Di Giuseppe Porzi
Uno schieramento trasversale che dica no all’insediamento dell’azienda Giorgini a Valleverde. A proporla è la lista Macerata nel cuore e l’ex assessore provinciale al lavoro Andrea Blarasin, che auspicano un “no chiaro e unito di tutta l’opposizione, per evidenziare anche le divisioni sull questione nella maggioranza di centrosinistra”.
Per Fabrizio Nascimbeni, della lista civica, il no risponde “all’obiettivo dell’interesse generale: si tratta di un’areadi grande valore econoico e turistico e un insediamento del genere precluderebbe il suo futuro sviluppo”. Del tutto d’accordo la collega di lista, la consigliera comunale Francesca D’Alessandro che ha definito l’azienda un cuneo “tra due risorse di grandi potenzialità per il territorio, l’abbazia di San Claudio e il seminario vescovile internazionale. andare a costruire un’azienda insalubre in quella zona significherebbe dare un colpo mortale a entrambi”.
Per Blarasin, infine, il no è giustificati anche da ragioni politiche. “La questione venne posta alla fine del precedente mandato del sindaco Meschini - ha detto - fu portata in consiglio comunale senza il parere della commissione comunale e poi subito ritirata a causa dei mal di pancia nella coalizione di sinistra”. Per l’ex assessore provinciale la vicenda è poco chiara e per questa ragione il no di tutta l’opposizione deve univoca e essere senza tentennamenti”.
Ma non è solo la questione Giorgini il motivo di critica alla maggioranza in Comune: “Il fatto che l’assessore al bilancio Blunno abbia espresso la necessità di reperire un milione e mezzo di euro per far quadrare il bilancio fa riflettere su che tipo di eredità ha raccolto dalla precedente amministrazione di sinistra. Si trovano in questa situazione economica nonostante tutto il cemento sparso sul territorio”.
Altra questione il Pronto soccorso dell’ospedale, che ormai scoppia. “E’ del tutto inadeguato, per ammissione dei sindacati stessi; in questi ani ha accresciuto i servizi, ma è calata l’assistenza. Qualche ano fa presentai una mozione sulla questione che fu approvata al’unanimità in Consiglio, ma ad essa non è stato dato alcun seguito; anzi, il pretesto della quadratura dei conti è stato utilizzato per favorire le politiche anconetane di accentramento nella sanità”. Infine, la politica ambientale che tocca il piano delle antenne: “crescono come funghi in città e nei luoghi più inadatti come in via Panfilo e a Santa Lucia, vicinissime alle scuole e all’ospedale”. E Blarasin promette “battaglia su questi e su altri punti, come gli sperperi e la trasparenza”.
Sulla materia ambientale una chiosa dell’ex presidente provinciale Capponi in merito a quella che definisce “l’incongruenza della sinistra”. “Parla continuamente di ambiente - attacca - e poi cementifica la città; si riempie la bocca sulla raccolta dei rifiuti e poi è agli ultimi posti in provincia nella differenziata”. E a questo riguardo Capponi ribadisce un giudizio già espresso nel recente passato. “Purtroppo se Macerata è ferma ne subisce le conseguenze l’intero territorio, perché tutte le spinte allo sviluppo ne sono penalizzate”.
Dal Corriere Adriatico del 05/07/2010
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