martedì, novembre 10, 2009

Politica del lavoro: intervista all'Assessore Andrea Blarasin


di Fernando Pallocchini

Durante la sua permanenza in questo assessorato quali sono gli obiettivi che intende perseguire?
“Abbiamo molte priorità, importante è rafforzare lo strumento della concertazione e della partecipazione delle parti sociali per raggiungere soluzioni condivise negli indirizzi, nelle metodologie, e nelle priorità legate alla politica del lavoro.
In tale ottica la Commissione Provinciale del Lavoro va utilizzata come strumento principe per far incontrare tutti gli attori del mercato del lavoro, per decidere sulle programmazioni e non più solo come organo tecnico.”

Ha in mente un progetto per i Ciof?
“I Centri per l’Impiego vanno riordinati, il loro scopo più importante deve essere l’incrocio domanda-offerta e alcuni operatori sono da destinare al contatto diretto con le aziende del territorio, per stabilire un rapporto di concreta assistenza rispetto alle reali esigenze aziendali.”

Quindi non più il lavoratore inteso solo come un numero?
“Esatto. E’ la persona in cerca di lavoro che deve tornare in primo piano, con le sue peculiarità. Il disoccupato non più come facente parte di un elenco ma un lavoratore cui va indirizzata una attenzione individualizzata, con accompagnamento personale.”

In questi periodi di crisi, quale supporto per i lavoratori licenziati?
“Nelle linee guida per le politiche attive del lavoro e per la formazione professionale abbiamo previsto di supportare i lavoratori licenziati con l’adozione di concreti piani di ricollocazione in cui siano previsti incentivi economici alle imprese per la stabilizzazione del personale precario. I piani di ricollocazione intesi non più come un formale atto burocratico ma realmente attivati per consentire un percorso vero a coloro che utilizzano gli ammortizzatori sociali.”

Come dovrebbe cambiare il ruolo dell’impresa?
“L’impresa va valorizzata non solo come posto di lavoro necessario per portare a casa lo stipendio ma deve tornare a essere un luogo dove si realizzano i desideri personali, dove una comunità umana si confronta, partecipando ciascuno con il suo ruolo e il suo compito, per realizzare obiettivi comuni.”

Sostegni per l’autoimprenditorialità?
“L’autoimprenditorialità va sostenuta utilizzando lo strumento della formazione altamente professionalizzante, con uno sguardo attento ai mutamenti sempre più rapidi del mondo, per adeguarsi con nuove strategie alle richieste di alternative, di diversificazioni settoriali di mercato e di prodotto/servizio.”

Enti e realtà locali, in tema di lavoro, collaborano strettamente?
“Sono rapporti che si stanno consolidando e, per accelerare questo percorso virtuoso, occorre creare interconnessioni attivando reti operative tra gli Enti formativi (ndr: Università, scuole, Enti formativi privati, Enti pubblici, in particolare Province e Regioni che hanno specifiche competenze anche in chiave di coordinamento) e i Ciof, le agenzie interinali, le imprese, le associazioni dei lavoratori, datoriali e tutti gli operatori socio-economici coinvolti nei processi formativi, nell’incrocio di domanda-offerta.”

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