mercoledì, giugno 09, 2010

Progetto Ulisse: le lingue si imparano al lavoro

Anche nel 2010 la Provincia di Macerata darà attuazione al “Progetto Ulisse”, che permette agli studenti di età compresa fra i 16 e i 18 anni frequentanti le scuole superiori di perfezionare lo studio di una lingua straniera (inglese, francese, tedesco o spagnolo) con soggiorni di due o tre settimane in Paesi europei.
Il Piano provinciale per la Formazione professionale e per le Politiche del Lavoro approvato recentemente dal Consiglio provinciale ha previsto, su proposta delle Giunta, di finanziare 180 borse di studio a tale scopo.
Il relativo bando pubblico per la selezione degli studenti destinatari dell’intervento – come hanno comunicato gli assessori Agostini (istruzione) e Blarasin (formazione professionale) con una lettera inviata ai Dirigenti scolastici – verrà pubblicato nei mesi di luglio e agosto e le borse di studio potranno essere utilizzate, presumibilmente, a settembre.

Tratto dal sito di "Vivere Civitanova" il 09/06/2010

martedì, giugno 08, 2010

"Serve un osservatorio di genere"

"Incoraggiare l'occupazione femminile, conciliando i tempi di vita e di lavoro, attraverso un modello locale (ma anche nazionale) di welfare familistico e comunitario: è questo lo spunto di riflessione che viene dall'associazione "Nuova Italia", sulle politiche per la famiglia e l'occupazione.

Uno spunto
che diventa una proposta concreta, diretta agli assessorati competenti di Provincia e Comune, perchè facciano nascere un osservatorio che analizzi, nel nostro territorio, le problematiche che le donne si trovano ad affrontare ogni giorno nel duplice ruolo di madri e lavoratrici. Essere donne, saper conciliare famiglia e lavoro: non si tratta di scegliere tra le più alternative ma di rappresentare una forza di sviluppo del tessuto sociale. Troppo spesso mancano, infatti, strutture adeguate che permettano di rendere compatibili l'impegno in famiglia con l'attività professionale e interventi che consentano di mettere al centro i bisogni reali delle persone e delle famiglie. Allo stesso tempo non è più rimandabile una riflessione da parte di pubblico e privato sul tema delle asimmetrie redistributive di genere.

E' infatti ormai accertata la presenza di differenziali tra uomini e donne nella valutazione e nella composizione (straordinari, benefit, premi di produzione) del sistema di carriera e di quello retributivo. Anche per questo, la nascita di un osservatorio, si rende indispensabile".

Sara Maccari
Presidente provinciale Associazione "Nuova Italia"

Tratto da il "Il Resto del Carlino" del 08/06/2010

venerdì, giugno 04, 2010

"Sinergie per far conoscere le opportunità formative"

La pubblicazione della guida realizzata dagli industriali sul sito dell'Amministrazione provinciale è solo uno dei segnali più evidenti della collaborazione tra queste due istituzioni. "E' bene unire le forze anche per informare le persone sulle opportunità che sono a loro disposizione - commenta l'assessore provinciale alle politiche del lavoro Andrea Blarasin, ricordando anche l'iniziativa di aprire Eures point all'interno degli Atenei di Camerino e Macerata, per far conoscere agli studenti le possibilità di lavoro e formazione all'estero. "Insieme a Confindustria stiamo lavorando anche su altre iniziative", anticipa Blarasin. Il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio è stato uno dei principi alla base dell'elaborazione del "Piano provinciale per la formazione professionale e per le politiche del lavoro" varato di recente. Per la sua attuazione sono state messe a disposizione antipazioni per oltre 17 milioni di euro, derivanti dal Fondo Sociale Europeo (Fse) e da suddividere tra le iniziative previste per sei Assi di sviluppo finalizzate al superamento delle criticità del territorio. Il Piano Strategico biennale guarda al futuro, con un potenziamento del concetto di rete e di sistema da attuare tra tutti gli attori istituzionali, datoriali, sociali, i Ciof, le Agenzie per il lavoro, gli Enti formativi, le Università. La provincia maceratese presenta diverse opportunità da sfruttare tra cui una forte possibilità di crescita in settori quali turismo, energia, terziario e tutela ambientale e un numero di laureati in aumento.

Tratto da il "Corriere Adriatico" il 04/06/2010

mercoledì, giugno 02, 2010

C'è anche Blarasin nell'associazione "Nuova Italia". Ecco il programma

E' nata anche a Macerata l'associazione "Nuova Italia", il gruppo fa riferimento alla destra sociale del sindaco di Roma Gianni Alemanno. A livello locale l'associazione è rappresentata da Andrea Blarasin (assessore provinciale al Lavoro) e dai consiglieri regionali Zinni, D'Anna e Natali. Lunedì sera si è svolto il primo incontro al quale hanno partecipato Sara Maccari (che è stata eletta presidente) e i consiglieri comunali Francesca D'Alessandro, Fabrizio Nascimbeni e Francesco Formentini. Per Blarasin "l'associazione è uno strumento anche per gettare nuove basi per il partito. Nuova Italia può e deve essere un collegamento per chi vuole impegnarsi in prima persona, al di là del momento elettorale, e per rilanciare un nuovo modo di fare politica, come punto di riferimento per tutti coloro che non si riconoscono nell'attuale maggioranza". L'associazione ha quindi definito le sue linee guida. "La prima - si legge in una nota - è a supporto dei consiglieri di minoranza, per creare un filo più diretto con gli elettori. La seconda è legata alle frazioni e ai quartieri, perchè l'attività consiliare (soprattutto ora che non esistono più le circoscrizioni) sappia dare risposte alle esigenze specifiche di aree della città differenti tra loro. L'ultima è l'apertura ai grandi temi di interesse nazionale e internazionale, per regalare a Macerata momenti di approfondimento culturale, politico ed economico".

Tratto da il "Resto del Carlino" del 02/06/2010

martedì, giugno 01, 2010

Associazione Nuova Italia: "Tre linee di azione per Macerata"

Tre linee di azione, quelle individuate ieri sera nell’incontro dedicato a Macerata dell’Associazione Nuova Italia, che fa capo a livello nazionale alla destra sociale di Alemanno e a livello provinciale ad Andrea Blarasin, rappresentata anche da tre consiglieri regionali (Zinni, D’Anna, Natali). Alla prima riunione, oltre ad Andrea Blarasin ed alla Presidente Provinciale dell’Associazione Sara Maccari erano presenti, tra gli altri, i consiglieri comunali Francesca D’Alessandro e Fabrizio Nascimbeni (Macerata è nel Cuore) e Francesco Formentini (Pdl).
Il primo vero obiettivo: la credibilità della politica e la continuità della sua azione; l’impegno politico, che si concentra naturalmente nei momenti pre-elettorali, deve proseguire per far sentire la sua presenza costantemente sul territorio, per rilanciare la politica maceratese e coinvolgere tutti i cittadini e tutti gli amici che durante l’ultimo periodo elettorale, hanno condiviso il percorso per Fabio Pistarelli Sindaco.
“Uno strumento, quello dell’Associazione – nelle parole di Blarasin (PDL), Assessore Provinciale alle Politiche del Lavoro – anche per gettare nuove basi per il partito. Nuova Italia può e deve essere un collegamento per chi vuole impegnarsi in prima persona, al di là del momento elettorale, e per rilanciare un nuovo modo di fare politica, come punto di riferimento per l’elettorato di centro destra, per tutti coloro che non si riconoscono nell’attuale maggioranza comunale.”
Tre linee di azione, si diceva. La prima, quella più direttamente legata all’attività amministrativa, a supporto e stimolo a tutti i consiglieri comunali di minoranza, per creare un filo più diretto con gli elettori e sostenere proposte e una costruttiva attività di opposizione. La seconda, quella legata alle frazioni e ai quartieri, perché l’attività consiliare (soprattutto ora che non esistono più le circoscrizioni) sappia dare risposte alle esigenze specifiche di aree della città differenti tra loro, e allo stesso tempo valorizzarne le peculiarità. L’ultima, ma non in ordine di importanza, l’apertura ai grandi temi di interesse nazionale e internazionale, per regalare a Macerata momenti di approfondimento culturale, politico ed economico, in linea con i valori dell’Associazione.
A breve le prime iniziative, in coordinamento con gli altri comuni della Provincia dove l’Associazione è presente.

Tratto dal sito di Cronache Maceratesi il 01/06/2010

Formazione Professionale: l'analisi dell'assessore Andrea Blarasin

E’ motivo di soddisfazione e politicamente rilevante che il nuovo Piano sia stato approvato all’unanimità, con una sola astensione e con l’apprezzamento dell’opposizione. Abbiamo agito con un metodo partecipato, predisponendo tutta una serie d’incontri per conoscere, analizzare e venire incontro alle esigenze del territorio. E’ un Piano strategico biennale che guarda al futuro, in una ottica di rilancio a medio-lungo termine, concepito anticipando quelle che saranno le strategie dell’Unione Europea dopo il 2013, che prevedono la istituzione di macro territori, dove avranno valore la qualità propositiva e progettuale, e la capacità di interagire con gli altri territori.

Nuova strategia
Relativamente alla Formazione Professionale la Provincia, da gestore ed erogatore unico dei servizi formativi, deve diventare (attraverso confronto, programmazione, autorizzazione, finanziamento e controllo dell’efficacia) il soggetto che favorisce, regola ed orienta la crescita e lo sviluppo sul territorio dei servizi formativi stessi, in una ottica di sussidiarietà e di aumento delle opportunità per tutta la collettività. La intenzione è di contribuire a diffondere ed estendere il concetto di “rete” dei servizi formativi che coinvolga, integri e raccordi, le Università, i Centri Formativi pubblici e privati accreditati, le scuole e tutti gli altri soggetti coinvolti nel settore.

“Percorso di lavoro”
L’effettivo accesso all’apprendimento e alle opportunità di formazione ha una rilevanza strategica per le persone, il cui continuo aggiornamento è indispensabile per fronteggiare i rapidi mutamenti dell’economia, in un mondo del lavoro che, inevitabilmente, passerà sempre più dal “lavoro fisso” al “percorso di lavoro”, che può svolgersi in settori diversi e con mansioni e tipologie contrattuali anche molto differenziate. Nei momenti di transizione le persone devono poter essere accompagnate da un sistema di servizi di riqualificazione, ricollocazione e sostegno al reddito con una formazione che sia mirata e per gli obiettivi di positivo incrocio tra domanda e offerta. Una formazione che sia continua non solo per i disoccupati, gli inoccupati, gli svantaggiati ma anche per le aziende e per i loro collaboratori e dipendenti.

Corretto uso dei fondi
Per affrontare le sfide del domani in una ottica di dinamismo, diversificazione, semplificazione, sburocratizzazione e informatizzazione, occorre preparare le persone anche per affrontare il corrispondente cambiamento culturale. In un contesto generale sempre più povero di risorse pubbliche, il settore della formazione, sostenuto dalle risorse europee, non manca di fondi: vanno usati bene, in maniera utile, mirata ed efficace.

Opera di controllo
Per risolvere il problema della attendibilità dei fabbisogni formativi occorre mettere in campo strumenti di controllo sull’operato dei soggetti che hanno il compito di analizzare i fabbisogni stessi, confrontando analisi svolte a più livelli: regionale, provinciale e camerale. Deve risultare sempre più evidente e controllato che la formazione venga attuata per le effettive esigenze dei beneficiari e non per logiche legate alla specializzazione e ad esigenze degli Enti formativi. Formazione non per gli Enti formativi ma per creare professionalità.

Cambiare in provincia
Il tradizionale sistema di formazione consolidato in provincia va cambiato e rinnovato affinché migliori l’effettiva capacità di incremento delle competenze, l’utilità per il territorio e per l’impresa, l’efficacia, il rapporto tra spesa e resa. Il sistema di istruzione e formazione deve adattarsi ai bisogni individuali e ai fabbisogni formativi e occupazionali espressi dal territorio, e rafforzare l’integrazione con il mercato del lavoro. Vanno pensati piani di ricollocazione per i cassaintegrati, progetti mirati di incrocio domanda/offerta a occupazione garantita, per un nuovo approccio al mercato del lavoro, non più di attesa.

Flessibilità non è precarietà
Oggi flessibilità non deve significare precarietà. Il lavoro va creato e cercato anche inventando nuove frontiere e nuove strategie per incentivare la creazione di ditte, società e cooperative, momenti di cooperazione tra aziende, tra Enti e aziende ma anche tra lavoratori, tra disoccupati che possano mettersi insieme e pensare alla creazione di opportunità di lavoro. La Provincia deve finanziare il possibile e ciò che merita di essere finanziato, incentivando correlazioni, sperimentando interventi nuovi e alternativi.

Formazione dei giovani: gli indirizzi del Piano Provinciale

La Provincia pone una particolare attenzione riguardo alla formazione professionale dei giovani, in quanto questi sono il futuro della nostra società. Oggi l’ingresso nel mercato del lavoro rappresenta un problema per i giovani che si evidenzia nella difficoltà di trovare una occupazione appena terminati gli studi, anche perché le loro esperienze sono limitate e di scarso valore pratico.
Per tali motivi è necessario che ci sia una migliore integrazione tra istruzione, formazione e mercato del lavoro. Il nuovo Piano Provinciale per agire in tale direzione ha individuato due percorsi da intraprendere.

Primo percorso
Occorre facilitare il periodo di transizione che intercorre dalla fine della scuola all’inizio del lavoro, per evitare i tempi lunghi che alimentano una allarmante disoccupazione intellettuale di lunga durata. Questo si può ottenere attraverso il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, nonché dei servizi di orientamento nelle scuole, nelle università, nei Ciof e negli Enti privati; incrementando le borse-lavoro e i tirocini formativi e verificandone l’effettività, la valenza formativa insieme con le garanzie e le opportunità occupazionali.

Secondo Percorso
Altro settore in cui si deve operare è nel rilancio della istruzione tecnico professionale per colmare la mancanza di tecnici e di figure professionali, di tipo intermedio e superiore, di cui c’è forte richiesta: è una opportunità sia per i giovani che per le imprese. Nelle nostre zone la ripresa non può prescindere dalla rinascita del manifatturiero e dei prodotti “Made in Italy”, storicamente collegati agli Istituti Tecnici. Sotto questo profilo saranno essenziali: adeguate attività di informazione e di orientamento; lavorare per migliorare Its, Ifts e anche i corsi di formazione e aggiornamento per le professioni tecniche, da svolgersi nei luoghi di lavoro e in ambiente lavorativo.

Ascolto e ricerca
In questa fase anche altri settori sono particolarmente strategici per la formazione, da quello sanitario, con la grande partita della riqualificazione degli Oss, all’emergenza della sicurezza sul lavoro che non si può affrontare alla radice senza una continua attività di informazione e formazione. Altre figure vanno individuate ascoltando gli attori del territorio e svolgendo serie e professionali ricerche sui fabbisogni formativi e occupazionali che indirizzino la programmazione.

Target deboli
Occorre, inoltre, passando attraverso la realizzazione di specifici interventi, porre una maggiore attenzione a target particolarmente deboli quali: le donne (riducendo le disparità di genere); gli immigrati (favorendo il processo della loro integrazione sociale); gli svantaggiati in generale (consentendogli il raggiungimento di titoli e, nel contempo, migliorando le loro competenze attraverso azioni formative anche personalizzate).

Nuove tecnologie
Un importante contributo potrà essere dato dall’applicazione delle nuove tecnologie alla formazione, con la creazione, il potenziamento e l’utilizzo di Fad e di tecnologie e-learning. Una crisi senza precedenti presuppone risposte senza precedenti, non basate sulla gestione dell’ordinario e utilizzando strumenti ordinari. Per cui c’è bisogno di risposte straordinarie e di un impiego di risorse, che non siano solamente economiche, ma che riguardino soprattutto ingegno e creatività.