 08, 2010

"Serve un osservatorio di genere"

"Incoraggiare l'occupazione femminile, conciliando i tempi di vita e di lavoro, attraverso un modello locale (ma anche nazionale) di welfare familistico e comunitario: è questo lo spunto di riflessione che viene dall'associazione "Nuova Italia", sulle politiche per la famiglia e l'occupazione.

Uno spunto
che diventa una proposta concreta, diretta agli assessorati competenti di Provincia e Comune, perchè facciano nascere un osservatorio che analizzi, nel nostro territorio, le problematiche che le donne si trovano ad affrontare ogni giorno nel duplice ruolo di madri e lavoratrici. Essere donne, saper conciliare famiglia e lavoro: non si tratta di scegliere tra le più alternative ma di rappresentare una forza di sviluppo del tessuto sociale. Troppo spesso mancano, infatti, strutture adeguate che permettano di rendere compatibili l'impegno in famiglia con l'attività professionale e interventi che consentano di mettere al centro i bisogni reali delle persone e delle famiglie. Allo stesso tempo non è più rimandabile una riflessione da parte di pubblico e privato sul tema delle asimmetrie redistributive di genere.

E' infatti ormai accertata la presenza di differenziali tra uomini e donne nella valutazione e nella composizione (straordinari, benefit, premi di produzione) del sistema di carriera e di quello retributivo. Anche per questo, la nascita di un osservatorio, si rende indispensabile".

Sara Maccari
Presidente provinciale Associazione "Nuova Italia"

Tratto da il "Il Resto del Carlino" del 08/06/2010

venerdì, giugno 04, 2010

"Sinergie per far conoscere le opportunità formative"

La pubblicazione della guida realizzata dagli industriali sul sito dell'Amministrazione provinciale è solo uno dei segnali più evidenti della collaborazione tra queste due istituzioni. "E' bene unire le forze anche per informare le persone sulle opportunità che sono a loro disposizione - commenta l'assessore provinciale alle politiche del lavoro Andrea Blarasin, ricordando anche l'iniziativa di aprire Eures point all'interno degli Atenei di Camerino e Macerata, per far conoscere agli studenti le possibilità di lavoro e formazione all'estero. "Insieme a Confindustria stiamo lavorando anche su altre iniziative", anticipa Blarasin. Il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio è stato uno dei principi alla base dell'elaborazione del "Piano provinciale per la formazione professionale e per le politiche del lavoro" varato di recente. Per la sua attuazione sono state messe a disposizione antipazioni per oltre 17 milioni di euro, derivanti dal Fondo Sociale Europeo (Fse) e da suddividere tra le iniziative previste per sei Assi di sviluppo finalizzate al superamento delle criticità del territorio. Il Piano Strategico biennale guarda al futuro, con un potenziamento del concetto di rete e di sistema da attuare tra tutti gli attori istituzionali, datoriali, sociali, i Ciof, le Agenzie per il lavoro, gli Enti formativi, le Università. La provincia maceratese presenta diverse opportunità da sfruttare tra cui una forte possibilità di crescita in settori quali turismo, energia, terziario e tutela ambientale e un numero di laureati in aumento.

Tratto da il "Corriere Adriatico" il 04/06/2010

mercoledì, giugno 02, 2010

C'è anche Blarasin nell'associazione "Nuova Italia". Ecco il programma

E' nata anche a Macerata l'associazione "Nuova Italia", il gruppo fa riferimento alla destra sociale del sindaco di Roma Gianni Alemanno. A livello locale l'associazione è rappresentata da Andrea Blarasin (assessore provinciale al Lavoro) e dai consiglieri regionali Zinni, D'Anna e Natali. Lunedì sera si è svolto il primo incontro al quale hanno partecipato Sara Maccari (che è stata eletta presidente) e i consiglieri comunali Francesca D'Alessandro, Fabrizio Nascimbeni e Francesco Formentini. Per Blarasin "l'associazione è uno strumento anche per gettare nuove basi per il partito. Nuova Italia può e deve essere un collegamento per chi vuole impegnarsi in prima persona, al di là del momento elettorale, e per rilanciare un nuovo modo di fare politica, come punto di riferimento per tutti coloro che non si riconoscono nell'attuale maggioranza". L'associazione ha quindi definito le sue linee guida. "La prima - si legge in una nota - è a supporto dei consiglieri di minoranza, per creare un filo più diretto con gli elettori. La seconda è legata alle frazioni e ai quartieri, perchè l'attività consiliare (soprattutto ora che non esistono più le circoscrizioni) sappia dare risposte alle esigenze specifiche di aree della città differenti tra loro. L'ultima è l'apertura ai grandi temi di interesse nazionale e internazionale, per regalare a Macerata momenti di approfondimento culturale, politico ed economico".

Tratto da il "Resto del Carlino" del 02/06/2010

martedì, giugno 01, 2010

Associazione Nuova Italia: "Tre linee di azione per Macerata"

Tre linee di azione, quelle individuate ieri sera nell’incontro dedicato a Macerata dell’Associazione Nuova Italia, che fa capo a livello nazionale alla destra sociale di Alemanno e a livello provinciale ad Andrea Blarasin, rappresentata anche da tre consiglieri regionali (Zinni, D’Anna, Natali). Alla prima riunione, oltre ad Andrea Blarasin ed alla Presidente Provinciale dell’Associazione Sara Maccari erano presenti, tra gli altri, i consiglieri comunali Francesca D’Alessandro e Fabrizio Nascimbeni (Macerata è nel Cuore) e Francesco Formentini (Pdl).
Il primo vero obiettivo: la credibilità della politica e la continuità della sua azione; l’impegno politico, che si concentra naturalmente nei momenti pre-elettorali, deve proseguire per far sentire la sua presenza costantemente sul territorio, per rilanciare la politica maceratese e coinvolgere tutti i cittadini e tutti gli amici che durante l’ultimo periodo elettorale, hanno condiviso il percorso per Fabio Pistarelli Sindaco.
“Uno strumento, quello dell’Associazione – nelle parole di Blarasin (PDL), Assessore Provinciale alle Politiche del Lavoro – anche per gettare nuove basi per il partito. Nuova Italia può e deve essere un collegamento per chi vuole impegnarsi in prima persona, al di là del momento elettorale, e per rilanciare un nuovo modo di fare politica, come punto di riferimento per l’elettorato di centro destra, per tutti coloro che non si riconoscono nell’attuale maggioranza comunale.”
Tre linee di azione, si diceva. La prima, quella più direttamente legata all’attività amministrativa, a supporto e stimolo a tutti i consiglieri comunali di minoranza, per creare un filo più diretto con gli elettori e sostenere proposte e una costruttiva attività di opposizione. La seconda, quella legata alle frazioni e ai quartieri, perché l’attività consiliare (soprattutto ora che non esistono più le circoscrizioni) sappia dare risposte alle esigenze specifiche di aree della città differenti tra loro, e allo stesso tempo valorizzarne le peculiarità. L’ultima, ma non in ordine di importanza, l’apertura ai grandi temi di interesse nazionale e internazionale, per regalare a Macerata momenti di approfondimento culturale, politico ed economico, in linea con i valori dell’Associazione.
A breve le prime iniziative, in coordinamento con gli altri comuni della Provincia dove l’Associazione è presente.

Tratto dal sito di Cronache Maceratesi il 01/06/2010

Formazione Professionale: l'analisi dell'assessore Andrea Blarasin

E’ motivo di soddisfazione e politicamente rilevante che il nuovo Piano sia stato approvato all’unanimità, con una sola astensione e con l’apprezzamento dell’opposizione. Abbiamo agito con un metodo partecipato, predisponendo tutta una serie d’incontri per conoscere, analizzare e venire incontro alle esigenze del territorio. E’ un Piano strategico biennale che guarda al futuro, in una ottica di rilancio a medio-lungo termine, concepito anticipando quelle che saranno le strategie dell’Unione Europea dopo il 2013, che prevedono la istituzione di macro territori, dove avranno valore la qualità propositiva e progettuale, e la capacità di interagire con gli altri territori.

Nuova strategia
Relativamente alla Formazione Professionale la Provincia, da gestore ed erogatore unico dei servizi formativi, deve diventare (attraverso confronto, programmazione, autorizzazione, finanziamento e controllo dell’efficacia) il soggetto che favorisce, regola ed orienta la crescita e lo sviluppo sul territorio dei servizi formativi stessi, in una ottica di sussidiarietà e di aumento delle opportunità per tutta la collettività. La intenzione è di contribuire a diffondere ed estendere il concetto di “rete” dei servizi formativi che coinvolga, integri e raccordi, le Università, i Centri Formativi pubblici e privati accreditati, le scuole e tutti gli altri soggetti coinvolti nel settore.

“Percorso di lavoro”
L’effettivo accesso all’apprendimento e alle opportunità di formazione ha una rilevanza strategica per le persone, il cui continuo aggiornamento è indispensabile per fronteggiare i rapidi mutamenti dell’economia, in un mondo del lavoro che, inevitabilmente, passerà sempre più dal “lavoro fisso” al “percorso di lavoro”, che può svolgersi in settori diversi e con mansioni e tipologie contrattuali anche molto differenziate. Nei momenti di transizione le persone devono poter essere accompagnate da un sistema di servizi di riqualificazione, ricollocazione e sostegno al reddito con una formazione che sia mirata e per gli obiettivi di positivo incrocio tra domanda e offerta. Una formazione che sia continua non solo per i disoccupati, gli inoccupati, gli svantaggiati ma anche per le aziende e per i loro collaboratori e dipendenti.

Corretto uso dei fondi
Per affrontare le sfide del domani in una ottica di dinamismo, diversificazione, semplificazione, sburocratizzazione e informatizzazione, occorre preparare le persone anche per affrontare il corrispondente cambiamento culturale. In un contesto generale sempre più povero di risorse pubbliche, il settore della formazione, sostenuto dalle risorse europee, non manca di fondi: vanno usati bene, in maniera utile, mirata ed efficace.

Opera di controllo
Per risolvere il problema della attendibilità dei fabbisogni formativi occorre mettere in campo strumenti di controllo sull’operato dei soggetti che hanno il compito di analizzare i fabbisogni stessi, confrontando analisi svolte a più livelli: regionale, provinciale e camerale. Deve risultare sempre più evidente e controllato che la formazione venga attuata per le effettive esigenze dei beneficiari e non per logiche legate alla specializzazione e ad esigenze degli Enti formativi. Formazione non per gli Enti formativi ma per creare professionalità.

Cambiare in provincia
Il tradizionale sistema di formazione consolidato in provincia va cambiato e rinnovato affinché migliori l’effettiva capacità di incremento delle competenze, l’utilità per il territorio e per l’impresa, l’efficacia, il rapporto tra spesa e resa. Il sistema di istruzione e formazione deve adattarsi ai bisogni individuali e ai fabbisogni formativi e occupazionali espressi dal territorio, e rafforzare l’integrazione con il mercato del lavoro. Vanno pensati piani di ricollocazione per i cassaintegrati, progetti mirati di incrocio domanda/offerta a occupazione garantita, per un nuovo approccio al mercato del lavoro, non più di attesa.

Flessibilità non è precarietà
Oggi flessibilità non deve significare precarietà. Il lavoro va creato e cercato anche inventando nuove frontiere e nuove strategie per incentivare la creazione di ditte, società e cooperative, momenti di cooperazione tra aziende, tra Enti e aziende ma anche tra lavoratori, tra disoccupati che possano mettersi insieme e pensare alla creazione di opportunità di lavoro. La Provincia deve finanziare il possibile e ciò che merita di essere finanziato, incentivando correlazioni, sperimentando interventi nuovi e alternativi.

Formazione dei giovani: gli indirizzi del Piano Provinciale

La Provincia pone una particolare attenzione riguardo alla formazione professionale dei giovani, in quanto questi sono il futuro della nostra società. Oggi l’ingresso nel mercato del lavoro rappresenta un problema per i giovani che si evidenzia nella difficoltà di trovare una occupazione appena terminati gli studi, anche perché le loro esperienze sono limitate e di scarso valore pratico.
Per tali motivi è necessario che ci sia una migliore integrazione tra istruzione, formazione e mercato del lavoro. Il nuovo Piano Provinciale per agire in tale direzione ha individuato due percorsi da intraprendere.

Primo percorso
Occorre facilitare il periodo di transizione che intercorre dalla fine della scuola all’inizio del lavoro, per evitare i tempi lunghi che alimentano una allarmante disoccupazione intellettuale di lunga durata. Questo si può ottenere attraverso il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, nonché dei servizi di orientamento nelle scuole, nelle università, nei Ciof e negli Enti privati; incrementando le borse-lavoro e i tirocini formativi e verificandone l’effettività, la valenza formativa insieme con le garanzie e le opportunità occupazionali.

Secondo Percorso
Altro settore in cui si deve operare è nel rilancio della istruzione tecnico professionale per colmare la mancanza di tecnici e di figure professionali, di tipo intermedio e superiore, di cui c’è forte richiesta: è una opportunità sia per i giovani che per le imprese. Nelle nostre zone la ripresa non può prescindere dalla rinascita del manifatturiero e dei prodotti “Made in Italy”, storicamente collegati agli Istituti Tecnici. Sotto questo profilo saranno essenziali: adeguate attività di informazione e di orientamento; lavorare per migliorare Its, Ifts e anche i corsi di formazione e aggiornamento per le professioni tecniche, da svolgersi nei luoghi di lavoro e in ambiente lavorativo.

Ascolto e ricerca
In questa fase anche altri settori sono particolarmente strategici per la formazione, da quello sanitario, con la grande partita della riqualificazione degli Oss, all’emergenza della sicurezza sul lavoro che non si può affrontare alla radice senza una continua attività di informazione e formazione. Altre figure vanno individuate ascoltando gli attori del territorio e svolgendo serie e professionali ricerche sui fabbisogni formativi e occupazionali che indirizzino la programmazione.

Target deboli
Occorre, inoltre, passando attraverso la realizzazione di specifici interventi, porre una maggiore attenzione a target particolarmente deboli quali: le donne (riducendo le disparità di genere); gli immigrati (favorendo il processo della loro integrazione sociale); gli svantaggiati in generale (consentendogli il raggiungimento di titoli e, nel contempo, migliorando le loro competenze attraverso azioni formative anche personalizzate).

Nuove tecnologie
Un importante contributo potrà essere dato dall’applicazione delle nuove tecnologie alla formazione, con la creazione, il potenziamento e l’utilizzo di Fad e di tecnologie e-learning. Una crisi senza precedenti presuppone risposte senza precedenti, non basate sulla gestione dell’ordinario e utilizzando strumenti ordinari. Per cui c’è bisogno di risposte straordinarie e di un impiego di risorse, che non siano solamente economiche, ma che riguardino soprattutto ingegno e creatività.

lunedì, maggio 31, 2010

Artigianato: una nuova rivalutazione


di Nazzarena Luchetti

Bisogna ripartire dal “saper fare”, dalle forme di manualità che personalizzano i prodotti rendendoli meno anonimi e omologati, da una maggiore presa di coscienza dell’aspetto ecologico, in altre parole va rivalutata l’importanza delle qualità artigianali dell’oggetto prodotto. Non è un caso che le grandi firme della moda come Vuitton e Gucci nelle campagne pubblicitarie 2010 evocano l’importanza degli artigiani come figure insostituibili per la creazione dei loro prodotti.

Maestri artigiani
Il termine “maestria”, con il suo rimando ai maestri artigiani, indica un impulso umano fondamentale: il desiderio di svolgere bene un lavoro. Può sembrare paradossale ma la globalizzazione non si sta rivelando l’Eldorado che tutti credevano, diventa quindi fondamentale rivolgersi al nostro “particolare”, all’abilità di fabbricare bene le cose, dove le capacità si fondano sulla pratica, e dove la motivazione conta al pari del talento. Le Marche è una delle regioni con la più alta vocazione artigiana. Ma la consapevolezza da sola non basta: dobbiamo ritornare a sostenere la forza della produzione artigianale e a trasmettere quest’arte antica per farla diventare una opportunità occupazionale. Le caratteristiche che oggi si richiedono all’artigiano sono sostanzialmente due:
1- la tradizione e l’uso delle nuove tecnologie devono convivere compatibilmente;
2- le reti artigiane devono sapersi inserire in reti produttive facendo parte di un processo produttivo più ampio, dove l’artigiano personalizza gli oggetti realizzati con sistemi industriali standard.

La Provincia, interlocutore privilegiato
La marcata matrice individualista, il “fare tutto da sé” dell’artigiano, da sola non è più un modello vincente. Occorre un nuovo modus operandi: fare squadra diventa determinante per essere più forti nell’ottenere risorse ed essere più competitivi sul mercato mantenendo comunque salda la propria unicità che caratterizza la produzione di ogni singola azienda artigiana. La Provincia può rappresentare l’interlocutore privilegiato nel facilitare la creazione di una rete che consideri le varie specificità delle produzioni territoriali. Va quindi promossa una concertazione territoriale che si confronti, insieme con le botteghe artigiane, su mercati, posti di lavoro e produzione. Con una premessa: evitare i tempi lunghi della burocrazia che frenano lo sviluppo.

Ricambio generazionale
Si ripete da tempo che il Made in Italy salverà la nostra economia ma per farlo occorre un rilancio delle risorse umane: “E’ necessario infatti risolvere i problemi connessi al ricambio generazionale – precisa Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato – per garantire un futuro competitivo”. Per questo la nuova norma del collegato lavoro 2010 sull’introduzione dell’apprendistato a 15 anni è importante (Art.48, comma 8: sarà possibile assolvere all’ultimo anno di istruzione attraverso contratti di apprendistato).

Visione distorta
I giovani hanno una visione distorta dell’artigiano frutto di una eredità culturale: per diverse generazioni si è cercato di allontanare i figli dai mestieri manuali; lo stesso artigiano negli anni passati ha sottostimato il valore del suo lavoro spingendo i figli verso la laurea per migliorare la loro condizione, con il risultato che un lavoro di pregio come quello dell’artigiano non ha più addetti e ci si ritrova con tanti giovani, magari con laurea, a cui l’attuale realtà occupazionale non riesce a dare una risposta. Secondo i dati Istat, nel 2009 ci sono state figure professionali difficili da reperire sul mercato. Lo scorso anno le aziende artigiane hanno faticato a trovare 23.470 professionisti su tutto il territorio nazionale, che rispondessero alle caratteristiche richieste. A scarseggiare sono gli artigiani specializzati, le figure tecniche e d’alto profilo capaci di fornire valore aggiunto alle aziende.

Forte richiesta di artigiani
C’è molta richiesta di falegnami, come conferma Cesare Latini, titolare della “Val di Chienti”, ma i giovani non accettano questo genere di mestiere perché lo considerano poco attraente. Sono molti i posti disponibili che non si riesce a coprire e sono quelli che richiedono un mestiere, una professionalità frutto di formazione e sacrificio da impostare già in età adolescenziale, una disponibilità che pochi oggi sono disposti a dare. Si preferisce fare la fila per un posto al call center piuttosto che imparare un mestiere più gratificante, che favorisce un reddito magari più elevato. Non si discute che il “fare bottega” può essere faticoso, perché apprendere bene un mestiere è un processo lento ma i dati dicono anche come il 70% dei giovani che svolgono l’apprendistato presso gli artigiani vengano poi assunti a tempo indeterminato. Alla luce di questa analisi, la rivalutazione dell’artigianato passa attraverso la combinazione di diversi fattori.

Valorizzazione della professione
Valorizzare il ruolo professionale di tanti artigiani come classe creativa, attraverso la promozione dei loro prodotti in quanto patrimonio prezioso per il nostro territorio, sia a livello occupazionale che turistico: questo vuol dire favorire workshop formativi per le imprese artigiane che si dedicano alla lavorazione della ceramica, del legno, degli argenti, dei metalli. Nonostante la qualità dei prodotti, le aziende fanno fatica a farsi conoscere, soprattutto a causa degli alti costi della promozione. Spesso infatti le aziende artigiane sono composte da poche persone, il titolare e alcuni dipendenti, e non possono permettersi di partecipare alle fiere, non solo per il costo di allestimento degli stand, ma per mancanza di tempo, in quanto completamente impegnati a soddisfare gli ordini. Problema che potrebbe essere risolto se le Istituzioni mettessero in campo iniziative per facilitare la partecipazione a eventi e fiere. L’Associazione artigiani della Lombardia, a esempio, ha erogato dei “buoni spesa” destinati alle aziende artigiane che si sono distinte per eventuali meriti o particolari progetti innovativi. Molte imprese hanno poi utilizzato questi buoni per la formazione di personale e per innovazioni tecnologiche.

Apertura nuove imprese
L’apertura di nuove imprese passa attraverso la promozione della cultura dei vecchi mestieri che producono cose belle e “ben fatte”, distinte dai prodotti massificati della produzione seriale. Quando si parla di “centralità del laboratorio”, si fa appello alla creatività e al talento dei giovani per promuovere quella bravura che non dipende solo dalla manualità ma da una conoscenza spesso implicita e non facilmente codificabile perché i “trucchi del mestiere” si trasmettono attraverso l’attenta osservazione di chi insegna il mestiere. E poi la scuola che ricopre un ruolo fondamentale nel rilevare il talento negli studenti: la volontà di fare va stimolata e premiata. Se ciò non avvenisse si bloccherebbe non solo la crescita del singolo ma di tutto un sistema.

Innovazione: rapporto banca/impresa
Facilitare l’innovazione delle aziende puntando su l’e-commerce. I giovani con la conoscenza che hanno delle tecnologie sono fondamentali per diffondere dinamiche innovative facendo da ponte tra tradizione e progresso. Va semplificato il rapporto tra le imprese e il settore bancario: la maggior parte delle aziende che si indebitano lo fa proprio per innovare.

Artigianato e centri storici
Lo sviluppo e la rivalutazione delle botteghe dell’artigianato deve essere legato alle risorse del nostro territorio soprattutto con la rivalutazione dei centri storici. La qualità medio-alta dei prodotti delle botteghe artigiane consentirebbe di (ri)animare il centro delle città aggiungendo valore a un patrimonio di tradizione secolare storica e culturale. Ciò si presenterebbe come una alternativa ai centri commerciali delle periferie, che attirano consumatori con prodotti a costi più contenuti. Valorizzando l’artigianato, si contribuisce alla tutela di botteghe che hanno poca visibilità, nonostante l’eccellenza del prodotto, e contemporaneamente si attua una politica di recupero e di valorizzazione dei centri storici. La Carta Internazionale dell’Artigianato Artistico, che è stata sottoscritta il 26 aprile a Firenze, con la firma del presidente di Confartigianato Imprese Natalino Guerrini, va in tale senso con lo scopo di incrementare piani di sviluppo e individuare politiche europee a sostegno del settore.

giovedì, maggio 27, 2010

Politiche attive per il lavoro. Obiettivi primari: incrementare l'occupazione, ridurre la disoccupazione, favorire le pari opportunità


GLI OBIETTIVI
L’Amministrazione provinciale ha come obiettivi primari incrementare l’occupazione, favorire il reinserimento di inattivi e disoccupati, ridurre il tasso di disoccupazione giovanile e favorire le pari opportunità. Ulteriori finalità sono il sostegno alle imprese attraverso la riorganizzazione e la ristrutturazione aziendale, il sostegno per la creazione di nuove imprese e per favorire il ricambio generazionale. Poi, considerati i crescenti livelli di competizione globale, è necessario sostenere e promuovere la competitività del sistema produttivo adottando misure di innovazione soprattutto nell’organizzazione del lavoro.

LA RETE
La crisi ancora in atto impone il conseguimento di una maggiore produttività e di più qualità nei prodotti, facendo salve le caratteristiche delle filiere, segno distintivo del Made in Italy. Ecco allora la necessità di far crescere l’interdipendenza tra imprese usando nuove tecnologie e nuovi modelli organizzativi: creare le reti d’impresa. La “rete” laddove le imprese sono per lo più piccole e medie serve a dare più “spessore”, per superare i vincoli della dimensione senza perdere le qualità tipiche del sistema produttivo quali la specializzazione, la flessibilità e la capacità di adattamento ai mercati.

LA POLITICA
Il tema del lavoro assumerà nelle politiche di governo dell’Amministrazione provinciale una centralità tesa al raggiungimento di più obiettivi per sostenere l’occupazione con azioni finalizzate ad assicurare la piena fruizione dei diritti dei lavoratori e in grado di accompagnare i cittadini nella loro vita formativa e professionale.

Commissione provinciale del lavoro
La commissione provinciale del lavoro non va più usata solo come organo tecnico ma attraverso di essa tutti gli attori del mercato del lavoro s’incontrano e decidono su linee politiche e programmatiche.

Piani di ricollocazione
Supportare i lavoratori licenziati con l’adozione di concreti piani di ricollocazione in cui siano previsti incentivi economici alle imprese per favorire la stabilizzazione del personale precario..

Valorizzazione d’impresa
Valorizzare l’impresa non solo come luogo di lavoro finalizzato allo stipendio ma anche come luogo dove si realizzano i desideri personali, dove le persone si confrontano e partecipano agli obiettivi comuni.

Autoimprenditorialita’
Sostenere l’autoimprenditorialità con la formazione specialistica, attenti ai rapidi mutamenti del mondo per adeguarsi con nuove strategie alle richieste di alternative, di diversificazioni settoriali del mercato.

Personale eccedente
Nel trattamento del personale eccedente delle aziende in crisi valorizzare il ruolo delle agenzie private per l’impiego, garantendo regia e coordinamento di una rete di servizi per l’impiego pubblico/privata.

Tecnologie informative
Potenziare l’uso delle tecnologie informative per rendere più accessibili i servizi all’utenza, per favorire la creazione di reti, la loro interconnessione, il passaggio delle informazioni in tempo reale e il controllo della loro attendibilità per un uso più corretto.

Andrea Blarasin, Assessore

"Serve un riequilibrio tra le provincie"

LA PROVINCIA di Macerata ha un ruolo importante nelle politiche occupazionali e la Regione deve avere come obiettivo il (ri)-equilibrio dei territori che equivale a un’equa considerazione di tutte le provincie marchigiane senza privilegiarne alcune rispetto ad altre”.
Con queste parole l’assessore Andrea Blarasin ha cominciato il suo intervento durante l’incontro con l’assessore regionale Marco Luchetti sui temi del lavoro e della scuola da affrontare contro la crisi. Durante l’incontro Blarasin ha poi ricordato come la Regione abbia modificato a proprio vantaggio le percentuali di distribuzione dei fondi FSE penalizzando così le Provincie. La quota del finanziamento comunitario, infatti, è stata portata dal 25% al 35% delle risorse per la Regione, comprimendo di conseguenza la parte economica provinciale al 65%. “Sottrarre risorse economiche alle Provincie - spiega l’assessore - vuol dire rendere meno incisivi gli interventi e penalizzare i territori che vedranno così ridotti gli interventi finalizzati a sostenere lo sviluppo e a contrastare la disoccupazione”. Blarasin ha poi sostenuto l’importanza che la Commissione provinciale e regionale del Lavoro torni ad avere un ruolo politico determinante come strumento di concertazione. E’ importante non solo una visione comune tra i membri delle varie categorie istituzionali ma una fattiva collaborazione fatta da scelte coerenti in accordo con quanto stabilito negli incontri. L’assessore, a questo proposito, sottolinea l’importanza di incontri periodici, con finalità sia politiche che tecniche, che attestino piena sintonia e comunità d’intenti tra la Commissione regionale e quella provinciale. Suggerimento che è stato accolto dall’assessore regionale Luchetti che ha fissato subito due incontri per i prossimi primo e 3 di giugno.

tratto da "Il Resto del Carlino" del 27/05/2010

martedì, maggio 25, 2010

Macerata - Blarasin: Cantiere Didattico

In prima linea per la sicurezza sul lavoro: centoventi ragazzi parteciperanno alla seconda edizione del cantiere didattico


di Chiara Sentimenti

Hanno partecipato a incontri e seminari per discutere di sicurezza, ora potranno andare sul campo e verificare in prima persona che non si tratta solo di chiacchiere. Centoventi ragazzi dell'ultimo anno degli istituti pre Geometri di Macerata e Camerino parteciperanno giovedì mattina alla seconda edizione del Cantiere didattico, l'iniziativa per diffondere la cultura della sicurezza, ideata dalla Direzione provinciale del lavoro e realizzata in collaborazione con le Zone territoriali 9 e 10 dell'Asur, la Provincia, il patrocinio della Prefettura.

Una giornata in cui gli strumenti potranno visitare un cantiere in piena attività, quello che sta realizzando la palazzina alloggi del comando dei carabinieri di Tolentino, per toccare con mano l'organizzazione, i dispositivi di protezione individuale, le principali macchine e tutto quanto gira intorno alla questione sicurezza. "La nostra missione - ha detto Pierluigi Rausei a capo della Direzione provinciale del lavoro - è quella di dare sempre di più al territorio e con questa iniziativa, unica nel suo genere in Italia, crediamo di aver fornito ai ragazzi un nuovo strumento di crescita che punta sulla sicurezza come percorso di vita e non più unicamente come didattica". Non nasconde la soddisfazione e la valenza formativa del progetto il preside dell'istituto Antinori di Camerino, Enzo Bonacucina. "La scuola oramai è abbondata a se stessa, forse non interessa più nemmeno alle famiglie - ha detto - e trovare degli enti che, invece, vedono in noi un veicolo non solo di formazione ma anche di prevenzione, mi lascia senza parole".

Ha sottolineato l'importanza del raccordo tra i vari enti l'assessore provinciale Andrea Blarasin. "E' un metodo di lavoro che dovrebbe essere usato più spesso anche per altre iniziative" ha detto e, parlando dei ragazzi coinvolti, ha ribadito come questa iniziativa "servirà per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e alle sue regole che spesso vengono vissute come distanti e imposte dall'alto". Un progetto che darà, quindi, ai geometri di domani un modello di prevenzione rispetto ai singoli rischi valutabili nel cantiere. Un'idea di non secondaria importanza, soprattutto se riletta alla luce degli ultimi dati relativi alle ispezioni effettuate dalla Direzione provinciale del lavoro nei cantieri da gennaio ad aprile 2010. Dai non ancora confortanti che testimoniano come prevenzione e sicurezza sono ancora due questioni sottovalutate: 498 le ispezioni effettuate, di cui in 283 (il 56%) è stato riscontrato almeno un illecito. Oltre 1500 le posizioni lavorative sottoposte a verifica, di cui 218 irregolari (il 14,20%), 96 i lavoratori totalmente in nero e 15 quelli clandestini. Le somme riscosse per il totale delle violazioni riscontrate, penali e amministrative, è pari oltre 377mila euro.

Tratto da "Il Resto del Carlino" del 25/05/2010

Piano Provinciale 2010 - 2011


Linee di sviluppo

In conformità con gli indirizzi europei e nazionali si possono indicare tre linee di sviluppo nel Piano provinciale del biennio 2010-2011:

1 – il lavoro deve essere considerato parte essenziale di tutto il percorso educativo della persona;
2 – l’impresa e l’ambiente produttivo sono il contesto più idoneo per lo sviluppo della professionalità;
3 – la certificazione formale (attestato) deve interessare la reale verifica di conoscenze, competenze ed esperienze, a prescindere da corsi, ore e materie frequentate. Piuttosto che concentrarsi sui fattori burocratici dei percorsi formativi (durata, procedure, ecc.) l’attenzione deve essere diretta alle conoscenze, competenze e abilità acquisite che si è in grado di dimostrare.

Risorse disponibili

Asse I : 7.980.565,66 €
Asse II : 4.547.999,00 €
Asse III : 2.019.163,59 €
Asse IV : 2.297.027,55 €
Asse VI : 414.259,85 €

Totale : 17.259.015,65 €

Il contesto della Provincia di Macerata: Analisi Swot

Dai dati dell’Analisi Swot risulta che, allo stato attuale, nel territorio maceratese non ci sono gravi tensioni occupazionali, anche se la situazione risulta sicuramente preoccupante. Alcuni parametri, comunque, sono lontani dai limiti fissati a livello europeo.

Opportunità
1 – forte possibilità di crescita nei settori alternativi al manifatturiero, quali turismo, energia, terziario, tutela ambientale;
2 – numero dei laureati in sensibile aumento;
3 – elevato livello di scolarizzazione della popolazione;
4 – costante crescita dell’utilizzo degli stage ai fini della conoscenza e della successiva assunzione;

Minacce
1 – elevata specializzazione produttiva dell’industria manifatturiera in settori esposti alla concorrenza;
2 – flessione del 27,6% della richiesta di laureati a fronte di un aumento del dato nazionale;
3 – tassi di mortalità delle piccole e medie industrie locali potenzialmente elevati, legati nel prossimo futuro a problemi connessi con il ricambio generazionale;
4 – aumento delle assunzioni a tempo determinato;
5 – ruolo dei Ciof marginale nelle modalità di assunzione;

Punti di forza
1 – tasso di occupazione complessiva superiore al dato nazionale;
2 – tasso di disoccupazione femminile al minimo storico, inferiore sia al dato nazionale che europeo;
3 – tasso di disoccupazione maschile inferiore sia al dato nazionale che europeo;
4 – previsione di assunzione delle imprese maceratesi più elevata rispetto al dato regionale e nazionale;

Punti di debolezza
1 – tasso complessivo di occupazione inferiore rispetto al dato europeo;
2 – tasso di occupazione maschile in calo;
3 – saldo occupazionale negativo con aumento della mobilità e riduzione delle assunzioni;
4 – indebolimento del sistema produttivo: saldo negativo per l’aumento delle cessazioni e per le riduzioni delle iscrizioni di nuove imprese.

venerdì, maggio 21, 2010

Piano provinciale del Lavoro: la soddisfazione di Blarasin

Varato il nuovo Piano Provinciale per la Formazione Professionale e per le Politiche del Lavoro per il quale sono state messe a disposizione anticipazioni per oltre 17 milioni di euro, derivanti dal Fondo Sociale Europeo (Fse) e da suddividere tra le iniziative previste per i sei Assi di sviluppo finalizzate al superamento delle criticità del territorio.
“E’ motivo di soddisfazione e politicamente rilevante – fa presente l’Assessore Andrea Blarasin – che il nuovo Piano sia stato approvato all’unanimità, con una sola astensione e con l’apprezzamento dell’opposizione. Abbiamo agito con un metodo partecipato, predisponendo tutta una serie d’incontri per conoscere, analizzare e venire incontro alle esigenze del territorio”.
Il Piano Strategico biennale guarda al futuro, in una ottica di rilancio a medio-lungo termine, con un potenziamento del concetto di rete e di sistema da attuare tra tutti gli attori istituzionali, datoriali, sociali, i Ciof, le Agenzie per il lavoro, gli Enti formatori, le Università. La provincia maceratese presenta diverse opportunità da sfruttare tra cui una forte possibilità di crescita in settori quali turismo, energia, terziario e tutela ambientale; un numero di laureati in sensibile aumento e un elevato livello di scolarizzazione della popolazione; c’è anche una crescita costante dell’uso degli stage ai fini della conoscenza e della successiva assunzione.
Tra i punti di forza del nostro territorio abbiamo un tasso di occupazione complessiva superiore al dato nazionale, un tasso di disoccupazione femminile al minimo storico, inferiore sia alla media italiana che a quella europea, un tasso di disoccupazione maschile più basso sia del nazionale che dell’europeo. Entrando nel dettaglio il Piano prevede tra l’altro azioni formative, incentivi per la creazione di nuove imprese, voucher formativi, progetti integrati a sostegno della conciliazione vita/lavoro, consulenze e analisi aziendali per l’innovazione, azioni di politiche attive per gli ammortizzatori sociali in deroga, azioni riguardanti i Ciof per migliorare l’accesso al mercato del lavoro, inclusione sociale delle persone svantaggiate e azioni contro le discriminazioni nel mercato del lavoro, innalzamento della qualità delle risorse umane. Il Piano è stato concepito anticipando quelle che saranno le strategie dell’Unione Europea dopo il 2013, che prevedono la istituzione di macro aree, dove verranno riconosciuti i progetti di qualità, capaci di interagire con gli altri territori.

tratto dal sito di Cronache Maceratesi il 21/05/2010

sabato, maggio 15, 2010

Fondo Sociale Europeo: sostegno alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro

Gli obiettivi
Le attività portate avanti in materia di Formazione Professionale e di Politiche per il Lavoro sono sostenute in maniera preponderante, sia a livello regionale che provinciale, dalle risorse attivate dal Fse (Fondo Sociale Europeo). Questo è uno dei fondi strutturali europei, uno strumento strategico e finanziario della politica regionale con la quale l’Unione Europea intende rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale riducendo le disparità di sviluppo fra le regioni e gli Stati membri. Con la programmazione 2007-2013 il Fse ha come obiettivi il conseguimento della piena occupazione, il miglioramento della qualità e della produttività del lavoro, la promozione dell’integrazione sociale e la valorizzazione delle risorse umane. Il nuovo regolamento per la gestione del Fse sottolinea principi di equità e di integrazione sociale, attraverso la promozione di misure finalizzate a favorire la parità di genere e le pari opportunità.

Priorità d’intervento
1 – Adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori;
2 – miglioramento dell’accesso all’occupazione e inserimento sostenibile nel mercato del lavoro;
3 – inclusione sociale delle persone svantaggiate e lotta alla discriminazione nel mondo del lavoro;
4 – potenziamento del capitale umano;
5 – partenariati e patti per la promozione delle rifor-me e dell’inclusione nel mondo del lavoro.

POR Marche: Programmi Operativi Regionali

Il regolamento di gestione del Fse prevede che questo operi attraverso Programmi Operativi Regionali (Por). Questi, per ciascun territorio, individuano le attività più rispondenti al superamento delle criticità. Gli interventi si sviluppano in sei assi finalizzati al raggiungimento di obiettivi sia globali che specifici.

Asse 1 – Adattabilità
Accrescere l’adattabilità di lavoratori, imprese e imprenditori; sviluppare i sistemi di formazione continua e di sostegno all’adattabilità dei lavoratori; favorire l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro; sviluppare politiche e servizi per anticipazione e gestione dei cambiamenti; promuovere competitività e imprenditorialità.

Asse 2 – Occupabilità
Ampliare la partecipazione e l’accessibilità al mercato del lavoro e migliorare la crescita sostenibile dell’occupazione; aumentare efficienza, efficacia e qualità delle Istituzioni del mercato del lavoro; attuare politiche del lavoro attive e preventive, attenti ai migranti nel mercato del lavoro, all’invecchiamento attivo, al lavoro autonomo e all’avvio d’imprese; migliorare l’accesso delle donne all’occupazione e ridurre le disparità di genere.

Asse 3 – Inclusione sociale
Potenziare l’inclusione sociale delle persone svantaggiate e combattere le discriminazioni sul lavoro, sviluppando percorsi integrativi e migliorando l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati.

Asse 4 – Capitale umano
Alzare la qualità delle risorse umane e l’efficacia del sistema di istruzione e formazione; rafforzare la competitività attraverso la conoscenza. Elaborazione e introduzione delle riforme dei sistemi d’istruzione, formazione e lavoro per migliorarne l’integrazione e sviluppare l’occupabilità, con particolare attenzione all’orientamento. Aumentare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l’arco della vita e innalzare i livelli di apprendimento e di conoscenza. Creare reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale, attenti alla promozione della ricerca e dell’innovazione.

Asse 5 – Transnazionalità, interregionalità
Ampliare e rafforzare la rete nazionale e transnazionale di relazioni del sistema regionale di istruzione, formazione e lavoro, promuovendo la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale, con particolare attenzione allo scambio delle buone pratiche. Questo Asse è a completa titolarità della Regione Marche, che coinvolge di volta in volta le Province.

Asse 6 – Assistenza tecnica
Migliorare la governante e l’attuazione del Programma Operativo, migliorandone l’efficacia e l’efficienza con azioni di supporto.

venerdì, maggio 14, 2010

Collegato Lavoro. La nuova riforma del lavoro collegata alla Finanziaria 2010

La nuova Riforma del Lavoro, o “Collegato Lavoro”, relativo alla Finanziaria 2010, contiene diverse novità che ridisegna per diversi aspetti il quadro normativo di numerosi istituti contrattuali e del lavoro. Vengono perfezionate alcune regole in materia di accesso ispettivo e potere di diffida. Vengono riformati importanti istituti che disciplinano le controversie di lavoro come la conciliazione, la certificazione e l’arbitrato. Le modifiche riguardano anche le disposizioni in materia di licenziamenti e cessazione dei rapporti di lavoro. Cambia inoltre la disciplina sanzionatoria in materia di orario e vengono introdotte nuove misure contro il lavoro sommerso. Novità anche in materia di permessi, congedi e aspettative, certificati di malattia. Alcune modifiche riguardano poi la “legge Biagi”, in particolare la disciplina dell’apprendistato che permetterà di assolvere agli obblighi scolastici. La nuova disciplina potenzia i controlli per evitare frodi contributive e viene affrontato il problema delle competenze in materia di sicurezza del lavoro.

Ecco una sintesi delle principali novità del Pacchetto Lavoro introdotto con la nuova riforma.

Articolo 1 - Revisione della disciplina in tema di lavori usuranti che prevede norme di favore per i lavoratori che hanno svolto lavori usuranti.

Articolo 4 - Nuovo regime sanzionatorio per il lavoro sommerso. Viene ridefinito il campo di applicazione della maxi-sanzione per lavoro nero. Prevista una riduzione delle sanzioni per i soggetti che, dopo aver usufruito di lavoro irregolare, abbiano successivamente regolarizzato il lavoratore in tal modo impiegato.

Articolo 7 - Nuovo regime sanzionatorio per l’orario di lavoro. Le novità riguardano le violazioni relative alla durata massima dell’orario settimanale, il riposo settimanale, le ferie annuali, il riposo giornaliero.

Articolo 18 - Aspettativa. E’ prevista la possibilità per i dipendenti pubblici di essere collocati in aspettativa non retribuita per un anno anche per avviare attività professionali e imprenditoriali.

Articolo 23 - Riorganizzazione della normativa in materia di Delega al Governo per congedi, aspettativa e permessi spettanti ai lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che privato.

Articolo 24 - Permessi per l’assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità e vengono delineati i potenziali beneficiari del permesso di tre giorni mensili retribuiti.

Articolo 25 - Certificati di malattia. A decorrere dal 1° gennaio 2010, è introdotto il sistema di trasmissione della documentazione della malattia per via telematica.

Articolo 30 - Certificazione contratti di lavoro. Le modifiche hanno l’intento di dare maggiore slancio all’istituto di certificazione dei contratti di lavoro per un corretto inquadramento del rapporto con clausole compromissorie al contratto di lavoro, al fine di evitare possibili liti future.

Articolo 31 - Le nuove procedure di conciliazione e arbitrato. Lavoratore e datore di lavoro, al momento della stipula del contratto, possono decidere di affidare eventuali controversie lavorative a un arbitrato, invece che al giudice del lavoro.

Articolo 32L’impugnazione dei licenziamenti perde di efficacia se il ricorso non è depositato in tribunale, o non è comunicata alla controparte la richiesta di tentativo di conciliazione o arbitrato, entro 180 giorni dalla data del deposito del ricorso nella cancelleria o, dalla comunicazione alla controparte della richiesta di tentativo della conciliazione. Resta fermo l’obbligo, per il lavoratore licenziato, di impugnazione del licenziamento entro 60 giorni dalla sua comunicazione, ma nei successivi 180 giorni il lavoratore ha l’onere di proporre ricorso davanti al giudice del lavoro (altrimenti decade l’azione).

Articoli 33 - Il nuovo processo ispettivo. Particolare attenzione viene posta sul verbale ispettivo di primo accesso che diventa determinante per la stesura del verbale conclusivo.

Articolo 35 - Indennizzi per cessazione di attività commerciale o aziende in crisi.

Articolo 36 - Interventi di formazione professionale per sostenere il reddito dei lavoratori disoccupati o a rischio di esclusione dal mercato del lavoro.

Articolo 38 - Conciliazione monocratica. Il relativo verbale è dichiarato esecutivo con decreto dal giudice competente, su istanza della parte interessata.

Articolo 39 - Omesso versamento delle ritenute previdenziali: reato anche per il committente.

Articoli 40, 45 - Disposizioni in materia di contribuzione figurativa e per periodi di malattia.

Articolo 46 - Deleghe in materia di riforma del welfare: il Governo, entro trentasei mesi dalla entrata in vigore della legge, dovrà revisionare la disciplina degli ammortizzatori sociali, del servizio per l’impiego, incentivi all’occupazione, all’apprendistato e all’occupazione femminile.

Articolo 48 - Novità per le tipologie contrattuali di lavoro: ritorna lo staff leasing, ovvero il contratto di somministrazione. Apprendisti a 15 anni. Sarà possibile assolvere all’ultimo anno di obbligo di istruzione attraverso contratti di apprendistato.

Articolo 50 - Altre novità riguardano le collaborazioni coordinate e continuative. In caso di trasformazione del contratto a tempo determinato in assunzione a tempo indeterminato, il datore di lavoro è tenuto solo a indennizzare il prestatore di lavoro con un’indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di 6 mensilità di retribuzione.

lunedì, maggio 10, 2010

Paolo Raschioni. Quando la passione si trasforma in mestiere:"La Fioreria dei Monti Azzurri"


di Nazzarena Luchetti

Quando si visitano officine e botteghe capita di trovare veri tesori di tradizioni e competenze di cui gli stessi artefici non sono del tutto consapevoli. E capita di trovare la persona che meno ti aspetti in una falegnameria: un ragazzo di 23 anni chino a levigare un pezzo di legno. E’ Paolo Raschioni, titolare de “La Fioriera dei Monti Azzurri”, azienda artigiana che produce fioriere e soluzioni d’arredo con tronchetti in legno di castagno lavorati interamente a mano.
Paolo non ha ereditato nessuna azienda di famiglia, ha creato una impresa artigiana dal niente, seguendo solo un’idea e l’idea è diventata realtà. La storia di Paolo è un esempio per tutti i giovani che credono in qualcosa, che non si affidano alla sorte per decidere il proprio futuro: semplicemente lo sognano e con determinazione lo realizzano, perché non c’è potere più grande della volontà. Ogni traguardo è il risultato di passione e perseveranza, la fortuna, se c’è, è quella che ti fa incontrare, durante il cammino, persone che credono in te e decidono di portare avanti insieme lo stesso progetto, anche quando la scuola non incoraggia a seguire le proprie inclinazioni. Paolo ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte “G.Cantalamessa” di Macerata e, terminata la scuola, nessun professore, accertata l’evidenza del talento di Paolo, ha pensato di segnalarlo a qualche azienda o avviarlo a un corso di formazione. Ma questa è un’altra storia. Paolo ha scelto e ha saputo presentare in maniera nuova e convincente un mestiere antico, quello del falegname, dove servono capacità manuali, pazienza, precisione e soprattutto passione. Passione per il legno che Paolo fin da bambino ha potuto sperimentare realizzando, all’età di 13 anni, un castello medievale alto tre metri, interamente in legno.
La singolarità de “La Fioriera dei Monti Azzurri” sta nell’usare, per la realizzazione dei prodotti, non il comune legno di pino ma il castagno cha vanta un maggior pregio e durata. Il legno viene dai castagni dei monti Sibillini, dai boschi di Sarnano o dalla zona della Salaria che va verso Ascoli, luoghi dove il castagno cresce in abbondanza. Il merito maggiore è quello di usare non alberi disboscati bensì le potature dei castagni, rami di varia grandezza che altrimenti andrebbero macerati o bruciati. Prima della richiesta di Paolo il legno di questi alberi veniva abbandonato o utilizzato solo per legna da ardere. I boscaioli infatti commercializzano solamente i tronchi di grosse dimensioni per l’edilizia. “La Fioriera dei Monti Azzurri” ha quindi incrementato il lavoro dei montanari, oggi divenuti esperti dei vari procedimenti di potatura idonei a soddisfare le esigenze dei Paolo.
L’azienda è completamente eco-sostenibile anche nell’impermeabilizzazione dei suoi prodotti: per proteggere gli oggetti da fattori esterni, si fa uso solo di sostanze naturali a differenza delle maggior parte delle produzioni seriali che, per l’impermeabilizzazione, subiscono trattamenti chimici come quello in autoclave che “uccidono” il legno. Precisa Paolo: “Il legno è materia viva, che può venire attaccato dai parassiti, si ammala e se i tronchi appoggiati al muro non venissero spostati spesso dalle loro posizioni originarie rischierebbero di atrofizzarsi, come un uomo che non cammina da tempo”. Il trattamento in autoclave, qui assolutamente bandito, rende l’oggetto in legno come svuotato dalla sua materia, in altre parole diventa simile a un pezzo di plastica. Paolo spiega la differenza tra una fioriera prodotta in serie e la fioriera da lui realizzata: “Usiamo il legno di castagno mentre i prodotti in serie vengono fatti in pino quando va bene, altrimenti viene usato il truciolare. Poi c’è la bellezza di possedere un oggetto unico, poiché ogni pezzo è fatto interamente a mano in tutte le fasi della lavorazione e il suo valore è accresciuto anche dai piccoli difetti che sono lì per attestarne l’autenticità”. Viene da chiedersi come mai un’azienda così virtuosa non abbia la meritata visibilità. “Non facciamo molta pubblicità – spiega Paolo – per mancanza di tempo e perché mancano le risorse umane ed economiche per partecipare alle fiere, alle quali farebbe seguito senza dubbio un notevole aumento della produzione”.
L’impresa sta crescendo solo con il passaparola e con la partecipazione a una sola fiera: “La Fiera del Verde” di Villa Potenza. In tutti i casi simili a questo degli incentivi mirati da parte delle Istituzioni non solo favorirebbero lo sviluppo di piccole aziende artigiane come quella di Paolo ma incoraggerebbero altri giovani ad aprire nuove imprese.

mercoledì, aprile 28, 2010

Si è svolto il convegno di Confartigianato Imprese Macerata: “Prospettive ed opportunità delle imprese dell’artigianato artistico”

Si è svolto lo scorso 13 marzo presso la Sala Consiliare Guizzardi della Camera di Commercio di Macerata il convegno dal titolo “Prospettive ed opportunità delle imprese dell’Artigianato Artistico”, organizzato da Confartigianato Imprese Macerata. Molti gli artigiani presenti all’evento, che è nato con l’intento di approfondire le prospettive e le opportunità proprie delle imprese di artigianato artistico del nostro territorio, e che ha visto la partecipazione dell’assessore provinciale al lavoro e alla formazione Andrea Blarasin, dell’assessore provinciale alle attività produttive Luigi Gagliardi, della dirigente del settore Industria – Artigianato Politiche Distrettuali e Infrastrutture della Regione Marche Carla Stramignoni, del prof. Luca Lanzaco dell’ente di ricerca Rf Sviluppo, e del Presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi. Ospite di Confartigianato è stato anche l’Istituto d’Arte di Macerata “Cantalamessa”.
Nel corso dell’evento sono stati presentati i risultati del progetto di ricerca realizzato dall’ente RF Sviluppo in collaborazione con Confartigianato Imprese Macerata, dal titolo “Dalla formazione “sommersa” alla formazione “in affiancamento”: percorsi formativi per la tutela e la diffusione dell’artigianato artistico”, uno studio imperniato sui processi di formazione sommersa che avvengono nelle “botteghe d’arte” della Provincia di Macerata. Un comparto, quelle delle impese di artigianato artistico, che è risultato dall’indagine come composto da 320 Aziende (dato riferito alle aziende iscritte alla sezione artigianato artistico dell’Albo Provinciale Imprese Artigiane di Macerata) su 11.754 aziende artigiane nella Provincia, con un peso pari al 2.7%.
Gli occupati nel settore sono invece risultati essere 1.046 (inclusi i titolari) sui circa 30.000 occupati nel settore artigiano della Provincia, con un peso pari al 3,5% . A livello dimensionale 236 aziende sono individuali, quindi composte dal solo titolare, 27 hanno da 1 a 3 collaboratori, 43 hanno da 4 a 19 collaboratori, e 14 sono composte da 20 persone in su compreso il titolare.
Sul versante della tipologia di lavorazione, 118 sono le aziende di restauro, 31 tessile e abbigliamento, 23 lavorazione ferro e metalli non ferrosi, 23 orafi e gioiellieri, 22 pelle, 20 legno e falegname, 18 vetro e ceramica, 8 marmo, 6 fotografi, 5 vimini, 4 tappezzeria, 3 calzature, 2 strumenti musicali, 1 legatoria, 16 appartenenti a settori ibridi.
Nel corso della relazione, attraverso dati ed informazioni emerse dalle interviste fatte ad un campione di imprese di artigianato artistico della Provincia di Macerata, sono stati inoltre esposti i canali attraverso cui vengono trasmesse le competenze professionali ed artistiche alle nuove generazioni, i problemi incontrati dalle imprese nello svolgimento di questa attività formativa, e i rapporti esistenti tra la formazione dei giovani e le prospettive di sviluppo dell’artigianato artistico nel territorio maceratese.
Difficoltà nell’accesso al credito e nel reperimento dei fondi, nella ricerca di personale e nel sostegno per l’inserimento di apprendisti che consentano la continuità dei mestieri, ed eccessiva burocrazia, sono risultate essere le problematiche più sentite dal settore. Settore che secondo Confartigianato “dev’essere valorizzato, sostenuto e protetto dal rischio di estinzione attraverso una sensibilizzazione degli Enti Locali finalizzata ad una maggiore concretezza degli interventi, attraverso la programmazione di eventi volti alla promozione di queste aziende, e non ultimo, tramite la valorizzazione della formazione attuata all’interno delle botteghe, che diventando così soggetti di alta formazione professionale, riescono a tramandare le importanti tradizioni che attraverso l’artigianato artistico identificano il nostro territorio”.
La dirigente della Regione marche Carla Stramignoni, ha poi illustrato la normativa della Regione Marche per l’artigianato artistico con particolare riferimento alla qualifica di maestro artigiano ed all’istruzione delle Botteghe scuola e bottega di artigianato d’arte previste dalla Legge Reginale 24 ottobre 2008, n. 29. Norme, ha sottolineato la dirigente – che diverranno operative entro la fine del 2010.
“L’importanza del sostegno alle imprese di artigianato artistico, settore prezioso per il suo valore didattico, storico e culturale – ha affermato l’assessore Blarasin – è legata alla valorizzazione dei centri storici, fondamentale di fronte alla concorrenza dei centri commerciali. Centri storici che devono diventare centri di shopping di qualità, supportati anche da una logica di rete commerciale. Come avvicinare i giovani alle botteghe? In questo l’alternanza scuola – lavoro è un progetto sicuramente valido, è necessario infatti che la scuola incentivi il recupero della storia del nostro territorio e favorisca l’ingresso dei giovani nelle botteghe, affinché conoscano il lavoro degli artigiani del settore ed apprezzino il fascino di questi mestieri ed i valori ad esso connessi.”
Al termine degli interventi si è poi aperto un dibattito che ha visto protagonisti gli artigiani del settore che hanno sollevato quesiti, problematiche ed illustrano le proprie esperienze professionali.
A trarre le conclusioni dell’evento è stato il Presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi: “In tempi di globalizzazione, il rischio di perdere le radici che ci legano al territorio, ad i suoi saperi ed alle sue bellezze è forte. I mestieri artistici sono invece l’ancora alla nostra storia e cultura. Un’ancora che non va perduta e che è tutt’uno con i prodotti che i nostri artigiani producono e vendono elevando il valore delle nostre eccellenze. In questo senso è fondamentale disegnare un processo di valorizzazione del settore da attuare in rete, e che abbia come obbiettivo primario la conoscenza di questi mestieri da parte dei giovani. Un’azione che implica la sensibilizzazione delle famiglie e la valorizzazione degli artigiani quali attori e protagonisti di un lavoro utile e ricco di significato.”

tratto da "Valore Impresa" n. 3 di Confartigianato Imprese Macerata, notiziario d'informazione e attualità per l'impresa di marzo/aprile 2010

martedì, aprile 27, 2010

La crisi ha colpito il lavoro al femminile


di Andrea Blarasin*

Dal confronto dei numeri del 2008 con quelli del 2009 si può osservare come la crisi economica abbia influito sul mondo del lavoro al femminile. Prima di tutto un dato essenziale, le assunzioni di donne nel 2008 erano oltre 32mila, nel 2009 sono scese a 27mila, per cui vanno a difendere anche le donne al lavoro i due recenti bandi provinciali contenenti agevolazioni finanziarie per la creazione di nuovi posti di lavoro (un intervento di 140mila euro) e per la loro stabilizzazione (altri 188mila euro). La crisi ha colpito duro e questo si evince anche dall’incidenza percentuale fra tutti i contratti stipulati: il 53% riguardante le donne nel 2008 è sceso al 51% nel 2009, segno che il lavoro femminile è stato più penalizzato di quello maschile. Le donne sono più richieste nelle collaborazioni (56%), nella formazione (69%) e nel lavoro domestico (86%) in cui incidono considerevolmente le cosiddette “badanti”; il gentil sesso è meno richiesto nel rapporto di apprendistato (41%), in quello flessibile (35%) e nei lavori a tempo indeterminato (46%). Un dato curioso è quello riguardante la provenienza delle lavoratrici, quelle di nazionalità italiana sono, naturalmente, la maggioranza (75,5% anche se in calo rispetto al 2008 quando erano il 78,5%), seguite da romene (8,5%), cinesi (2,1%), albanesi (1,6%), polacche (1,4%), ucraine (1,4%) e marocchine (0,9%).

* Assessore provinciale alla formazione e al lavoro

Tratto dal sito di Cronache Maceratesi il 27/04/2010

giovedì, aprile 22, 2010

Scontro Berlusconi-Fini: "Il Pdl deve restare unito"

In quello che era stato presentato come il "giorno della verità" all'interno del Pdl, va in scena il durissimo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Tra i due è rottura totale. Il premier ha praticamente dato lo "sfratto" all'ex leader di An dallo scranno di presidente della Camera : "Se vuoi fare politica lascia quel ruolo super partes" gli ha detto dal palco. "Sennò mi cacci?" è stata la replica di Fini, che a un certo punto si è addirittura alzato dalla prima fila per replicre al Presidente del Consiglio.
Cosa pensano gli esponenti del Pdl della nostra provincia su questo duello interno al Pdl?
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Andrea Blarasin (assessore provinciale): "Ieri sono stato a Roma, convocato da Alemanno e ci ha spiegato il suo tentativo di mediazione, lui è stato l'unico che ci ha provato. Ci sono dei problemi nel Pdl a livello nazionale e locale ma sono normali perchè è un partito giovane che deve affrontare tutti i congressi. Gli ultimi risultati danno ragione al Pdl, siamo in crescita in tutta Italia e non vedo il motivo di una scissione soprattutto se comporterà problemi politici e anche di Governo. Questo non significa che non vadano affrontati determinati temi, ciò deve portare a congressi territoriali e nazionali entro un anno, un anno e mezzo al massimo. Sono stato tra i primi a credere che il centrodestra dovesse riunirsi in un unico partito senza personalismi e divisioni e che il centro e la destra abbiano pari identità. L'auspicio è che anche Fini comprenda la necessità di non arrivare a uno strappo. Sì al dialogo al nostro interno ma no alle contrapposizioni".
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tratto dal sito di "Cronache Maceratesi" il 22/04/2010