“Neanche le sedici donne morte a causa dell’aborto chimico hanno indotto l’Agenzia italiana del farmaco ad adottare un criterio di precauzione. Il suo via libera alla Ru486 - secondo il principio del mutuo riconoscimento - è la vittoria delle burocrazie e la sconfitta di un governo democratico degno di questo nome”. Così l’Associazione Scienza & Vita, che tutela la vita umana dal concepimento alla morte naturale, giudica la decisione assunta dall’Aifa che presenta ulteriori punti di crisi. “A partire – sottolinea l’Associazione – dalla banalizzazione del dramma dell’aborto, ridotto ad una pillolina da mandar giù. Per non parlare della sostanziale deresponsabilizzazione da parte dei medici che potranno così addossare l’intera responsabilità dell’atto sulla donna. Una donna che si ritroverà ancor più sola dinanzi al proprio dramma, contando sulla parola di chi le promette un aborto facile”. “Ma ancor più sorprende – sottolinea Scienza & Vita – il disinvolto e irresponsabile oscuramento dei dati scientifici che, purtroppo, parlano chiaro: la letteratura medico-scientifica ci dice che la pillola RU486 causa la morte della donna dieci volte in più rispetto all’aborto chirurgico. Dunque, un rischio altissimo che non spaventa e non ferma il moloch farmaceutico né un sistema sanitario che preferisce lavarsene le mani”. “A questo punto - conclude Scienza & Vita – non potremo stare con le mani in mano e intensificheremo la nostra azione di sensibilizzazione e di pressione culturale. Inoltre metteremo a disposizione il nostro centralino per eventuali denunce di cattiva pratica medica e per la segnalazione di eventi avversi che vedano vittime le donne. In tal caso, non trascureremo la possibilità di affiancare le donne e i loro familiari nel rivalersi in tutte le sedi, civili e penali”.
Associazione Scienza&Vita
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