venerdì, gennaio 15, 2010

Politiche giovanili: intervista all'Assessore Andrea Blarasin

Quale futuro per i giovani?
“La formazione dei giovani è una delle principali criticità – esordisce l’Assessore Andrea Blarasin – i giovani entrano troppo tardi nel mondo del lavoro e con conoscenze poco spendibili, per cui ne restano ai margini per mansioni e stipendi. Il loro futuro occupazionale dipende dall’integrazione tra i percorsi d’istruzione e di formazione da rinnovare e il mercato del lavoro”.

Per agire in tale direzione quali sono i percorsi da intraprendere?
“Credo sia necessario facilitare la transizione dalla scuola al lavoro, evitando i tempi lunghi che alimentano una allarmante disoccupazione intellettuale di lunga durata. E’ necessario un potenziamento dell’alternanza scuola/lavoro, dei servizi di orientamento nelle scuole, università, Ciof e privati, le borse lavoro e i tirocini, verificandone opportunamente l’effettività e la valenza formativa oltre alle garanzie o opportunità occupazionali finali”.

Come colmare il gap tra scuola e mondo del lavoro che richiede tecnici di valenza superiore?
“Occorre rilanciare l’istruzione tecnico professionale – risponde l’Assessore – colmando la lacuna di tecnici e professionali intermedi e superiori: è una opportunità sia per i giovani che per le imprese. La ripresa non può prescindere dalla rinascita del manifatturiero e del made in italy storicamente collegati agli istituti tecnici.

Dal punto di vista operativo quali sono le azioni da avviare?
“Oltre alla riforma degli Istituti tecnici e professionali – continua Blarasin – e a una adeguata attività di informazione e orientamento, sarà essenziale il lavoro su Its, Ifts e su corsi di formazione e aggiornamento nelle professioni tecniche svolti nei luoghi di lavoro e in ambiente lavorativo”.

Ci sono altri settori strategici per la formazione?
“In questa fase è particolarmente strategico il settore sanitario con la grande partita della riqualificazione degli Oss ma è anche importante la sicurezza sul posto di lavoro, che non si affronta alla radice senza una continua attività di formazione e informazione. Altre figure vanno individuate ascoltando gli attori del territorio e svolgendo serie e professionali ricerche sui fabbisogni formativi e occupazionali che indirizzino la programmazione”.

Quali interventi necessitano per le fasce sociali più deboli?
“Si avverte il bisogno – tiene a precisare l’Assessore Andrea Blarasin – di porre maggiore attenzione, anche attraverso la realizzazione di interventi specifici e mirati, verso quelle categorie particolarmente deboli come le donne, per ridurre le disparità di genere, gli immigrati, per favorire il processo di integrazione sociale, gli svantaggiati in generale per consentire loro il raggiungimento di titoli e, nel contempo, il miglioramento delle loro competenze attraverso azioni formative anche personalizzate”.

Per l’attuale periodo di crisi le nuove tecnologie sono di aiuto?
“Certamente le nuove tecnologie applicate alla formazione potranno dare un valido contributo, con la creazione, il potenziamento e l’utilizzo di Fad e tecnologie e-learning. Una crisi senza precedenti presuppone risposte senza precedenti, non basate sulla gestione dell’ordinario con strumenti ordinari, c’è bisogno di risposte straordinarie e di un impiego di risorse, non solo economiche ma soprattutto dell’ingegno e della creatività, che devono avere carattere di straordinarietà”.

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