Intervista di Nicola Paciarelli tratta da "Il Messaggero"
Si divide tra il Comune e la Provincia (è eletto in entrambe le assemblee) in rappresentanza di Alleanza nazionale. Andrea Blarasin, trentaseienne dottore commercialista, nella sua veste di consigliere comunale del gruppo di An ha una visione piuttosto preoccupata della situazione cittadina e della gestione della giunta in carica.
Consigliere, quali sono i problemi più gravi della citta?
«Macerata è allo sbando, è tutta una priorità. I problemi sono i soliti e sono tanti, e ciò è colpa di una giunta che non è capace di garantire neanche l’ordinaria amministrazione. Potrei dire il centro storico, la viabilità, il turismo, la cultura: sono tutti punti dolenti».
Cosa fare, allora, per risollevare la situazione?
«Al di là dei singoli progetti, si tratta di una questione di metodo. Un’amministrazione deve avere bene in mente l’idea della città che vuole. Per fare questo ci vuole un piano strategico che prenda in considerazione la città e gli obiettivi da raggiungere. Macerata ha bisogno di essere rilanciata come capoluogo e la prima cosa che mi viene in mente è l’annoso problema del parcheggio a nord: senza quello il centro storico non avrà mai autorevolezza».
Autorevolezza, in che senso?
«Autorevolezza, per una città, significa dare slancio a iniziative di qualità, ad esempio in ambito turistico. In questo campo Macerata deve essere la città capofila della provincia, che dia le linee di indirizzo. Abbiamo la fortuna di avere belle cose, allora valorizziamole».
Si avvicinano le elezioni. Le provinciali nel 2009 e le comunali nel 2010. Come si presenterà il centrodestra maceratese a queste importanti scadenze?
«Sono per una netta accelerazione del processo di costituzione del Pdl a livello locale. Bisogna creare un gruppo compatto che sia in grado di risolvere i problemi. Lasciare tutto così come ora, con Fi e An che sono due partiti distinti, è un problema, in quanto ci sono contenuti diversi. Bisognerà trovare unità di vedute e lasciare da parte le singole posizioni personali».
Il Pdl, però, può dare l'impressione di un partito verticistico, con Berlusconi che detta le condizioni. Cosa ne pensa?
«Non mi va che il Pdl nasca dall'alto. Deve scaturire dalla base con regole, metodo e progetti, poi si parlerà di nomi. Non si può basare l'intesa sulle persone, ma su intenti e obiettivi. Affrettiamo i tempi per non presentarci ancora divisi a un anno dalle provinciali, anche perchè le provinciali saranno importantissime anche per il Comune e ci faranno capire se siamo veramente riusciti a rinsaldare il rapporto con gli elettori, e se saremo dodati di una sufficiente efficacia politica».