Civitanova - “In relazione al rinnovo dell’adesione della Provincia alla Rete Nazionale Eurodesk ribadiamo alla consigliera Boscolo che è stata una scelta consapevole dell’Amministrazione e non di un “ripensamento indotto”, dal momento che si è operato nei tempi utili previsti e in coerenza con le modalità di gestione del Bilancio di previsione”. Lo scrive l’assessore provinciale Andrea Blarasin che aggiunge: “Tutto questo è stato convalidato anche da una lettera del presidente nazionale di Eurodesk . L’Amministrazione del presidente Capponi, dopo aver verificato la realtà operativa dello sportello Eurodesk e di servizi analoghi, ha razionalizzato il sistema. Infatti, per quanto riguarda le notizie in rete, invece di replicare le informazioni, si è previsto un link di collegamento sul sito dei giovani per attrarre una maggiore utenza rispetto alla media di 1 (uno!) utente al giorno nel 2009. L’orario dello sportello è stato ridimensionato in base alle effettive esigenze degli utenti, mentre il personale attualmente impegnato è professionalmente qualificato dal momento che cura con successo la Rete Eures, con la quale s’intende integrare l’Eurodesk.
La decisione di inserire personale nuovo è stata la logica conseguenza portata dal pensionamento della precedente addetta e dalla scadenza del rapporto di consulenza con un altro soggetto, non rinnovato perché ritenuto oneroso (alcune decine di migliaia di euro) da una Amministrazione attenta a risparmiare denaro pubblico che, quindi, ha preferito persone già in ruolo, senza oneri aggiuntivi per la Provincia. Le scelte operate si stanno rivelando giuste e trovano l’apprezzamento degli utenti dal momento che in sole sei giornate effettive di lavoro le presenze registrate sono salite a 15!
Ciò che stupisce sono le affermazioni, fatte da un rappresentante dei cittadini-elettori, che offendono la dignità e la professionalità di persone impegnate ogni giorno a cercare di soddisfare le esigenze degli utenti, spesso appartenenti a categorie svantaggiate. La sensazione che si ha dalle accuse è che una certa classe politica teme il cambiamento perché questo comporta la perdita di diritti ritenuti acquisiti, come se mantenere uno status quo fosse un dovere per la nuova Amministrazione”.
tratto da "Corriere Adriatico" del 21/02/2010
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