In attesa del video del discorso conclusivo del sindaco Alemanno, in fase di edizione, pubblichiamo le sue dichiarazioni durante il discorso conclusivo della tre giorni di Orvieto.
SODDISFATTO DA OK BERLUSCONI A CONGRESSI LOCALI
«Dobbiamo far crescere il nostro partito, organizzarlo sempre meglio sul territorio, garantendo la piena partecipazione democratica a tutti gli iscritti e a tutti gli elettori secondo quanto previsto dallo statuto per lo svolgimento dei congressi comunali e provinciali. Questo processo deve avvenire senza lasciare spazio a contrapposizioni correntiste che ne paralizzerebbero la vita». E’ il contenuto del messaggio inviato dal presidente del Consiglio che il sindaco Alemanno ha letto in apertura dei lavori della giornata conclusiva del convegno di Orvieto. «La petizione andrà avanti – ha detto poi Alemanno - perché i congressi vanno fatti. Il fatto che Berlusconi abbia dato il suo parere positivo dimostra che siamo sulla strada giusta su cui muoverci”.
FEDERALISMO: SERVE PER DARE RESPONSABILITA’, UNIRE E NON DIVIDERE
«Crediamo in un federalismo per unire, non per dividere. Il federalismo è un’ opportunità, ma può essere anche avvelenato. Nello statuto della Lega c’ è ancora la parola secessione; questo fatto deve essere eliminato. Bisogna vigilare sul federalismo fiscale, il debito pubblico è esploso perché le Regioni avevano centri di spesa di cui non erano responsabili, il federalismo serve perché chi spende sia responsabile. Il federalismo deve essere maneggiato bene, non deve essere uno strumento per trasferire risorse da un territorio all’ altro ma per dare responsabilità: non c’ è spazio per penalizzare il Mezzogiorno o altre realtà. È necessario dare un ruolo più forte ai comuni perché se il potere si concentra sulle Regioni, diventano microstati con tutti i difetti del centralismo che si voleva contestare allo Stato nazionale».
E’ STRADA GIUSTA NON LA ABBANDONIAMO IL PARTITO HA CAPACITA’ DI PROPOSTA SUPERIORE AD AN
«Dalle parole pronunciate da esponenti che vengono da provenienze diverse e di cui in questi giorni di dibattito mi ha impressionato la convergenza politica, ognuno può misurare quanto fosse giusto andare nel Pdl, un partito che ha una capacità di proposta politica anche superiore a quella di An”. Temi coltivati dentro An dieci anni fa come la destra sociale, la solidarietà sociale, il ritrovamento di un senso forte di identità di valori, sono perfettamente convergenti nel Pdl e questo è un dato forte e profondo. Siamo sulla strada giusta, noi vogliamo stare nel Pdl e non vogliamo abbandonare questa strada».
SU LEGALITA’ DECIDA PARTITO NON GRANATA
«Troppo spesso partono processi mediatici molto prima che arrivino gli avvisi di garanzia o i rinvii a giudizio. Di fronte a questo un partito forte e responsabile come il Pdl deve avere una grande capacità e una lucidità al proprio interno di distinguere quando parte un attacco, saper difendere fino in fondo chi viene attaccato ingiustamente o saper dire con fermezza che chi non ha le carte in regola deve fare un passo indietro’. Il Popolo della Libertà è un progetto politico troppo importante per farsi condizionare dai Granata o dai giornalisti di turno».
COMBATTIAMO BATTAGLIA COMUNE CONTRO ROMA LADRONA DOBBIAMO RITROVARE VALORI ANTICHI COME CATTOLICESIMO E POPOLO
«C’é anche una Roma ladrona. Lo diciamo a chi combatte questa battaglia, che noi la combattiamo con eguale forza. E’ una battaglia comune perché noi paghiamo la presenza di Roma ladrona, ce l’ abbiamo in casa e ci inquina, ci crea problema. Dobbiamo ritrovare i valori antichi della repubblica di Roma, che sono principi importanti anche della Repubblica italiana, e tra questi la dottrina sociale della Chiesa, il cattolicesimo e il principio della democrazia incarnata dal popolo.
SCUOLA: ROVINATA DA PROFESSORI FIGLI DEL ‘68
«C’è bisogno che i giovani prendano in mano la bandiera della meritocrazia e facciano rivoluzione meritocratica per mandare a casa quei dicenti figli del’ 68 che continuano a rovinare le nostre scuole. Dobbiamo appoggiare la riforma universitaria e magari migliorala perché è un dovere. Se non rimettiamo in moto l’ università e la ricerca l’ Italia non ha futuro».
FINI IN GOVERNO? NON PRATICABILE; STOP A PASDARAN
L’ipotesi di ingresso di Gianfranco Fini nel governo, fatta da Ignazio La Russa, per Gianni Alemanno non e’ “praticabile”. L’ idea del coordinatore del Pdl e’ di coinvolgere il presidente della Camera nella gestione operativa dell’ esecutivo, magari allo Sviluppo economico, e del partito. La proposta e’ positiva nello spirito ma non la penso praticabile. I rapporti tra Fini e Berlusconi non possono essere decisi da Granata. I due cofondatori del Pdl devono parlarsi e giungere a una decisione, qualunque essa sia. Lo devono al Pdl. Non si può continuare con i pasdaran che gettano le bombe. In una maniera o in un’ altra vadano fino in fondo. È inaccettabile l’ attacco di Granata ad Alfredo Mantovano, tirato in ballo come presidente della commissione ministeriale che non ha concesso la protezione al pentito Spatuzza. Sarebbe importante che Fini prendesse posizione”.“Non ho alcun imbarazzo a restare nel partito, la questione morale è al centro dell’ attenzione e delle politiche di governo. I risultati nella lotta alla criminalità sono sotto gli occhi di tutti, come pure non credo si possa chiudere un’ esperienza politica importante, alla quale abbiamo tutti contribuito per farla nascere”.