La battaglia elettorale è finita senza infuriare, quasi che molti non se ne sono accorti, eppure ha cambiato il volto ad un intero sistema. A cominciare dai tanti politici che sono “morti” senza essere uccisi, dai vari feriti e dai numerosi dispersi. Ci sono anche le macerie delle vecchie “casate” sulle quali però è bene far crescere il verde dell’erba ed iniziare con le proprie forze, con volontà e sacrifici nuove costruzioni al servizio della gente.
Sulla base di tutto questo è bene che cessino anche alcune vecchie logiche di conduzione della politica per le quali gli esclusi o i perdenti, usciti a forza dalle prime file, cambiano corrente (per esempio a destra: da Fini a Storace, da Fini ad Alemanno) e cercano di riposizionarsi personalmente o tramite amici e parenti nelle seconde file possibili (per intenderci: sindaci, assessori, presidenti di provincia, di enti, di comitati o di associazioni).
Il popolo si è espresso senza appello: ha deciso chi mandare a casa, ha mostrato di volere vedere risolti i propri problemi, di detestare la “casta” di quei politici che tanto onore hanno avuto e tanto poco hanno dato.
E’ su questa chiara istanza popolare che bisogna impostare il nuovo lavoro politico: tutto il resto è già visto, giudicato e passato.
Pertanto, in vista dei nuovi appuntamenti elettorali che questa volta saranno locali, colgo l’occasione, come ho fatto tante volte in passato, per richiamare l’attenzione di tutte le forze socio-politiche sulla necessità di elaborare per tempo un progetto per l’intero territorio basato su regole e programmi certi, coerenti, necessari e condivisi.
Per quanto riguarda i candidati, essi verranno dopo e non prima come si è avvezzi a fare nell’esercizio di quel potere che tanti danni ha creato a questa comunità.
I candidati sindaci, presidenti ed altro dovranno essere identificati tra le persone che avranno dato prova di possedere i requisiti necessari a presiedere una Istituzione per storia personale e politica, professionalità, capacità amministrativa, moralità e soprattutto spirito di servizio alla gente.
Andrea Blarasin
Consigliere Provinciale e Comunale
Sulla base di tutto questo è bene che cessino anche alcune vecchie logiche di conduzione della politica per le quali gli esclusi o i perdenti, usciti a forza dalle prime file, cambiano corrente (per esempio a destra: da Fini a Storace, da Fini ad Alemanno) e cercano di riposizionarsi personalmente o tramite amici e parenti nelle seconde file possibili (per intenderci: sindaci, assessori, presidenti di provincia, di enti, di comitati o di associazioni).
Il popolo si è espresso senza appello: ha deciso chi mandare a casa, ha mostrato di volere vedere risolti i propri problemi, di detestare la “casta” di quei politici che tanto onore hanno avuto e tanto poco hanno dato.
E’ su questa chiara istanza popolare che bisogna impostare il nuovo lavoro politico: tutto il resto è già visto, giudicato e passato.
Pertanto, in vista dei nuovi appuntamenti elettorali che questa volta saranno locali, colgo l’occasione, come ho fatto tante volte in passato, per richiamare l’attenzione di tutte le forze socio-politiche sulla necessità di elaborare per tempo un progetto per l’intero territorio basato su regole e programmi certi, coerenti, necessari e condivisi.
Per quanto riguarda i candidati, essi verranno dopo e non prima come si è avvezzi a fare nell’esercizio di quel potere che tanti danni ha creato a questa comunità.
I candidati sindaci, presidenti ed altro dovranno essere identificati tra le persone che avranno dato prova di possedere i requisiti necessari a presiedere una Istituzione per storia personale e politica, professionalità, capacità amministrativa, moralità e soprattutto spirito di servizio alla gente.
Andrea Blarasin
Consigliere Provinciale e Comunale
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