La Provincia pone una particolare attenzione riguardo alla formazione professionale dei giovani, in quanto questi sono il futuro della nostra società. Oggi l’ingresso nel mercato del lavoro rappresenta un problema per i giovani che si evidenzia nella difficoltà di trovare una occupazione appena terminati gli studi, anche perché le loro esperienze sono limitate e di scarso valore pratico.
Per tali motivi è necessario che ci sia una migliore integrazione tra istruzione, formazione e mercato del lavoro. Il nuovo Piano Provinciale per agire in tale direzione ha individuato due percorsi da intraprendere.
Primo percorso
Occorre facilitare il periodo di transizione che intercorre dalla fine della scuola all’inizio del lavoro, per evitare i tempi lunghi che alimentano una allarmante disoccupazione intellettuale di lunga durata. Questo si può ottenere attraverso il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, nonché dei servizi di orientamento nelle scuole, nelle università, nei Ciof e negli Enti privati; incrementando le borse-lavoro e i tirocini formativi e verificandone l’effettività, la valenza formativa insieme con le garanzie e le opportunità occupazionali.
Secondo Percorso
Altro settore in cui si deve operare è nel rilancio della istruzione tecnico professionale per colmare la mancanza di tecnici e di figure professionali, di tipo intermedio e superiore, di cui c’è forte richiesta: è una opportunità sia per i giovani che per le imprese. Nelle nostre zone la ripresa non può prescindere dalla rinascita del manifatturiero e dei prodotti “Made in Italy”, storicamente collegati agli Istituti Tecnici. Sotto questo profilo saranno essenziali: adeguate attività di informazione e di orientamento; lavorare per migliorare Its, Ifts e anche i corsi di formazione e aggiornamento per le professioni tecniche, da svolgersi nei luoghi di lavoro e in ambiente lavorativo.
Ascolto e ricerca
In questa fase anche altri settori sono particolarmente strategici per la formazione, da quello sanitario, con la grande partita della riqualificazione degli Oss, all’emergenza della sicurezza sul lavoro che non si può affrontare alla radice senza una continua attività di informazione e formazione. Altre figure vanno individuate ascoltando gli attori del territorio e svolgendo serie e professionali ricerche sui fabbisogni formativi e occupazionali che indirizzino la programmazione.
Target deboli
Occorre, inoltre, passando attraverso la realizzazione di specifici interventi, porre una maggiore attenzione a target particolarmente deboli quali: le donne (riducendo le disparità di genere); gli immigrati (favorendo il processo della loro integrazione sociale); gli svantaggiati in generale (consentendogli il raggiungimento di titoli e, nel contempo, migliorando le loro competenze attraverso azioni formative anche personalizzate).
Nuove tecnologie
Un importante contributo potrà essere dato dall’applicazione delle nuove tecnologie alla formazione, con la creazione, il potenziamento e l’utilizzo di Fad e di tecnologie e-learning. Una crisi senza precedenti presuppone risposte senza precedenti, non basate sulla gestione dell’ordinario e utilizzando strumenti ordinari. Per cui c’è bisogno di risposte straordinarie e di un impiego di risorse, che non siano solamente economiche, ma che riguardino soprattutto ingegno e creatività.
Per tali motivi è necessario che ci sia una migliore integrazione tra istruzione, formazione e mercato del lavoro. Il nuovo Piano Provinciale per agire in tale direzione ha individuato due percorsi da intraprendere.
Primo percorso
Occorre facilitare il periodo di transizione che intercorre dalla fine della scuola all’inizio del lavoro, per evitare i tempi lunghi che alimentano una allarmante disoccupazione intellettuale di lunga durata. Questo si può ottenere attraverso il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro, nonché dei servizi di orientamento nelle scuole, nelle università, nei Ciof e negli Enti privati; incrementando le borse-lavoro e i tirocini formativi e verificandone l’effettività, la valenza formativa insieme con le garanzie e le opportunità occupazionali.
Secondo Percorso
Altro settore in cui si deve operare è nel rilancio della istruzione tecnico professionale per colmare la mancanza di tecnici e di figure professionali, di tipo intermedio e superiore, di cui c’è forte richiesta: è una opportunità sia per i giovani che per le imprese. Nelle nostre zone la ripresa non può prescindere dalla rinascita del manifatturiero e dei prodotti “Made in Italy”, storicamente collegati agli Istituti Tecnici. Sotto questo profilo saranno essenziali: adeguate attività di informazione e di orientamento; lavorare per migliorare Its, Ifts e anche i corsi di formazione e aggiornamento per le professioni tecniche, da svolgersi nei luoghi di lavoro e in ambiente lavorativo.
Ascolto e ricerca
In questa fase anche altri settori sono particolarmente strategici per la formazione, da quello sanitario, con la grande partita della riqualificazione degli Oss, all’emergenza della sicurezza sul lavoro che non si può affrontare alla radice senza una continua attività di informazione e formazione. Altre figure vanno individuate ascoltando gli attori del territorio e svolgendo serie e professionali ricerche sui fabbisogni formativi e occupazionali che indirizzino la programmazione.
Target deboli
Occorre, inoltre, passando attraverso la realizzazione di specifici interventi, porre una maggiore attenzione a target particolarmente deboli quali: le donne (riducendo le disparità di genere); gli immigrati (favorendo il processo della loro integrazione sociale); gli svantaggiati in generale (consentendogli il raggiungimento di titoli e, nel contempo, migliorando le loro competenze attraverso azioni formative anche personalizzate).
Nuove tecnologie
Un importante contributo potrà essere dato dall’applicazione delle nuove tecnologie alla formazione, con la creazione, il potenziamento e l’utilizzo di Fad e di tecnologie e-learning. Una crisi senza precedenti presuppone risposte senza precedenti, non basate sulla gestione dell’ordinario e utilizzando strumenti ordinari. Per cui c’è bisogno di risposte straordinarie e di un impiego di risorse, che non siano solamente economiche, ma che riguardino soprattutto ingegno e creatività.
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